Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tra i protagonisti dell’architettura della “reggenza”, Nash arricchisce presto i modelli neoclassici con tematiche proprie della poetica del pittoresco, teorizzata da Sir Uvedeale Price e Richard Payne Knight. Se tale adesione si manifesta soprattutto in ambiente rurale, con l’intervento di pianificazione del West End di Londra, Nash rivela la sua capacità di adattare gli stessi temi anche al contesto urbano.
L’esordio a Londra e gli anni di Carmarthen
Dopo aver lavorato presso lo studio di Robert Taylor, uno tra i più affermati architetti londinesi del tempo, John Nash, realizza in Bloomsbury Square due grandi palazzi a tre piani che risentono l’influenza di modelli neoclassici, come la Somerset House di Sir William Chambers. L’ordine gigante che interessa tutta l’altezza degli edifici caratterizza il prospetto verso la piazza: poggiando sopra un basamento a rustica, corrispondente al piano terra, alti pilastri corinzi sostengono la trabeazione che corre al di sotto della gronda del tetto. Nelle abitazioni in Great Russel’s Street, Nash introduce l’uso dello stucco per la realizzazione di modanature e finiture, promuovendone una diffusione che raggiungerà il culmine nei decenni successivi. Il fallimento dell’operazione finanziaria alla base della costruzione di questi edifici porta Nash alla bancarotta, costringendolo ad allontanarsi da Londra.
Gli anni di Carmarthen:
Lasciata Londra, Nash si trasferisce nel Galles del Nord, a Carmarthen, dove per alcuni anni conduce una modesta attività professionale, fino al suo ingresso nei circoli dell’alta società locale. Da allora Nash riceve importanti commissioni, come la costruzione di edifici carcerari nelle contee di Carmarthen (1789-1792), di Cardigan (1792-1793), di Hereford (1792-1796) e la ristrutturazione della chiesa di Saint David (1791-1793) dove, secondo i programmi della committenza, realizza la facciata orientale in stile gotico. Confermando l’attitudine a un disinvolto sperimentalismo nell’impiego di materiali e di tecnologie, Nash si applica allo studio di problemi di ingegneria, come la costruzione di ponti che realizza anche in ferro.
Oltre a queste prime esperienze nel campo dell’architettura pubblica, Nash è impegnato in una ben più ampia attività nell’edilizia privata. In Galles realizza numerose abitazioni di modeste dimensioni, prevalentemente a pianta quadrata o rettangolare, con quattro stanze su ciascuno dei due piani, disposte intorno al vano scala che generalmente è delimitato da muri curvi: tra queste Fynone Pembrokeshire, che ancora risente dello stile di Taylor, e Southgate Grove, nel Middlesex. Ma le esperienze più interessanti del periodo gallese sono per Nash quelle di Castle House Aberystwirth per Sir Uvedale Price e Downton Castle per Richard Payne Knight. Più che per gli aspetti innovativi introdotti negli edifici, queste esperienze sono importanti per l’influenza esercitata dai committenti sulla sua visione dell’architettura; proprio Sir Uvedale Price e Richard Payne Knight, coi quali Nash entra in contatto nel circolo artistico letterario di Thomas Johnes, iniziano l’architetto ai principi del pittoresco.
Le residenze di campagna: castelli e cottage
Intorno al 1796 Nash ritorna a Londra e inizia una fortunata collaborazione col paesaggista Humphry Repton: insieme costruiscono numerose residenze in campagna e in breve tempo Nash ottiene una grande fama come costruttore di cottage. I principi estetici ispiratori sono quelli della poetica del pittoresco, secondo le linee tracciate da Richard Payne Knight e Uvedale Price nelle loro pubblicazioni: l’architettura vista come parte integrante di un paesaggio ispirato alla pittura di Claude Lorrain e Gaspard Dughet. Gli aspetti pittoreschi dell’ambiente naturale, messi in rilievo nel rispetto della naturale configurazione del terreno e delle sue accidentalità, accolgono un’architettura con profili asimmetrici e irregolari. L’attenzione all’ambiente naturale, presente nelle costruzioni di Nash, si traduce anche nel recupero e nella valorizzazione di materiali e tecniche locali, portati in seguito alle estreme conseguenze dall’esperienza di Philip Webb e Edwin Lanseer Lutyens.
Il frutto più importante della collaborazione tra Nash e Repton è costituito dalla residenza di Luscombe Castle nel Devon (1799-1804), incentrato su una torre ottagonale che contiene gli ambienti di soggiorno ed è completato da annessi, come il piccolo edificio della latteria a forma di cappella.
