BOTURINI-BENADUCI, Lorenzo
Poche e dubbie notizie si hanno di questo insigne e sventurato studioso. Egli affermò di discendere da antica e nobile famiglia francese de Bourges, signori de La Tour, conti di Alvernia e duchi di Aquitania, passata poi in Lombardia dove avrebbe fabbricato il castello d'Ono e acquistato la signoria di Val Sabbia. Tale discendenza però risulta esclusa da recenti, ancora inedite, ricerche di Pio Rajna, le quali provano che egli non si chiamava Boturini, ma Botterini, figlio di un Gian Battista. Esisteva realmente in quel di Brescia una stirpe Bot(t)urini, ben nota in Val Sabbia, di provenienza francese Boturin, discendente da fuorusciti e da soldati di Gastone di Foix, a cui del resto neppure competevano i titoli de Bourges, de la Tour, ecc.; e il nostro credette forse in buona fede di derivarne.
Egli nacque, come è risultato al Rajna, a Sondrio, il 18 aprile 1698. Educato a Milano, passò, giovane, in Austria, ove stette otto anni. Durante la guerra fra l'Austria e la Spagna, nel 1733, si recò in Portogallo e poi in Spagna, ove ebbe l'incarico, da parte della gentildonna Manuel Oca Silva y Montezuma, contessa di Santibáñez, di andare al Messico quale suo "apoterado" (amministratore). Dal 1736 al 1744, il Boturini raccolse nel Messico il materiale per una storia delle popolazioni americane, documenti, manoscritti, pitture, codici e quanto altro di materiale indigeno era sfuggito alla distruzione fanatica da parte degli Spagnoli; formò così un ricchissimo e prezioso museo.
Disgraziatamente, per futili pretesti, venne processato dal viceré conte di Fuenclara e imprigionato nel 1743. Tratto poi a Vera Cruz fu espulso e imbarcato per la Spagna. Assalita la nave dai corsari inglesi, egli perdette quel poco che gli era rimasto. In Spagna venne riconosciuta la sua innocenza, ed egli fu nominato da re Filippo V storiografo delle Indie Occidentali e sí diede ordine che, ritornando egli al Messico, gli venisse restituita la sua preziosa raccolta, che andò poi per la massima parte distrutta e dispersa. Tale compenso veniva tardi, poiché il B. moriva nel 1749.
L'opera principale del B. ha per titolo Idea de una nueva Historia gen. de la América Septentrional, fundada sobre material copioso de figuras, símbolos, carácteres y geroglíficos, cantares y manuscriptos de autores indios últimamente descubiertos, Madrid 1746 (altre edizioni, Messico 1871 e 1887). Alla fine dell'opera è il Catalogo del disperso museo (che conteneva 350 pezzi). La piccola parte rimasta al Messico, è gelosamente conservata al Museo Nacional, in una sala che porta il nome del Boturini.
Bibl.: Sulle vicende del museo Boturini scrissero: L. Cahun, Boturini. Les sources auxquelles il a puisé. Son précis d'histoire américaine, in Arch. de la Société Américaine de France, I (1875), pp. 258-268, e Ramón Mena, La Coleccion arq. de Boturini, in Anales del Museo Nac. de Arqueolgia de Mexico, II (gennaio e febbraio 1923), pp. 35-70; Humboldt, Vues des Cordillères et monuments des peuples indigénes de l'Amérique, Parigi 1816, pp. 53-79-80-126; Vevtìa, Historia antigua de Mexico, 1836; Aubin, Mém. sur la peinture didactique et l'écriture fig. des anciens Mexicains, Parigi 1885, e in Revue Orientale et Américaine, III, pp. 223-224; Boban, Documents pour servir à l'histoire de Mexico, Parigi 1891, pp. 32-51; Chavero, in Anales del Museo Nac. mexicano, III, Messico 1884, p. 236; G. V. Callegari, il cav. Lorenzo Boturini Benaduci ecc., in Atti I. R. Accademia degli agiati, XII (1926), fasc. 3°-4°; J. Torre Revello, Lorenzo Boturini cargo de cronista de las Indias, in Bol. del Instituto de investigaciones históricas, Buenos Aires 1926. V. n. 26; G. V. Callegari, Per un viaggiatore italiano dimenticato, in Atti del X Congresso geografico italiano, Milano 1927. Si attende il lavoro di P. Rajna, Documenti inediti relativi al B. esistono al Museo Nazionale di Messico, alla Real Academia de la historia di Madrid e altrove.