LOIRA (A. T., 30-31)
Fiume del centro e dell'ovest della Francia, che convoglia le acque di una gran parte del Massiccio Centrale e della regione sud-occidentale del bacino di Parigi; ha una lunghezza di 1000 km. con un bacino di 116.950 kmq.
La Loira nasce nell'alto Vivarese, sull'orlo orientale del Massiccio Centrale, presso il Gerbier de Jonc a 1408 m. s. m.; presto scompare nelle gole selvagge del Velay incise nelle rocce vulcaniche e cristalline e interrotte da piccoli bacini; dopo aver oltrepassato il largo avvallamento del Forez e le gole di Pinay, la Loira entra dopo 250 km. nella pianura (Borbonese). Passa a Roanne, poi a Digoin, dove riceve a destra l'Arroux; il suo corso, che fin qui ha una direzione S.-N., si orienta verso NO.; ingrossata dalla Bèbre a sinistra, riceve ancora a Nevers la Nièvre e, poco dopo, si unisce all'Allier. Il bacino dell'alta Loira (18.425 kmq.), per la maggior parte impermeabile, si presenta quasi sempre accidentato, e le altezze superano spesso i 1000 e perfino i 1500 m. Le precipitazioni raggiungono i 1000-1400 mm., per diminuire fin sotto i 600 mm. nelle depressioni. Il loro valore medio è di 900 mm.; il modulo raggiunge circa 11 litri al 1′′per kmq., cioè 200 mc.; portata minima assoluta debolissima (da 6 a 8 mc.). Il letto ordinario, largo da 50 a 70 m. nel Velay, raggiunge i 150 m. verso Roanne, 300-400 m. verso Nevers; ma le acque normali non ne occupano che una parte; il pendio superiore di 2 m. per km. prima del Forez (correnti furiose in piena) diminuisce a metri 0,48 per km. da Digoin a Nevers.
L'Allier (lunghezza 358 km., bacino 14.381 kmq.) è il principale affluente della Loira; nasce anch'esso presso il versante mediterraneo, nelle Cevenne, e scorre da sud a nord in gole pittoresche, poi traversa la fertile pianura alluvionale della Limagne; le montagne cristalline o vulcaniche del suo bacino (Velay e Forez a destra, Margeride e catena dei Puys a sinistra) superano i 1400-1500 m.; il pendio è superiore a quello della Loira: m. 5,30 per km. da Langogne a Langeac; m. 0,70, da Vichy a Moulins; m. 0,66 in seguito; il suo letto misura m. 300 nel Borbonese. Le precipitazioni medie annue sono di 850 mm. La portata è inferiore a 140 mc. (9,5 litri al 1″ per kmq.); la minima poverissima (meno di 10 mc.). Principali affluenti sono: l'Alagnon, la Dore, la Sioule.
La Loira media scorre da principio verso NNO., attraverso Cosne e Gien; proseguiva un tempo verso la Senna, ma fu catturata all'epoca terziaria da un affluente del mare dei "faluns". Così la valle s'incurva verso ONO. per piegare dopo Orléans, fra la Beauce e la Sologne, verso SO.; infine, prima di Tours, si volge a ovest, costeggiata dai corsi inferiori, paralleli, degli affluenti Cisse e Cher; in tutto questo settore, la ricca vallata della Loira, larga da 1,5 km. verso Gien, a 6 presso Orléans, è molto mal protetta contro le grandi piene da dighe troppo accostate alle sponde. Il letto ordinario in cui emergono larghi banchi di sabbia, misura da 350 a 450 m. Il pendio si mantiene abbastanza elevato; m. 0,45 per chilometro da Briare a Orléans; 0,35 da Blois alla confluenza dello Cher, primo tributario importante dopo l'Allier. A monte di Orléans verso Bouteille, le infiltrazioni attraverso il sottosuolo calcareo, letteralmente minato, riducono di molto, a volte da 25 a 5 mc., le poverissime portate. Queste acque ritornano alla superficie formando enormi sorgenti che alimentano il corto Loiret e si riversano nel fiume presso Orléans.
