Giurista (Mantova 1855 - Roma 1937). Dopo avere insegnato nelle univ. di Pisa e di Napoli fino al 1903, entrò nella Corte di cassazione di Roma, dove raggiunse il grado di primo presidente. Collocato a riposo dal governo fascista (1923), esercitò l'avvocatura. Fu senatore (dal 1900), ministro della Giustizia nel primo gabinetto Nitti (1919-20). Giurista di alta levatura, esercitò un'influenza grandissima sulla scienza e sulla giurisprudenza, ponendosi tra i maggiori rinnovatori degli studî giuridici italiani, particolarmente nel campo del diritto processuale civile. Della sua vasta opera scientifica ricordiamo: Alcune questioni di diritto civile e di procedura civile (1884); Lo stato moderno e la giustizia (1885); Manuale della procedura civile (1887-88, 2 voll.; 9a ed. 1921); Principî di procedura civile (1890; 7a ed. col titolo di Istituzioni di procedura civile, 1922; 10a ed. 1937); Istituzioni di ordinamento giudiziario (1890); Commentario delle leggi e del codice di procedura civile (1899; 6a ed. 1932), ecc.