LOP NOR (A. T., 97-98)
Regione lacustre del Turkestan cinese (Sin-kiang), nella quale si getta e si estingue il fiume Tarim. Essa è formata da una serie di paludi, in parte salse, in parte dolci, sabbiose o fangose, a circa 815 m. s. m., con una superficie approssimativa di 2500 kmq. e una profondità di 1 m. L'aspetto della regione è continuamente modificato dalle sabbie mobili, spostate da violentissime tempeste. Di qui passava una delle antiche "vie della seta" e qui sorsero città e luoghi di rifugio, oggi sepolti nelle sabbie. Il lago attuale, ove si getta il Tarim, porta il nome mongolo Kara-Koshun, ed è il residuo di un grande lago quaternario che si estendeva verso N., con una superficie di circa 15 mila kmq.
I viaggiatori, i geografi e gli storici cinesi, fin dal principio dell'era volgare, ci hanno lasciato numerose descrizioni di questa regione, riassunte da A. J. H. Charignon nella sua edizione di Marco Polo (Pechino 1924, pp. 120-132). Marco Polo (trad. L.F. Benedetto, Milano 1931, p. 68) dice che "Lop è una grande città posta all'entrata del gran deserto, chiamato il deserto di Lop" parla dell'acqua salsa e amara che vi si trova e delle sofferenze drammatiche dei viaggiatori. In questa stessa regione sono state scoperte nel 1901 da Sven Hedin e scavate da lui e da A. Stein le rovine della città sepolta di Lou-Lan (v.). Nel 1876 N. M. Prževalskii, nel 1893-94 P. K. Kozlov visitarono questa regione, seguiti da numerosi studiosi europei. L'incertezza e la mobilità del paesaggio hanno dato luogo a discussioni complesse sulla configurazione dei luoghi.
Bibl.: Sven Hedin, Scientific Results of a Journey in Central Asia, 1899-1902, I e II, Stoccolma 1905-06; A. Stein, Serindia, Londra 1921; A. Stein, Innermost Asia, Londra 1928; R. C. E. Schomberg, River changes in the Eastern-Tarim Basin, in Geographical Journal, LXXIV (1929), p. 574; Sven Hedin, Rätsel der Gobi, Lipsia 1931; F. Grenard, Haute Asie, in Géographie Universelle, VIII, Parigi 1929, p. 310.