Londra, festival di
Conosciuto come London Film Festival, nacque nel 1957 come festival internazionale annuale non competitivo (il maggiore del mondo fra quelli che non assegnano premi ufficiali) e fin dall'inizio si è svolto nel mese di novembre, a conclusione della stagione delle grandi manifestazioni competitive (Berlino, Cannes, Locarno, Venezia, Montréal, Mosca, San Sebastián), di cui raccoglie e presenta le opere migliori. Tale formula caratterizza la manifestazione come una sorta di 'festival dei festival'. Si tratta di un appuntamento ampiamente consolidato, realizzato sotto l'egida del British Film Institute e molto seguito dal pubblico, il quale viene invitato a votare le sue preferenze su apposite schede.La finalità principale è la promozione dei film partecipanti, lanciati nelle più importanti sale della città tra cui il National Film Theatre, vero tempio dell'arte cinematografica sul Tamigi. I film più applauditi vengono poi presentati, tra novembre e dicembre, in altre città del Regno Unito, in una sorta di decentramento che contribuisce a diffondere ulteriormente un'iniziativa molto apprezzata dal pubblico inglese.L'istituzione del festival era stata preceduta di qualche anno dallo svolgimento del London Media Market, che ha continuato a tenersi parallelamente al F. d. L. incrementando l'affluenza di critici e professionisti del settore, in media 250 operatori della produzione e dell'esercizio e 400 fra giornalisti e osservatori. Ogni anno sono circa 200 i lungometraggi e circa 70 i cortometraggi presentati. Un cartellone imponente, arricchito da sezioni e iniziative collaterali, come le sezioni dedicate al nuovo cinema britannico, al cinema europeo ed extraeuropeo, alla sperimentazione. Nella sezione retrospettiva si mostrano film ritrovati o restaurati negli archivi e nelle cineteche di tutto il mondo, o opere riscoperte, come la versione integrale di The exorcist (1973; L'esorcista) di William Friedkin, o l'edizione reintegrata dei tagli di Apocalypse now (1979) di Francis Ford Coppola. Le sezioni retrospettive sono ogni anno esemplari per accuratezza e interesse storico: significativa nel 1996 la personale dedicata all'opera cinematografica dello scrittore-regista francese Alain Robbe-Grillet. Importante l'edizione del 1997, per l'omaggio a David W. Griffith con la versione restaurata di Orphans of the storm (1922; Le due orfanelle), per una proiezione straordina-ria ‒ presentata dall'attore Sir Ian McKellen ‒ di Richard III da W. Shakespeare girato nel 1912 da André Calmettes e James Keane, e per altre preziose rarità da cineteca come i restauri di Cabiria (1914) di Giovanni Pastrone e di Die freudlose Gasse (1925; La via senza gioia) di Georg W. Pabst.