LOGGIA e Loggiato
Edificio o parte di edificio avente la caratteristica di comunicare con l'esterno su uno o più lati mediante aperture riunite in modo da formare una serie di arcate o colonnati. Benché i due termini si adoperino promiscuamente, in particolare il termine loggia si preferisce per quelli di tali organismi architettonici, che rivestono speciale importanza di forme e di destinazione, e sono talora isolati e per sé stanti, mentre loggiati si dicono piuttosto quelli che fanno parte di altri più complessi edifici, spesso con funzioni secondarie di disimpegno o puro abbellimento.
Logge destinate ad uso del pubblico, sia come luoghi di riunione e di commercio, sia come edifici decorativi e monumentali, ebbe l'antichità nelle στοαί che fiancheggiavano le vie e le piazze principali delle città greche, nei portici che circondavano i fori delle città romane. Per le une e per gli altri non si usa però il termine loggia, il quale, nel campo dell'architettura classica, ha la più nota applicazione in un edificio ben diverso per destinazione e per forma: la Loggetta delle Cariatidi, nell'Eretteo sull'Acropoli di Atene.
Nella vita delle città medievali le logge pubbliche divennero invece organi di grande importanza, come luoghi di riunioni politiche e commerciali. Sorsero così nel Medioevo e nei secoli successivi, lungo le vie e sulle piazze principali, edifici grandiosi e adorni, che trasseto il nome ora dalle corporazioni a cui appartenevano, come le tante logge dei Mercanti ora dai donatori, come quella di Fortebraccio (1423) a Perugia e quella del Papa (1462) a Siena, o dalla destinazione, come la Loggia del Mercato (1603-05) a Pisa e quella dei Banchi (1570-1595) a Genova. Fra tutte, la più illustre fu senza dubbio quella della Signoria, detta comunemente dei Lanzi, a Firenze, che fu costruita dall'anno 1376 al 1391, appunto come sede delle elezioni alle cariche cittadine. Piccola invece di dimensioni, ma preziosa per la mirabile veste artistica che le dette il Sansovino, è la loggetta che si appoggia alla base del campanile di S. Marco a Venezia.
Lo schema planimetrico e costruttivo di questi edifici rimase quasi sempre lo stesso: un grande porticato, coperto di regola da vòlte a crociera, sorrette secondo i tempi da pilastri polistili, da colonne isolate, da piedritti decorati da paraste e mezze colonne. La loro importanza nella vita cittadina e quindi la cura che si metteva nel loro abbellimento ne fecero espressioni ammirevoli dell'arte del tempo.
Per analoghi organismi, ma usati a far parte di edifici maggiori, si preferisce, come si è detto sopra, il nome di loggiato, specialmente se si tratta di ambienti al disopra del piano terreno. Nell'arte classica, oltre che nei porticati superiori che spesso si trovano nelle στοαί e negli edifici pubblici romani, si hanno esempî di loggiati in quelli che coronavano spesso le case ed ebbero talora il nome di caenacula, e in tante svariate sistemazioni dello stesso genere specie nelle ville e nei palazzi.
Analoghi ai loggiati interni che nei grandi templi si svolgevano sulle navate laterali della cella, furono quelli delle basiliche civili romane e, in seguito, i matronei delle basiliche cristiane. Ma per tutta l'arte del Medioevo e del Rinascimento i loggiati ebbero usi più varì e diffusi: intorno ai cortili furono il mezzo più comune di disimpegno nelle case private; alla sommità degli edifici ne costituirono un aereo motivo di coronamento; in facciata, occupandone talora, come nei palazzi veneziani, il centro, ne rappresentarono l'elemento decorativo dominante. La varietà dei loro aspetti costruttivi e decorativi fu tale da sfuggire ad ogni classificazione, e rendere vano ogni tentativo di elencazione, sia pure limitato agli esempî più notevoli. Fra questi fama speciale per la funzione civile e religiosa, oltre che per l'imponenza dell'edificio, ebbero le "logge delle benedizioni" annesse ad alcune basiliche cristiane di Roma, dalle quali in certe circostanze il pontefice si mostra al popolo. Ad esse può probabilmente riavvicinarsi, anche per la destinazione, quella del palazzo papale di Viterbo. Il nome glorioso di logge di Raffaello si estende oggi al complesso dei tre ordini di loggiati che arcondano il cortile di S. Damaso nel Palazzo Vaticano.
Per somiglianza di aspetto e di posizione con l'ordine terminale dei teatri e anfiteatri dell'antichità, si chiama loggiato la categoria di posti più alti degli odierni teatri (v. teatro).
V. tavv. LXXIII e LXXIV.