LONDRA (XXI, p. 448)
La "più grande Londra" corrisponde ora alla zona servita dalle linee urbane del "London Transport" con un raggio di circa 43 km. L'immigrazione, portando la popolazione della "grande Londra" a circa 9.000.000 di ab. nel 1937, aggravava tutti i problemi: a risolvere i quali tendeva il progetto di sir Ch. Bressey e sir E. Lutyens. Tra le innovazioni dell'anteguerra sono: la sostituzione del Ponte di Waterloo con quello (a 5 arcate di m. 73,15 ciascuna) disegnato da sir Giles Scott (inaugurato nel 1943); di un edificio moderno (poi Ministero degli approvvigionamenti) al posto dell'Adelphi Terrace, di vecchie dimore signorili in Mayfair con case di appartamenti di lusso o uffici (Ministero dell'aria in Berkeley Square, ricostruzione di Saville Row) e, lentamente, degli orribili slums con case operaie (nelle elezioni al London County Council e al Metropolitan Borough Council erano prevalsi nel 1937, i laburisti), l'ampliamento degli aeroporti, la costruzione di un nuovo ponte a Chelsea (1937), di un nuovo edificio a molti piani per l'università. La chiesa di Ognissanti (All Hallows) del Wren, in Lombard Street, fu sostituita da una banca; le linee tranviarie, da filobus (per 59,5 km. nel 1939).
Subito dopo l'accordo di Monaco, e più ancora nel 1939, si provvide alla costruzione di rifugi e alla "evacuazione" di parte della popolazione, di uffici pubblici e privati, dell'università e delle collezioni d'arte. In tre giorni vennero sfollati, tra gli altri, 154.000 madri e bambini piccoli, 250.000 alunni delle scuole; molti ritornarono, aggravando il problema dei trasporti, nell'inverno 1940, in cui il Tamigi gelò per la prima volta dal 1814. Ma con la caduta della Francia, Londra si trovò sulla linea di combattimento; si preparò la difesa contro l'invasione anche con veri e proprî fortini mascherati da edicole (Parliament Square e Trafalgar Square), si gettarono 4 ponti di legno sul Tamigi. Col 24 giugno 1940 cominciarono gli attacchi aerei, intensificatisi in vera e propria "battaglia di Londra": tra il 25 agosto e il 30 novembre vi furono 368 allarmi; fino al 2 dicembre non trascorsero 24 ore senza attacchi, due sole notti (3 e 18 novembre) trascorsero tranquille. In seguito, gli attacchi furono sporadici: ma particolarmente gravi quelli del 29 dicembre 1940, quando un vasto incendio distrusse metà della City e una vasta zona fuori di essa; del 10-11 e del 29-31 gennaio, del 17 febbraio, del 19 marzo, del 16 aprile e del 10-11 maggio 1941. Nel 1942 si stabilironoin Londra uffici e comandi americani e interalleati; nel 1943 si ebbero altri attacchi aerei sporadici (in marzo, un panico in un rifugio fece 173 vittime). Col 13 giugno 1944 cominciarono gli attacchi delle V1, poi delle V2; ricominciò l'evacuazione della città, si utilizzarono anche i nuovi rifugi profondi (nel 1940-41 i rifugi pubblici, pur gremiti, accolsero solo il 6% della popolazione; il 27% utilizzò i rifugi privati): dato il carattere di queste armi fu possibile, dal febbraio 1944, attenuare l'oscuramento. Le abitazioni danneggiate ammontavano a 1.400.245 secondo dati ufficiali. Per gli edifici di interesse storico e culturale distrutti o danneggiati v. inghilterra, in questa App. Col 1946 cominciarono le derequisizioni; l'università ritornò alla sua sede, ma, col ritorno anche di circa 1.300.000 sfollati, si aggravò ancora il problema degli alloggi, appena fronteggiato ricorrendo anche a riparazioni temporanee e a case prefabbricate.
Fin dal 1941 si pensò alla ricostruzione, secondo nuovi piani urbanistici; vennero presentati parecchi progetti; nel 1947 si decise di limitare la popolazione della "più grande Londra" (che si accresce, in media, di 40.000 immigrati al mese) a 10.300.000 ab., e di costruire nuove città di 60.000 ab. ciascuna alla periferia e di suddividere i boroughs in "unità" di circa 6000 ab. l'una, con scuole, uffici pubblici, zone di ricreazione, di abitazione e industriali proprie. Il governo approvò il city plan riformato, che prevede lavori per 3 periodi decennali, per l'importo di 400 milioni di sterline nel primo, provvedendo a una migliore utilizzazione delle aeree, a una riorganizzazione del traffico stradale lungo nuove arterie, alla sistemazione della zona attorno alla cattedrale di S. Paolo, e a una distribuzione delle attività commerciali per zone.
Per gli scavi archeologici dell'antica città romana nelle zone colpite dai bombardamenti aerei, v. inghilterra: Archeologia (in questa App.).
La popolazione residente nella London County nel 1931 era di 4.385.825 ab. (8.360.000 nella Grande Londra); durante la guerra l'evacuazione fece scendere la popolazione residente ad un minimo di 2.312.000 raggiunto nel 1941. Secondo una stima del 1947 la popolazione della Grande Londra è risalita a 8.244.370 ab.
Bibl.: London re-planned, Londra 1942; J. H. Forshan e Sir L. P. Abercrombie, County of London Plan, ivi 1943; R. Henrey, Incredible City, ivi 1944; id., The Siege of London, 1946; id., Greater London Plan, ivi 1945; Reconstruction in the City of London, ivi 1944 e 1947.