Poeta italiano (Melicuccà, Reggio di Calabria, 1910 - ivi 1961); ebbe una vita instabile, travagliata, più che dal male, dall'ossessione del male (tentò più volte il suicidio). Laureatosi in medicina, esercitò saltuariamente la professione, tutto preso dal "demone della poesia", che in lui si espresse in una sorta di "flusso continuo", anche se suddiviso in componimenti e in libri (Poco suono, 1936; Ma questo ..., 1955; Parole del tempo, 1956; Come in dittici, 1956). Tardi gli giunsero i primi riconoscimenti, e postuma è la raccolta delle sue Opere poetiche (2 voll., 1962-66).