La Loira inferiore comincia dalla confluenza dello Cher che scende dal Massiccio Centrale (lunghezza 366 km., bacino 13.696 kmq.) e passa a Montluçon e a Vierzon descrivendo una curva convessa verso NE. attraverso la pianura calcarea del Berry. Scarse sono le precipitazioni nel suo bacino (700 mm.); la sua portata è di 85-90 mc. (6,5 litri al 1″ per kmq.), con una portata minima di 5-6 mc.
Riceve poi l'Indre (281 km. di lunghezza con un bacino di 3399 kmq.) e, prima di Saumur, la Vienne, ingrossata dal Clain e dalla Creuse, di quasi uguale portata, che nascono a NO. del Massiccio Centrale (Marche e Limosino) e scorrono attraverso le rocce cristalline in gole profonde; attraversano quindi le pianure della Brenne (argille), del Poitou e della Turenna (calcari). La Vienne inferiore, larga da 100 a 150 m., ha una portata di 200-210 mc., ossia circa 10 litri al 1″ per kmq. (bacino di 21 .035 kmq. che raccoglie 850 mm. di precipitazioni annue). A S. di Angers la Loira accoglie la Maine, che è il brevissimo collettore di un territorio di 21.305 kmq., molto aperto verso il nord, presso le colline del Perche e percorso da tre arterie principali: il Loir, la Sarthe e la Mayenne. Scarse sono le precipitazioni (700 mm.); la portata è di circa 130-140 mc. (6-6,5 litri al 1′′ per kmq.). La Loira inferiore attraversa gli scisti e i terreni cristallini del Massiccio, i cui ripiegamenti erciniani quasi spianati si orientano da SE. a NO. La valle, nonostante la vicinanza, in alcuni punti, di rocce scoscese, p. es. a Maunes, rimane ampia; il pendio attenuato (m. 0,22, poi 0, 16 per km.), rende meno forte la corrente anche durante la piena. La marea dell'Atlantico si fa sentire a 12 o 15 km. a monte di Nantes. L'estuario, che si apre a La Martinière, misura 2,5 km. a Paimboeuf e 4 a Saint-Nazaire.
La portata è di circa 450 mc. alla confluenza dello Cher, di 700 dopo la Vienne, di 900-950 a Nantes. La Loira convoglierebbe un, terzo dei 750-775 mm. di piogge che cadono nel suo bacino. Di questa portata, ignoriamo la quantità rappresentata dallo scolo sotto-alluvionale. La portata, al culmine della magra, diminuisce fino a 32 mc. dopo lo Cher, a 42 dopo la Vienne, a 70 a Nantes (luglio 1870).
Le variazioni medie stagionali, in tutto il bacino, sono press'a poco identiche e con10rmi al tipo pluviale: acque alte nella stagione fredda con un massimo in febbraio (debole evaporazione), acque basse nella stagione calda, specialmente in agosto e settembre. Le piogge mediterranee aumentano la portata di ottobre e novembre nella Loira superiore e nell'alto Alier; la fusione nivale ritarda di un mese la massima portata dell'Allier, della Loira superiore a monte di Roanne (tipo pluvionivale).
Le piene denotano un regime brutale e complesso. Sono rapidissime fino alla Turenna, e molto forti in una gran parte del bacino. Ciò dipende dall'impermeabilità, dall'abbondanza di piogge temporalesche e dai pendii.
Le grandi piogge oceaniche invernali che, portate dai venti di O. e di SO. gonfiano la Senna, la Saona, il Reno inferiore, ecc., ingrossano anche gli affluenti della Loira inferiore. La piena, inesistente verso la sorgente del fiume, moderata al "bec d'Allier", diventa considerevole dopo la confluenza della Vienne e specie dopo la Maine, che raggiungono rispettivamente una portata di 3000 e 1500 mc. Le acque superano di 6 m. il livello minimo a Saumur, a Ancenis e a Nantes. Nel novembre-dicembre 1910 avvenne sulla Loira inferiore un vero disastro.
