BONINCONTRI, Lorenzo
Figlio di Giovanni Bonincontri, nacque a S. Miniato in Toscana il 23 febbraio 1410, e morì, pare nel 1491. Fu soldato di ventura con Francesco Sforza; amico del Beccadelli e del Pontano, che gli apersero la via degli studî; lettore di astrologia nello Studio fiorentino e poi a Roma; astrologo di corte a Pesaro presso Costanzo Sforza. Visse la vita dei tre principali centri umanistici, Napoli (1450-1475), Firenze (1475-1478) e Roma (1483-1491), e fu figura di umanista, se non di prim'ordine, certo degno di nota per forza e versatilità d'intelletto e di cultura. Una sua raccolta di elegie amorose anteriore al 1450 è perduta, senza danno dell'arte, se dobbiamo giudicare da qualche elegia o frammento di elegia degli anni successivi, che ci rimane. La produzione poetica del B. più importante comprende due poemi in esametri di tre libri ciascuno, composti tra il 1469 e il 1475, prima dell'andata a Firenze, e intitolati l'uno Rerum naturalium libri ad Laurentium Medicem, di argomento teologico e filosofico, l'altro De rebus coelestibus ad Ferdinandum Aragonium, di argomento astrologico (questo stampato a Venezia nel 1526 e due volte ristampato); e una raccolta di liriche religiose (1484-1491), notevoli per qualche pregio d'arte e per l'intrusione di elementi astrologici. Ma non è dubbio che quanto di meglio il B. seppe fare poeticamente e scientificamente, sono i due poemi, che mostrano in lui una perizia non comune nel trarre dall'arida materia spunti di alta poesia originale. Assai copiosa poi la sua produzione scientifica di astrologo: una edizione di Manilio (Roma 1484), accompagnata da un ampio commento scientifico e filologico, frutto dell'insegnamento fiorentino; parecchi manualetti di carattere pratico, un commento al Centiloquio di Tolomeo, un commento ai suoi due poemi (1434-1487), studî sul Quadripartito tolemaico che, iniziati nel 1477, misero capo al Tractatus revolutionum (1491). Il B. fu anche storico, e come tale compose durante il soggiorno napoletano e compì poco dopo la morte di re Alfonso, i dieci libri del Chronicon sive annales ab a. 903 ad a. 1458, nel quale espone a larghi tratti la storia d'Italia, nei primi libri servendosi di fonti notissime, riuscendo più interessante e sicuro nei successivi. Dagli Annales il B. attinse poi la materia di una storia dei re di Napoli e di Sicilia, composta sotto il regno dì Ferdinando, e di una vita di Muzio Attendolo cominciata mentre era a Pesaro presso lo Sforza. Degli Annales il Muratori (Rerum Italicarum scriptores, XXI) diede alle stampe nel 1732 i libri che trattano degli anni dal 1340 al 1458, e nel 1739 Giovanni Lami pubblicò i libri V-VII della storia dei re di Napoli.
Bibl.: B. Soldati, La poesia astrologica del 1400, Firenze 1906, p. 118 segg.; id., Gli inni sacri di un astrologo del Rinascimento, in Miscellanea di studi in onore di A. Graf, Bergamo 1903; L. C. Bollea, Per le edizioni delle opere storiche di L. Buonincontri, in Archivio Muratoriano, X (1911), p. 580 segg.