BORRI, Lorenzo
Nato a Firenze, da Giovanni Battista e da Ida Cantagalli, il 14 febbr. 1864, frequentò dapprima l'università di Bologna, poi l'istituto di studi superiori di Firenze: qui, dopo la laurea in medicina conseguita nel 1887, rimase ancora per un anno come assistente di G. Corradi presso la clinica chirurgica, prima di essere costretto, per le ristrettezze economiche della famiglia, a dedicarsi alla professione libera come medico condotto. Ben presto però, si sentì nuovamente attratto dalla vita universitaria e, tornato nell'ateneo fiorentino, cominciò a frequentare il laboratorio di medicina legale diretto da A. Filippi. Seguendo l'indirizzo del suo maestro, iniziò un periodo intenso di studi e di ricerche, in gran parte sperimentali, che gli consentirono di affinare la sua preparazione in campo medico-legale e di acquisire una profonda conoscenza della materia, così da poter presto conseguire la libera docenza e la nomina ad aiuto del Filippi. Nel 1898 gli venne assegnata la cattedra nell'università di Modena, con il compito di creare un istituto di medicina legale in quell'ambiente a lui sconosciuto e dove abitualmente le perizie medico-legali venivano affidate a medici generici. Costretto ad abbandonare l'attività pratica, il B., sulla base dell'esperienza acquisita durante la sua permanenza a Firenze, si dedicò alla stesura del suo trattato: Le lesioni traumatiche di fronte al codice penale e civile e rispetto agli infortuni del lavoro (Milano 1912), in cui pose le basi del concetto di infortunio distinto da quello di malattia professionale, creando la branca infortunistica della medicina legale.
Grazie ai grandi progressi compiuti dalle scienze mediche, la medicina legale aveva arricchito il proprio dottrinale, rendendosi più omogenea e distaccandosi nettamente dalle altre discipline, senza però perdere il suo contenuto e il suo orientamento politico-sociale. La rilevante produzione scientifica medico-legale del secolo XIX annoverò in Italia, tra gli altri, gli originali contributi del B.: egli comprese infatti che la nuova legislazione del lavoro, che si andava allora delineando in Italia con la promulgazione di varie leggi e norme di polizia e di sicurezza, avrebbe suscitato nuovi quesiti medico-legali, e, precorrendo i tempi, mise in luce il concetto di causa violenta, la valutazione delle cause e delle concause, il problema dell'occasione, temi tutti strettamente connessi con i vari aspetti dell'infortunistica; suo fu pure il concetto di malattie professionali eventuali, rappresentate da tutte quelle forme morbose per le quali il lavoro è solo causa predisponente. Inizialmente i suoi studi non furono apprezzati nel mondo medico, mentre vivo compiacimento per la sua opera innovatrice espressero penalisti e civilisti dell'epoca, con alcuni dei quali iniziò una valida collaborazione testimoniata dalla fondazione in Modena (con E. Serafini e L. Berna) della Rivista sugli infortuni del lavoro. Nel 1906 il B. successe al Filippi nella cattedra di Firenze, e nell'università ove si era forgiato seppe dare nuovo impulso alla già famosa scuola medico-legale, stringendo con gli allievi vincoli di profondo, fraterno affetto.
Durante la prima guerra mondiale il B. venne nominato direttore dell'ospedale militare di Prato e assolse con grande impegno questo nuovo compito affidatogli. Buon oratore, mai improvvisatore, scienziato scrupoloso, sostenitore dell'importanza dell'osservazione dei casi offerti quotidianamente dalla vita, autore di oltre centocinquanta pubblicazioni in tema di medicina legale, di infortunistica e di medicina sociale, dette vita a opere veramente basilari, quali il Trattato di medicina legale in collaborazione con A. Filippi, A. Severi, L. Montalti e C. Biondi (Milano 1902), il testo di Infortunistica medico-legale (Milano 1913) e il Trattato di medicina legale, in collaborazione con A. Cevidalli e F. Leoncini (Milano 1922-1934).
Il B. morì a Forte dei Marmi il 30 agosto del 1923.
Bibl.: C. Biondi-F. Carnelutti-M. Carrara-A. Cevidalli-F. Leoncini-S. Ottolenghi-G. G. Perrando, Raccolta di scritti sull'opera scientifica e sociale di L. B., in Rass. della previd. sociale, I (1924), pp. 41-84; F. Leoncini, L. B., in Ann. d. Istituto di medicina legale (Firenze), anno accademico 1924-1925, pp. 329-331; A. Pazzini, Storia della medicina, II, Milano 1947, pp. 472, 475; I. Fischer, Biographisches Lex. der hervorragenden Ärzte…, I, München-Berlin 1962, p. 151; Enc. Medica Ital., VI, col. 358, sub voce Medicina legale; Enc. Ital., VII, p.510; XX, p. 672, sub voce Lavoro; XXII, p. 731, sub voce Medicina.