GIUSTINI, Lodovico (Luigi)
Nacque a Pistoia il 12 dic. 1685 da Francesco di Onofrio e da Maria Caterina di Benedetto Spampani. A. Damerini, nel 1917, rese nota la data di nascita del G., pubblicandone il certificato di battesimo, attualmente conservato presso l'Archivio della Curia vescovile di Pistoia (reg. 26 rosso, partita n. 1860). Poche sono le notizie sulla sua vita e sulla sua opera, e non si trovano tracce del G. nelle memorie manoscritte dei suoi concittadini e contemporanei conservate presso la Biblioteca comunale Forteguerriana e l'Archivio di Stato di Pistoia (Botti Caselli, 1978). Numerosi membri della famiglia del G. furono cappellani e autori di musica sacra: il padre era organista della chiesa della Congregazione dello Spirito Santo e lo zio Niccolò vi ricopriva la carica di priore.
Il 21 luglio 1695 il G. entrò nella stessa Congregazione e ricevette la "prima clericale tonsura". Nel 1718 accordò l'organo della chiesa; il 10 luglio 1725 successe al padre come organista della Congregazione e vi rimase fino alla morte. Si trovò spesso a suonare anche nella chiesa di S. Domenico di Pistoia (il suo nome è inciso più volte sulla cassa dell'antico organo). La vita del G. si svolse nella sua città natale; si assentò una sola volta per andare a Firenze nell'estate del 1732, in occasione della pubblicazione delle 12 Sonate da cimbalo di piano e fortedetto volgarmente di martelletti… opera prima, dedicate nel frontespizio da don Giovanni de Seixas a don Antonio infante di Portogallo, per averle "udite già da me con particolare soddisfazione nel mio soggiorno in Italia, e da quelli intendenti di tal professione giudicate di molto buon gusto".
A. Botti Caselli sostiene che Seixas (Schixas in Rospigliosi, 1878) non fu l'editore delle sonate, bensì soltanto il firmatario della dedica; nel frontespizio, infatti, manca il nome dello stampatore.
Esse ebbero una così grande risonanza da essere pubblicate ad Amsterdam alcuni anni più tardi, probabilmente tra il 1741 e il 1746, da G.F. Witvogel, che riprodusse fedelmente la prima edizione. Visto che quest'ultimo lavorò come stampatore nella città olandese fin dal 1731, la ristampa in questione va identificata, quasi certamente, con l'edizione che nei repertori di E.L. Gerber e F.-J. Fétis è fatta risalire al 1736. Le dodici sonate vennero pubblicate nuovamente in facsimile da R.E.M. Harding (Twelve piano-forte sonatas of L. Giustini diPistoia, Cambridge 1933). La sonata n. 4 in mi minore è stata pubblicata in facsimile da J. Bloch (L. G. and the first published piano sonatas, in The PianoQuarterly, XXII [1974], 86, pp. 20-24).
A.J. Hipkins (1896) individuò in queste sonate le più antiche musiche a stampa pervenuteci destinate espressamente al nuovo strumento; queste ipotesi sono state confermate da F. Torrefranca.
Dal punto di vista formale le dodici sonate sembrano appartenere alla tradizione barocca: lo schema che ricalcano è quello delle sonate da chiesa (nonostante l'uso dei titoli di danza), con 4 o 5 movimenti, alternativamente lenti e veloci; in realtà esse esaltano le risorse del nuovo strumento non soltanto grazie ai segni di dinamica come "piano" e "forte", ma anche grazie alle gradazioni di tono indicate dalle espressioni come "più piano" (Alemanda della sonata n. 9) e "più forte" (Dolce della sonata n. 6). Inoltre l'affermazione del chiaro senso della tonalità e l'uso della sesta aumentata manifestano un linguaggio preclassico.
Il G. scrisse anche una Cantata a due voci (Pistoia 1724; testo di S. Peruzzi) per la chiesa dei padri della Compagnia di Gesù (libretto presso la Bibl. comunale di Macerata) e l'oratorio a quattro voci Il martirio di s. Jacopo (ibid. 1727, con musica anche di altri autori; libretto presso la Bibl. nazionale di Firenze).
Il G. morì il 7 febbraio 1743 a Pistoia (Pineschi 1973)".
Fonti e Bibl.: G.C. Rospigliosi, Notizie dei maestri ed artisti di musica pistoiesi, Pistoia 1878, p. 16; A.J. Hipkins, History of the pianoforte, London 1896, p. 99; F. Torrefranca, Le origini italiane del romanticismo musicale, Torino 1930, pp. 366, 370; U. Pineschi, Jacopo Melani e L. G. organisti nella chiesa della Congregazione dello Spirito Santo di Pistoia, in Bullettino storico pistoiese, LXXV (1973), pp. 89-94; A. Botti Caselli, Le "Sonate da cimbalo di piano, eforte" di L. G., in Nuova Rivista musicale italiana, XII (1978), 1-4, pp. 34-66; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, IV, p. 18; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 634, Suppl., p. 359; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, V, coll. 204 s.; R. Eitner, Quellen-Lexikonder Musiker, III-IV, p. 273; Diz. encicl. univ. della musica e deimusicisti, Le biografie, III, p. 220; The New Grove Dict. of music andmusicians, ed. 2001, IX, p. 915.