BENVENUTI, Lorenzo
Figlio di Marco di Niccolò e di Arienta di Piero Donati, il B. nacque a Firenze nella tarda seconda metà del Trecento, come dimostra il fatto che non appare tra gli ufficiali della Repubblica prima del 1412. La famiglia apparteneva all'Arte della lana e al gonfalone Bue del quartiere di S. Spirito. Suo padre ebbe vari incarichi, tra cui il gonfalonierato di Giustizia nel 1392 e nel 1407; suo fratello Niccolò tenne la podesteria di Città di Castello nel 1406. Seguendo la stessa tradizione di attività pubblica, il B. tenne diversi uffici, di cui i principali furono: Dieci della libertà (1415); podestà della Montagna fiorentina (1418); podestà di S. Giovanni (1419-20) e di Prato (1421). Intorno al 1415 fu anche tra gli ufficiali dello Studio; nel 1420 andò ambasciatore a Genova, e nel 1423 entrò per la prima volta tra i priori. Morì di peste a Firenze nell'ottobre dello stesso anno (1423), pare, assai giovane. Aveva sposato nel 1401 Lisa d'andrea della Stufa. Dei suoi nove figli, Lodovico (n. 1404) e Mariotto (n. 1405) seguirono l'esempio paterno nell'esercitare uffici nella Repubblica.
Pochissimo si sa della cultura e dell'attività del Benvenuti. Evidentemente aveva rapporti amichevoli cogli umanisti del suo tempo, come si desume da accenni epistolari (Bruni, Ep. V, 4; Poggio, Ep. 1, 9; e cfr. R. Sabbadini, Guarino Veronese e il suo epistolario edito e inedito, Salerno 1885, p. 58) e dall'episodio per cui il suo nome è maggiormente noto. Nella sua Vita di frate Ambrogio Vespasiano da Bisticci racconta come, per invidia del Traversari, Leonardo Bruni si era sdegnato contro Niccolò Niccoli e gli aveva lanciato "una vituperosa invettiva"; aggiunge poi: "Fu già chi vide una invettiva di Lorenzo di Marco Benvenuti contro a messer Lionardo. Non so s'egli ne dette copia; io nulla vidi mai". Questa invettiva del B. fu scritta invece contro il Niccoli e precedette di alcuni quella del Bruni.
Pare che l'invettiva abbia avuto scarsa diffusione. Esiste in due codici: il Ricc. 1200 (da cui la trasse e illustrò lo Zippel) e il; Marc. Lat. XIV, 219 (cfr. Walser). L'invettiva si articola su aspetti della vita privata e pubblica dei Niccoli: le sue relazioni coi parenti; i suoi studi e la sua competenza di studioso (cioè la sua pretesa ignoranza); la sua vita morale, soprattutto i suoi rapporti con la "concubina" Benvenuta; i suoi dissidi con Crisolora, Bruni e Guarino; e il suo "tradimento" della patria nell'essersi opposto alle guerre contro Galeazzo Visconti e Ladislao di Napoli. Sembra probabile che essa fosse composta verso il 1420. In una lettera al Niccoli scritta da Londra nel luglio del 1421, Poggio Bracciolini (Ep. 1, 15) gliene chiede copia e si propone di pensare a una risposta, ma non pare che l'abbia mai scritta. Secondo lo Zippel, sarebbe questa l'invettiva dedicata ad Ambrogio Traversari, a cui questi si riferisce in una lettera del tardo 1420 inviata a Francesco Barbaro (Ep. VI, 21), e non già una qualche invettiva dei Filelfò, che sarebbe esclusa anche per la data. Lo Zippel crede anche che l'inimicizia tra il B. e il Niccoli si sia risolta mediante i buoni uffici del Traversari (cfr. Ep. VII, 17, senza anno, indirizzata "clarissimo viro Laurentio", che lo Zippel giustamente sostiene non possa riferirsi a Lorenzo de' Medici, e forse riguarda appunto la riconciliazione del B. col Niccoli).
L'invettiva s'inquadra tra quelle del Guarino (1413-14) e del Bruni (1424) nelle avverse fortune del Niccoli. Contiene alcuni cenni biografici interessanti sulla vita e i costumi del Niccoli (ampiamente illustrati dallo Zippel) e dimostra nel B. un uomo di cultura non mediocre, abile a maneggiare la lingua latina. Sempre secondo Vespasiano egli fu "dotto ed eloquente", ma non abbiamo altri documenti fuori di questa invettiva per convalidare tale giudizio.
Fonti e Bibl.: Oltre ai codd. cit. dell'invettiva, v. L. Bruni, Epistolarum l. VIII, Florentiae 1741, I. V, n. 4; A. Traversari, Latinae epistolae, Florentiae 1759, l. I, nn. LX s.; l. II, pp. 301-303, 345 s.; Poggio Bracciolini, Epistolae, Florentiae 1832, l. I, nn. 9, 15; Vespasiano da Bisticci, Vite di uomini illustri, a cura di L. Frati, Bologna 1893, II, pp. 14 s.; G. Zippel, L'invettiva di L. di M. Benvenuti contro Niccolò Niccoli, in Giorn. stor. d. letterat. ital., XXIV (1894), pp. 166-86 (fonte principale per la biografia); F. Vismara, L'invettiva arma preferita degli umanisti nelle lotte private, Milano 1900, pp. 9, 10, 11, 12; E. Walser, Poggius Florentinus, Leipzig 1914, pp. 64, 75; L'epistolario di Guarino Veronese, a cura di R. Sabbadini, III, Venezia 1919, pp. 24, 25, 126, V. Rossi, Il Quattrocento,Milano 1945, pp. 31, 154.