L’attività professionale di Nash continua intensa anche dopo la rottura della società con Repton, avvenuta nel 1802. L’architetto infatti, tra il 1802 e il 1812, realizza o trasforma un grande numero di case in Inghilterra e in Irlanda; molte – come Luscombe Castle – sono a imitazione di castelli (Killymoon, Lough Cutra, Caerhayes, Cornwall, Knepp Castle), altre si rifanno invece a un linguaggio italiano (Cronkhill, Sandridge’s Park) e altre ancora sono in stile moresco, Tudor, oppure neoclassico. Per la planimetria, Nash ricorre a due principali schemi distributivi: il primo costituito da un’esplosione della tradizionale pianta di villa che presenta una bilanciata irregolarità, mentre nel secondo le stanze principali sono poste irregolarmente su entrambi i lati di una lunga galleria aperta da terra al tetto e con ballatoi aggettanti al primo piano.
Entrambi gli schemi consentono uno sviluppo volumetrico fortemente articolato. Proprio sul tema del profilo frastagliato e dell’articolazione delle masse, infatti, Nash concentra i suoi studi e i suoi interessi, applicando con evidente indifferenza stilistica a questo tema varie soluzioni, ispirate per lo più al linguaggio proprio della campagna inglese. Poca attenzione egli dedica invece allo studio dei particolari decorativi e all’ortodossia stilistica, quando si rifà agli stili del passato.
Una sorta di antologia del tipo di architettura realizzata da Nash è costituita dal villaggio di Blaise Hamlet (1810-1811), presso Bristol, dove egli costruisce un gruppo di cottage assemblati in maniera pittoresca e inseriti in un ambiente rurale, considerato un’anticipazione del tema delle città-giardino.
L’attività per la corte e le trasformazioni urbane di Londra
In occasione di una consulenza al principe del Galles, Giorgio di Hannover, per le sue proprietà terriere di Brighton, Repton introduce Nash negli ambienti di corte. L’incontro si rivela carico di conseguenze per l’architetto che, a partire del 1811, quando il principe riveste la carica di reggente, ottiene commissioni di grande rilievo.
Come suo architetto privato, Nash trasforma una vecchia casa nel parco di Windsor in un grande cottage coperto da un tetto di paglia, e risistema il pianterreno di Carlton House come una sequenza di stanze riccamente decorate, una delle quali in stile gotico. Nel 1815, a Brighton, trasforma il padiglione neoclassico che Henry Holland aveva costruito tra il 1786 e il 1787 in una fantasia orientale in ferro e ghisa, coperta da cinque cupole indiane e con interni di gusto cinese.
L’occasione più importante che si presenta a Nash negli anni della reggenza è la richiesta di un progetto per trasformare in zona residenziale Marylebone’s Park, una grande area di proprietà della Corona, in prossimità di Carlton House e Westminster; affidata a Nash nel 1811, questa commissione gli consente infatti di incidere in modo rilevante sullo sviluppo urbano di Londra.
Il piano realizzato da Nash prevede l’espansione occidentale di Londra e comprende: Regent’s Park a nord e Saint James’ Park a sud, connessi dall’arteria di Regent’s Street; la trasformazione di Trafalgar Square e la ricostruzione occidentale dello Strand. Maestosi edifici classicheggianti si allineano lungo i percorsi principali e ai margini dei parchi: Carlton House Terrace a sud di Regent’s Street; Chester Terrace e Cumberland Terrace intorno a Regent’s Park che termina a sud con Park Crescent. Park Village East e West, costituiti da gruppi di villette orchestrate in differenti stili, variamente orientate e disposte lungo strade sinuose, rappresentano un precoce esempio di sobborgo giardino.
Vengono realizzati, inoltre, nuovi mercati che sono riforniti attraverso il Regent Canal.
Le irregolarità del percorso di Regent’s Street sono risolte attraverso costruzioni poste a perno di differenti visuali: il corpo curvo del Quadrant col suo lungo colonnato dorico e la chiesa di All Souls con la sua caratteristica cuspide conica.
Quando, nel 1820, il reggente sale al trono col nome di Giorgio IV, spetta a Nash il compito di realizzare la nuova residenza dove il re intende trasferirsi, lasciando la vecchia Carlton House. A questo fine Nash trasforma in palazzo metropolitano Buckingham House nel parco di Saint James, che diviene Buckingham Palace.
Nonostante il progetto susciti numerose critiche, i lavori continuano ininterrottamente fino alla morte del re nel 1830. Da questo momento la fortuna di Nash si eclissa rapidamente e fino alla morte vive appartato a East Cow Castle, la casa che ha costruito per sé nell’isola di Wight.