lontre, donnole, ermellini
Non solo preziose pellicce
Lontre, donnole ed ermellini sono Mammiferi della famiglia dei Mustelidi, che include anche animali tozzi e massicci come i tassi e i ghiottoni. Gli esemplari di tale famiglia sono noti soprattutto per essere stati molto sfruttati come animali da pelliccia: ne sono un esempio i visoni, le lontre e lo zibellino. Questi animali occupano una grande varietà di ambienti e hanno diverse abitudini alimentari: martore e faine sono abili arrampicatori; i tassi scavano complesse gallerie, le lontre vivono in acqua e sono specializzate nella pesca. Donnole ed ermellini sono, invece, i più piccoli Mammiferi carnivori
I Mustelidi sono Mammiferi dal corpo lungo e slanciato, con coda lunga e zampe corte, come le martore, le faine, le donnole e le lontre, oppure tozzi con coda corta, come i tassi e i ghiottoni. Sono animali carnivori e predatori, provvisti di lunghi denti canini adatti a uccidere le prede e denti ferini utilizzati per strappare e tranciare la carne.
La caccia per il commercio delle pellicce (pelli e pellicce) ha rappresentato una delle maggiori minacce di estinzione dei Mustelidi.
Oggi gli animali da pelliccia vengono allevati in cattività, ma capita che esemplari di specie non appartenenti alla nostra fauna (come il visone americano) fuggano dagli allevamenti e si diffondano allo stato selvatico, entrando in competizione con le specie locali.
La furbizia delle faine (Martes foina), molto simili alle martore (Martes martes), è un attributo derivante dalla grande versatilità che esse dimostrano nella caccia. Faine e martore sono infatti eccellenti arrampicatori e raggiungono facilmente i nidi sugli alberi da cui predano uova e pulcini. Le faine, più legate delle martore agli ambienti umani, raggiungono facilmente anche i pollai e le soffitte, dove fanno incetta di polli, conigli e topi. Tali razzie provocano notevoli danni in quanto la faina che entra in un pollaio tende a uccidere tutte le galline che vi si trovano, anche se riesce a mangiarne solo un piccolo numero.
Un nuovo comportamento, che ancora non ha trovato una spiegazione, riguarda gli attacchi rivolti alle automobili: in Germania le faine stanno creando seri problemi agli automobilisti, perché si infilano nei motori, rosicchiano i cavi dei comandi di accensione e dei freni e tirano via i pannelli isolanti!
Ermellini e donnole, ancorché voraci predatori, sono molto piccoli, essendo al massimo lunghi 20 cm. Gli ermellini (Mustela erminea) vivono nei climi freddi e nel nostro paese si ritrovano solo sulle Alpi. Il fatto singolare è che l’ermellino alpino cambia il mantello in inverno, passando dal colore bruno marrone a un bianco candido. Tuttavia non tutti gli ermellini del mondo subiscono la muta invernale, fatto che i ricercatori ancora non riescono a spiegare. Il mantello bianco invernale svolge l’importante funzione di rendere l’animale poco visibile in un paesaggio innevato (mimetismo). Gli ermellini sono infatti predatori di roditori e uccelli, che possiedono una vista acutissima; il rendersi invisibili fa sì che le prede non si accorgano della loro presenza, permettendo loro di giocare sulla sorpresa. Questo tipo di colorazione si chiama criptismo d’attacco, perché costituisce un vantaggio per il predatore, al contrario del criptismo di difesa che offre invece una protezione dai predatori.
Diversamente, la donnola (Mustela nivalis) alle nostre latitudini possiede una colorazione costante, bruna sul dorso e bianca sul ventre, pur vivendo anch’essa in aree che sono innevate per una parte dell’anno. Grazie alle sue piccole dimensioni essa si nutre prevalentemente di topi, che riesce a raggiungere infilandosi nelle gallerie scavate nel terreno.
