BELLOTTO, Lorenzo
Figlio di Bernardo e di Maria Elisabetta Rizzorno, nacque in Italia probabilmente nell'anno 1744; seguì i genitori a Dresda nel 1747. Forse più tardi (verso il 1760?) fu anche in Boemia e in Austria. Apprese la pittura dal padre e agli ultimi anni dei soggiorno a Dresda, cioè 1762-67, risale l'inizio della sua collaborazione con Bernardo e quindi della sua attività pittorica. Fra gli anni 1765-66 assisteva il padre nelle lezioni all'Accademia di Belle Arti di Dresda. Prese parte all'esposizione dell'Accademia nel 1766. Si ha notizia di suoi quadri dipinti a Dresda, che sono però perduti: "prospetti" nella galleria del conte Brühl a Dresda e dodici tele nella raccolta del conte palatino di Zweibrücken (probabilmente Cristiano IV; la raccolta è stata venduta all'asta a Parigi nel 1775). È di questo periodo l'unico quadro che si conosca del B. fatto senza la collaborazione del padre: Veduta ideata del cortile di un palazzo (Northampton, Mass., Smith College Museum of Art, firmata "De Canaletto le fils" e datata 1765). Nel 1767 il B. si trasferì col padre a Varsavia e vi morì poco prima del 20 ottobre 1770 (e non nel 1780).
Aiutò il padre nei vari lavori eseguiti per il re Stanislao Augusto. Un progetto di pitture murali (non ancora pubblicato, Varsavia, Museo Nazionale), opera probabilmente di ambedue i pittori, sembra attestare la sua collaborazione alla decorazione pittorica di alcune sale del castello di Ujazdów presso varsavia (distrutte nel 1784), in cui Bernardo fu occupato nel 1767.Sicura è la sua collaborazione con il padre verso il 1769nella serie di Vedute di Roma antica e papale, dipinte per la galleria del re e che sono andate disperse in vari musei durante il sec. XIX. Quattro sono firmate da Bernardo e da Lorenzo insieme ("Canaletti"): Piazza della Rotonda (Mosca, Museo Puśkin), Foro Boario (Stoccolma, racc. E. Reinius), Piazza di Spagna e Il Campidoglio (ambedue già in una raccolta privata a Pietroburgo; pubblicate dal Voss nel 1926come opera di Antonio Canal e Bernardo Bellotto intorno al 1740).Altre vedute della serie, generalmente non firmate, si collegano stilisticamente con queste tele e sono da considerare opere di ambedue i pittori: Presentazione della chinea nella basilica di S. Pietro (Milano, racc. M. Brunelli), Piazza Navona (Gorkij, URSS, Museo), Interno della basilica di S. Paolo fuori le mura (già nella raccolta Lanckorofiski a Vienna), S. Maria Maggiore (Chabarovsk, Siberia, URSS, Museo), Foro Romano (Mosca, Museo Puśkin; firmato solo dal padre), Arco di Costantino (fino al 1939 nel castello reale di Varsavia), Rovine del tempio di Nerva, Piazza del Popolo con la corsa dei cavalli, Parte del Foro di Nerva e Portico di Ottavia (tutte e quattro già nelle raccolte sovietiche). Che il B. abbia collaborato con il padre, eseguendo le macclúette nelle Vedute di Varsavia diBernardo, non pare provato per quanto riguarda quelle eseguite fra il 1767 e il 1770, anno della morte del Bellotto.
Scoperto recentemente dalla critica, il B. appare buon disegnatore di prospettiva, egli assume lo stile paterno dell'ultimo periodo dresdense ma non è riuscito a dare un'impronta personale alla sua opera, che si può distinguere solo per una predilezione più accentuata per i toni rosacei e rosa-bruni.
Bernardo ritrasse il figlio nella Veduta generale di Varsavia dalla parte del sobborgo di Praga (1770; Varsavia, Museo Nazionale): il giovane pittore accompagna con suo cognato il padre in conversazione col re.
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