BRAGADIN, Lorenzo
Patrizio veneziano, nacque il 22 giugno 1638, secondo altre indicazioni il 22 genn. 1639, da Girolamo (1610-1669) di Lorenzo e da Chiara di Gabriel Zorzi.
Figura austera e autorevole quella del padre: podestà e capitano di Feltre nel 1641-43, avogador di Comun, represse energicamente in varie città di Terraferma (Vicenza, Brescia, Padova) le persistenti discordie tra le principali famiglie della nobiltà locale. Fu infine savio del Consiglio.
Il B. sposò nel 1671 Morosina Marcello di Federico di Pietro e ne ebbe tre figli: Girolamo (1672-1725), che sarà ufficiale alle Rason vecchie nel 1707 e della Zonta del Senato nel 1711;Federico (1674-1727), ufficiale alle Beccarie nel 1706 e alle Cazude nel 1707, dei Dieci savi nel 1709;Leonardo, l'ultimogenito, nato nel 1682, che morì certo ancora adolescente, al più tardi nel 1703.
Del B. è ricostruibile soltanto il periodo compreso tra il novembre 1671 e il marzo 1673, che trascorse a Bergamo in qualità di capitano, essendo podestà, sino alla fine del 1672, Ottavio Gabriel, quindi Marco Zeno. Il "total sconcerto" della sua situazione economica ci spiega come non lo si ritrovi più in seguito in cariche di simile rilievo e come lo stesso reggimento di Bergamo sia stato da lui accettato solamente per obbedienza dopo un precedente rifiuto.
L'inventario dei beni del B., fatto dopo la sua morte, per volontà dei figli Girolamo e Federico, è indicativo dell'esiguità del suo patrimonio ("uno squero in Vicenza", una "casetta" in malo stato a Stra, "alcuni campi, crediti e livelli di poco conto); né, lui vivo, si concluse l'annosa controversia a proposito della divisione dei beni dei Bragadin a Monastier nel Trevisano, che lo oppose a Giovanni Michiel, anch'egli discendente dei Bragadin per linea femminile.Sufficientemente documentato il soggiorno bergamasco: il B. doveva anzitutto sovrintendere alle quattro compagnie - una di cavalleria e tre di fanteria - del presidio, alle artiglierie e alle munizioni; reprimere, assieme al podestà, il contrabbando, sorvegliare il regolare appalto dei dazi, curare l'"essation de' livelli et altre entrate di ragione delle religioni soppresse", vigilare sulle "licenze d'armi", punire i non infrequenti casi di "crudeltà inaudita", di "scelaratezza", le rapine, le violenze.
Grandi i festeggiamenti per la nascita del primogenito Girolamo, avvenuta il 23 giugno 1672: "si fecero - annotava l'agostiniano Donato Calvi - per la città allegrezze con suoni di campane, sbari di mortaletti, fuochi et altri contrasegni di giubilo". Illuminata "la fortezza", tutta l'artiglieria "sbarrò"; inoltre "in questi giorni fu data licenza di far mascare et a' Comici fu" dal B. "pagata... la Comedia, acciò gratis, foss'ogn'uno introdotto".
Non mancò, nella carica a Bergamo, una nota amara, e fu quando il Consiglio dei dieci annullò, il 15 e il 19 sett. 1672, una sentenza del B. comminante tre anni di galera a un soldato del presidio, G. B. Guarnieri (che aveva ferito "proditoriamente con una stocata nella schiena" un caporale), nonostante che questi, catturato, si fosse fermato "avanti la chiesa dei Carmini, implorando l'immunità ecclesiastica". E sul B., che aveva ordinato d'imprigionarlo egualmente, "non essendo" a suo avviso "il luoco sacro", trattandosi sempre di "strada publica" anche se "avanti la chiesa", la spuntò il puntiglioso vescovo, ricorso ai Dieci, "pretendendo che, volendo il delinquente salvarsi in chiesa, sia capace dell'immunità ecclesiastica". "Il Guarnerio", scrive con intimo compiacimento il Calvi, venne "ricondotto da Venetia a Bergamo, et al primo di Novembre 1672 riposto sopra il medesimo sagrato ove fu carcerato in piena libertà".
Il B. morì nel 1704.
Fonti eBibl.: Lettere del B. da Bergamo sottoscritte da solo o col podestà in Arch. di Stato di Venezia, Senato Secreta. Dispacci rettori e altre cariche (Bergamo), ff. 63, 64, 65; e Capi del Consiglio dei X. Lettere di rettori e altre cariche, b. 6, nn. 279-308, 313; Ibid., Inventari di Petizion, 401 n. 9; Venezia, Civico Museo Correr, Cod. Cicogna 3470/3 e P.D.C. 1032/265, 1035/271, 2110/204; Venezia, Bibl. Naz. Marciana, Cod. It., cl. VII, 15 (= 8304): G. A. Capellari Vivaro, Il Campidoglio veneto, I, c. 198v; Ibid., Cod. It., cl. VII, 925 (= 5994): M. Barbaro, Genealogie delle famiglie patrizie venete, I, c. 182r; D. Calvi, Effemeride sacro-profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo, Milano 1676, II, p. 374; III, p. 472; B. Belotti, Storia di Bergamo e dei Bergamaschi, IV, Bergamo 1959, p. 187; C. Rosa, Briciole di storia bergamasca, in Atti dell'Ateneo di SS.LL.AA. di Bergamo, XXXI (1960-61), pp. 403-407; C. Tassini, Curiosità veneziane, a cura di L. Moretti, Venezia 1964, pp. 97 s.