Le lontre sono i Mustelidi più legati all’acqua. Vivono lungo i fiumi e le coste marine, che offrono loro rifugio e cibo. Si nutrono esclusivamente di animali acquatici, in particolare di pesci, gamberi, granchi e, nel caso della lontra marina (Enhydra lutris), di molluschi. Per aprire le conchiglie le lontre marine si avvalgono di sassi che appoggiano sul ventre mentre nuotano e contro le quali sbattono i gusci dei molluschi. La specie più grande è la lontra gigante del Brasile (Pteronura brasiliensis), regina dei fiumi della foresta amazzonica. La lontra comune (Lutra lutra), un tempo diffusa in tutti i fiumi e laghi europei, è attualmente in forte declino numerico a causa delle molte alterazioni dei corsi d’acqua, della distruzione della vegetazione delle rive, della cementificazione degli argini, nonché delle dighe e dell’inquinamento delle acque.
Alla famiglia dei Mustelidi appartengono pure i visoni, anch’essi molto legati all’acqua e famosi soprattutto per le pellicce pregiate che si ricavano dalle loro pelli. I visoni americani (Mustela vison) sono stati allevati a questo scopo in tutta Europa per molti anni e, a causa della fuga di numerosi esemplari dagli allevamenti, essi rappresentano oggi una delle specie più diffuse in molti fiumi europei. Al contrario, il visone europeo (Mustela lutreola), un tempo comune, è ormai ridotto a pochi nuclei in Francia, in Spagna e in Europa orientale.
Una delle pellicce più costose e pregiate proviene dallo zibellino (Martes zibellina), che vive nelle foreste di pini e abeti della Siberia e della Cina settentrionale. La caccia intensiva (fino alla fine dell’Ottocento si vendevano diverse centinaia di migliaia di pelli l’anno) ne aveva ridotto drasticamente il numero di esemplari, tanto da indurre la Russia a proteggere la specie e creare allevamenti allo scopo di ripopolare vaste regioni.
Il ghiottone (Gulo gulo) è considerato uno dei Mustelidi più voraci e aggressivi. Di corporatura massiccia, ha un aspetto che ricorda quello di un piccolo orso. Vive nelle zone di taiga e tundra dell’Europa, Asia e America Settentrionale. Il territorio di un individuo arriva a coprire fino 2.000 km2! La sua pelliccia è impregnata di un olio che aumenta la resistenza al congelamento e per questo particolare veniva utilizzata per rivestire giacconi e cappucci.
Con il nome comune di tasso si indicano diversi animali dalla forma tozza con coda e muso corti. Una curiosa forma di collaborazione si è stabilita tra il tasso del miele (Mellivora capensis), africano, e gli uccelli della famiglia Indicatoridi, ghiotti di larve e pupe di api. Questi uccelli guidano i tassi con richiami particolari verso gli alberi dove si trovano gli alveari, che il tasso getta a terra e rompe per giungere al miele, lasciando poi agli uccelli gli insetti. Il tasso diffuso in Europa (Meles meles) vive prevalentemente nei boschi, dove durante il giorno riposa in tane complesse scavate tra le radici degli alberi, dotate di diverse vie di fuga. La sua dieta onnivora comprende piccoli mammiferi, frutti, bacche, bulbi e radici. È il mustelide che può arrecare i danni maggiori alle coltivazioni.
La puzzola dei cartoni animati, dalla pelliccia a strisce bianche e nere (Mephitis mephitis), vive solo in America. Esistono ben nove specie diverse di queste puzzole dalla colorazione nera e bianca, tutte diffuse in diverse aree del continente americano. Il nome deriva dalla capacità di schizzare a scopo difensivo un secreto oleoso dall’odore estremamente pungente e irritante per gli occhi, capace di arrivare fino a 4 m di distanza! Per emettere tale schizzo la puzzola, o moffetta, dopo avere ben osservato l’aggressore rivolge contro di esso la parte posteriore alzando la coda ed emettendo lo schizzo con incredibile precisione.
Pur essendo molto diversa dalla moffetta dei cartoni animati, anche in Italia vive una puzzola (Mustela putorius) piuttosto rara e schiva. La sottospecie domestica della puzzola è il furetto (Mustela putorius furo). I furetti sono stati introdotti in molte regioni per combattere invasioni di conigli, ratti e topi. In Italia vivono allo stato selvatico in Sardegna e Sicilia, dove è assente la puzzola. Il furetto dai piedi neri (Mustela nigripes) è invece il mustelide a più alto rischio di estinzione nel mondo: questa specie americana era considerata estinta fino al 1984, quando una piccola popolazione è stata rinvenuta nelle praterie del Wyoming.