Famiglia di scultori nativi di Settignano, dei quali ricordiamo i più importanti: Battista di Domenico, detto Battista del Cavaliere (Settignano 1527/1528 - forse Pisa 1594), scolaro di Baccio Bandinelli, a Firenze lavorò in S. Croce al monumento sepolcrale di Michelangelo, su disegno di G. Vasari, e a Pisa, nel duomo, scolpì (1592) la statua di s. Efisio nella cappella di S. Ranieri. Stoldo di Gino (Settignano 1534 - Pisa 1583) dapprima si era dedicato alla pittura; fece poi a Firenze la fontana di Nettuno nel giardino di Boboli; scolpì a Pisa l'Annunciazione in S. Maria della Spina (1561), lavorò (1573-81) per S. Maria presso S. Celso a Milano (statue di Mosè, David, Abramo, s. Giovanni Battista, ecc.); del 1582-83 è l'Angelo di bronzo reggente un candelabro nel duomo di Pisa. Antonio di Gino, fratello di Stoldo (n. Settignano - m. Firenze 1583), scolaro del Tribolo, fece su disegno del maestro il gruppo per la fontana della villa di Castello, presso Firenze, e (1544) il monumento sepolcrale a Matteo Corte nel Camposanto di Pisa. Nell'opera di questi scultori si riflettono le forme delle personalità artistiche più notevoli del manierismo fiorentino (Baccio Bandinelli, Tribolo, Giambologna); accenti più originali degli altri ebbe Stoldo di Gino.