Le grandi piogge mediterranee autunnali (delle Cevenne), con vento di SE., si abbattono con una violenza inaudita sull'Allier e sulla Loira nei loro corsi superiori; questi fiumi subiscono allora degli accrescimenti terrificanti, e, dopo qualche ora di spaventoso aumento, precipitano 1500, 2000 mc. d'acqua e più, all'altezza di Langeac e del Puy. Generalmente, queste piene, per nulla o quasi aumentate a valle, non presentano più alcuna gravità dopo Roanne e Vichy. Nell'ottobre del 1859 e del 1878, la Loira, d0p0 aver tutto travolto nell'alto Velay, non raggiunse 1 m. d'altezza a Orléans e a Tours. Le più grandi inondazioni sono d'origine complessa: un'ondata mediterranea, già molto potente, proveniente dal Vivarese e dalle Cevenne, è accresciuta a valle dalle piogge oceaniche che gonfiano tutti gli affluenti fino al "bec d'Allier" e più a valle. Le portate massime raggiungono allora 4000 mc. a Roanne, 5000 e 6000 mc. a Nevers e a Moulins, 9000 e 10.000 al "bec d'Allier". Le acque del fiume raggiungono una quota di 6-7 m. e più, a Gien, Orléans, Tours. Tutte le dighe crollano e la valle della Loira viene sommersa per parecchie centinaia di km. Cataclismi memorabili di questo genere si verificarono nell'ottobre del 1846, nel maggio-giugno del 1856, nel settembre del 1866. La portata massima più notevole fu raggiunta dalla Loira superiore nel 1846, dall'Allier nel 1866 (piena ancora più terribile fu quella del novembre 1790 a Moulins): la piena del maggio-giugno 1856, inferiore alle precedenti fino a Gien, le superò tutte dopo queste città, soprattutto dopo Tours, a causa dello Cher che raggiunse la più forte portata fino allora conosciuta (1700 mc.), e a causa anche della Vienne. La portata della Loira, attenuata dalle forti inondazioni, non superò i 5500-6000 mc. verso Nantes.
Molto raramente le piene possono essere causate da ostruzioni di ghiaccio che fanno straripare le acque a monte: tale origine ebbe la catastrofe del 1789 nella valle di Orléans.
Il letto della Loira è ricoperto di ghiaia nel Massiccio Centrale, e, dopo il "bec d'Allier", quasi unicamente di sabbia i cui banchi si spostano lentamente verso il mare alla velocità media di qualche metro al giorno. I trasporti solidi annuali sono superiori a circa 5 milioni di tonnellate. Il fondo subisce alternativamente degli avvallamenti e delle colmate, che da parecchi secoli non hanno però modificato il suo livello medio.
L'irregolarità estrema del regime, la debolezza del livello minimo delle acque, lo spostamento della corrente principale, rendono la navigazione molto difficile. Praticata, un tempo, per mancanza di vie di terra adatte, fu annientata dalla concorrenza ferroviaria. Si è tentato, senza successo, di ripristinarla sul corso inferiore con la sistemazione di un canale per mezzo di diramazioni trasversali. A partire da Nantes, la Loira è accessibile, grazie a dei dragaggi, a navi che non superino un pescaggio di 6 m. A Saint-Nazaire penetrano, e d'altronde si costruiscono i più grandi piroscafi. Nel 1928 Nantes scaricò 1.894.000 tonnellate di merce, e ne caricò 610.000, venendo cosi a occupare il sesto posto tra i porti francesi; il movimento del porto di Saint-Nazaire è di circa 1 milione di tonnellate. I pendii accentuati e le portate piuttosto elevate (da 15 a 30 litri al 1″ per kmq.) nel Massiccio Centrale, hanno permesso l'impianto di qualche officina idroelettrica sul Lignon, sull'Allier, sull'Ance meridionale, sulla Sioule, sullo Cher, sulla Vienne, e specialmente sulla Creuse a Éguzon; uno sbarramento di 61 m. trattiene 50 milioni di mc. d'acqua, da cui si ricavano 62.500 kW. Su 186.110 kW di potenza installata in tutto il bacino, si hanno 56.000 kW di potenza normale disponibile.
Bibl.: L. Gallouédec, La Loire. Étude de fleuve, Parigi 1910; A. Babinet e E. Maillet, Bassin de la Loire. Étude hydrologique, Parigi 1919; numerosi articoli sulle inondazioni, in Annales des Ponts et Chaussées hydrométriques aux Bureaux des Ponts et Chaussées (hauteurs d'eau) et au Service des Grandes Forces Hydrauliques de la Région du Centre à Bordeaux.