Naturalista (Bohlsbach, Baden, 1779 - Zurigo 1851), uno dei principali esponenti della Naturphilosophie. Studiò medicina a Friburgo, interessandosi anche alla filosofia e pubblicando Übersicht des Grundrisses des Systems der Naturphilosophie (1803). Trasferitosi a Würzburg, dove erano attivi F. W. Schelling e I. Döllinger, pubblicò (1805) Die Zeugung, in cui, precorrendo in certo modo la scoperta della cellula da parte di Th. Schwann, enunciò la tesi che tutti gli esseri viventi sono costituiti da aggregati di infusorî, perciò definiti "animali originarî" (Urtiere). Prof. di medicina a Jena (1807), sostenne la teoria della genesi delle ossa craniche da una trasformazione delle vertebre dorsali (Über die Bedeutung der Schädelknochen), già sviluppata, senza pubblicarla, da Goethe. L'inevitabile attrito con Goethe fu accresciuto dalla pubblicazione, dal 1817, della rivista Isis. Costretto nel 1819 a dimettersi per le sue idee liberali, fu poi prof. a Monaco (1827) e a Zurigo (dal 1833), dove fu il primo rettore dell'allora fondato Ateneo. O. fu anche il promotore (1822) dei congressi annuali dei naturalisti e medici tedeschi. Tra le altre opere: Lehrbuch des Systems der Naturphilosophie (3 voll., 1809-11; 3a ed. 1843, con il titolo Lehrbuch der Naturphilosophie); Allgemeine Naturgeschichte für alle Stände (13 voll., 1833-41).