Loira (Era)
Fiume della Francia centrale e occidentale; nasce dall'orlo orientale del Massiccio Centrale e, dopo un corso di circa 1.000 Km, lungo il quale riceve numerosi importanti affluenti, sfocia nell'Atlantico con un estuario lungo circa 40 Km.
È citato in Pd VI 59, nella descrizione delle imprese di Cesare: E quel che fé da Varo infino a Reno, / Isara vide ed Era e vide Senna / e ogne valle onde Rodano è pieno.
Alcuni commentatori antichi, come il Buti e l'Andreoli, intendono, anziché la L., la Saona, il cui toponimo latino era Arar; tale ipotesi è ripresa dal Torraca, dal Farinelli (il quale cita alcuni versi di Lucano Phars. I 433-434, che peraltro non forniscono molti lumi sulla questione) e dallo Scarabelli. Il Del Lungo, invece, intende l'Eure, fiume della Francia settentrionale, affluente della Senna.
A favore della L. depongono invece: la possibile derivazione di Era da Loer (Lo-era, L'-era), toponimo usato nel sec. XIII in Francia per indicare la L. (E. Solmi); il fatto che, ai tempi di D., erano già diffusi Sagonna, Sagona, Saonne, quindi egli avrebbe potuto far uso, per indicare la Saona, di uno di questi toponimi in luogo di quello latino (E. Solmi, A. Solmi); il fatto che nelle opere di Cesare ricorre più volte la L., una sola volta l'Arar (E. Solmi, M. Scherillo). È inoltre da notare che M. Villani (VII 6 " Il valente duca di Cornovaglia... seguitando appresso, aveva costeggiato il fiume dell'Era infino a Orliens... "), il Petrarca e Leonardo usano ‛ Era ' per L.: testimonianze queste importanti, ma che potrebbero pur sempre rappresentare soltanto un'eco dantesca.
Bibl. - E. Solmi, Chiose dantesche: Il fiume Era, nota al ‛ Paradiso ', VI, 59, desunta dai manoscritti di Leonardo da Vinci, in " Giorn. d. " XIV (1906) 47; M. Scherillo, Il fiume Era in D. e nel Petrarca, in " Rendic. Ist. Lombardo " XLI (1908) 756-767; A. Farinelli, D. e la Francia dall'età media al secolo di Voltaire, Milano 1908, I 125 n. 2; H. Hauvette, Era= Loira, in " Bull. " XVI (1905) 52-53; C. Salvioni, ibid., 53-54; A. Solmi, in " Bull. " XVIII (1911) 244-245 nota.