BUFFETTI, Lodovico
Nato a Verona da Marziale, farmacista, circa il 1722, fu posto ancor giovanetto dal padre, vista la sua inclinazione per la pittura, alla scuola di Simone Brentana; si trasferì dopo il 1751 a Vicenza, dove visse e lavorò fino alla morte. Lo Zannandreis ricorda di lui quattro dipinti veronesi: un Miracolo di s. Vincenzo Ferreri, in S. Pietro in Monastero (1742); S.Agostino in atto di meditare sul mistero della Trinità, in S. Eufemia; Lo sposalizio della Vergine e S. Giuseppe presentato da Cristo a Dio padre, nell'Oratorio di S. Caterina. Soppresso quest'ultimo, rimangono oggi soltanto le prime due tele.
A Vicenza il B. collaborò attivamente con il canonico P. Baldarini, mansionario della cattedrale, per la stesura di quella famosa Descrizione delle architetture,pitture e scolture di Vicenza, che, edita nel 1779 con i tipi del Vendramini Mosca, rappresenta la prima completa guida artistica della città. Nel gruppo redazionale composto, sotto la direzione del Baldarini, anche dall'architetto Enea Arnaldi e dallo scultore Orazio Vecchia, spettò al B. fornire il materiale relativo alla pittura (cfr. V. Gonzati, Cat. di alcuni scrittori vicentini, ms. presso la Biblioteca Bertoliana di Vicenza, Libreria Gonzati 27-5.4-9, I, ad vocem). Abbiamo così ineccepibile testimonianza diretta delle sue opere ancora esistenti a Vicenza allo scadere dell'ottavo decennio del sec. XVIII: nella chiesa dei SS. Eleuterio e Barbara (distrutta), era la pala dei Cinque santi coronati, protettori dei murari e tagliapietra; presso i filippini si conservano tutt'oggi S.Anna,la Vergine e s. Gioacchino, in sacrestia, e tre tele nel coretto di sinistra (Cristo e la Samaritana,Cristo che caccia i profanatori dal tempio,I pellegrini di Emmaus);tele con alcuni Santi carmelitani (disperse) erano conservate in S. Giacomo; un'altra versione della Vergine con i genitori si trova ancor oggi in S. Girolamo degli Scalzi; un Cristo in croce con s. Giovanni,la Madonna e la Maddalena (forse un affresco) era "in corte di facciata alla porta" della chiesa della Maddalena (oggi sconsacrata e spogliata); un Beato Gregorio Barbarigo, nel primo altare a destra di S. Marcello, chiesa oggi distrutta: la tela è conservata nel refettorio della casa della Congregazione annessa alla chiesa dei filippini. Il soffitto della parrocchiale di Colzè, con il Giudizio universale, e quello del coro della stessa chiesa, segnalati dal Maccà, sono andati perduti nella demolizione dell'edificio intorno al 1940: forse erano gli unici affreschi eseguiti dal B. insieme, eventualmente, con quello vicentino della Maddalena.
Il piccolo corpus buffettiano così ricostruibile mostra, tra Verona e Vicenza, un artista modesto, ma non tuttavia scialbo come lo definisce l'Arslan: anzi, con una certa personalità nella gamma acida e fredda delle tinte e nella scioltezza del ductus linearei dove si colgono, è ovvio, postumi del Brentana ma anche non piccoli echi del Cignaroli e del Rotari, con alcuni scarti di qualità che vedono al vertice il Beato Gregorio Barbarigo dei filippini. Il B. ospitò nella sua casa vicentina il concittadino pittore Sebastiano Lazzari, che molto probabilm:énte fu anche suo collaboratore.
Morì a Vicenza nel marzo 1782.
Giuseppe, figlio del B. e di Elisabetta Giorio, nacque a Verona il 30 febbr. 1751. Zannandreis ne narra dettagliatamente la vita: istradato alla pittura dal padre e da S. Lazzari a Vicenza, dove iniziò come disegnatore di "drappi di seta" (Zannandreis, p. 503), fu quindi dalla famiglia mandato a Verona alla scuola dei Cignaroli, per passare poi a Mantova a quella di G. Bottani. Lo stesso autore, oltre a dare un elenco di pale d'altare in varie chiese di Verona e dintorni, dice che Giuseppe si era dedicato alla copia di quadri e che era bravo nel disegno per incisione. Figura infatti tra i disegnatori per le incisioni rappresentanti il Trionfo di L. Emilio Paolo dipinto da Domenico Brusasorzi in palazzo Murari a Verona (la serie - tranne il nono dei dodici fogli - è conservata alla Bibl. Civica di Verona, sez. stampe, 1, nn. 46-56; ivi, X, 1, altra incisione [G. Galeotti]su disegno di Giuseppe).
Morì a Verona il 15 luglio 1812.
Bibl.: Vicenza, Bibl. Bertoliana, Libreria Gonzati 27-4. 41/42: A. Alverà, Indice ragionato dei pittori scultori,archit. de' quali abbiamo opere in Vicenza;P.Baldarini, Descrizione delle archit.,pitture e scolture di Vicenza, Vicenza 1779, I, pp. 36, 45, 53, ss, 65, 83; G. Maccà, Storia del territ. vicentino, VI, Caladogno 1813, p. 122; D. Zannandreis, Le vite dei pittori..., Verona 1891, pp. 422 (per Lodovico), 503-505 (per Giuseppe); S. Rumor, Origine e sviluppo della Congreg. dell'Oratorio di S. Filippo Neri in Vicenza, Vicenza 1895, p. 42; E. Arslan, Le chiese di Vicenza, Roma 1956, p. 92; F. Barbieri-R. Cevese-L. Magagnato, Guida di Vicenza, Vicenza 1956, pp. 25, 303; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 205 (anche per Giuseppe).