BALBI (Balbo), Lodovico (Aluigi)
Vissuto nel secolo XVI, fu minore conventuale e compositore di musica sacra e profana. Studiò con Costanzo Porta e fu cantore della basilica di San Marco a Venezia (1570-1578) e della cattedrale di Verona. Nel 1578 fu nominato maestro di cappella alla chiesa dei Frari di Venezia, e dalla dedica che Ippolito Baccusi gli fece del suo Motectorum cum quinque, sex et octo vocibus. Liber Primus (Venetiis, apud Haeredes Francisci Rampazetti, 1579) si ha notizia di certe adunanze musicali in casa del B., specie di "accademie", e della ricca collezione di strumenti musicali che egli possedeva. Il 15 sett. 1580 il B. ebbe una lettera di raccomandazione di C. Porta per il concorso al posto di maestro di cappella alla cattedrale di Padova che, però, fu vinto da G. B. Mosto. Nell'aprile 1585 concorse per essere eletto maestro della Cappella Antoniana (basilica di Sant'Antonio) di Padova, posto che ottenne, dopo un ulteriore esame, il 18 maggio. Trascorsi appena tre anni (maggio 1588), il B. - che aveva avuto spesso, per il suo carattere, litigi, con i coristi della cappella tali da indurre la presidenza dell'Arca del Santo ad emanare ordini per la disciplina - chiese la "bona licentia" (si dichiarava, cioè, disposto a lasciare il suo incarico, non avendo ottenuto un aumento di stipendio); ma il 30 dic. 1589 era ancora in carica e gli venivano regalati cento scudi per una messa dedicata ai presidenti della Cappella Antoniana. Confermato nel 1590, verso la fine del 1591 ìl B. ottenne di essere definitivamente dispensato dal servizio (28 nov. 1591). Tornò allora alla chiesa dei Frari a Venezia, città nella quale quasi certamente morì prima del 15 dic. 1604.
Allievo del Porta, il B. fu considerato un suo continuatore, ma dall'esame delle sue due messe a cinque voci Duodecimi toni e Vigilate (Fuggite il sonno, primi toni) conservate nell'Archivio della Cappella Antoniana, il Tebaldini riteneva ciò inesatto, non riscontrando nell'opera del B. né "...l'ispirazione di cui va ricca la polifonia del Porta, tutta propria della scuola palestriniana", né "...la, varietà delle modulazioni, che talvolta rendono tanto originali le composizioni del maestro cremonese". Anche l'Einstein nota nella composizione a sei voci del B. sulle terzine dantesche di Minosse (Inferno, V,3-12) la "neutralità", la mancanza di qualunque tendenza alla "pittura", alla "stravaganza cromatica" pur avendo uno speciale colore tonale con tre soprani opposti a tre bassi. Degna di maggiore interesse è invece, per la scelta significativa dei compositori e delle musiche, la raccolta di madrigali intitolata Musicale Esercitio di L. B. Maestro di Capela [sic] del Santo di Padoa [sic]. A cinque voci (Venetia, appresso Angelo Gardano, 1589), nella quale egli usa le voci superiori di madrigali di molti rinomati (e meno noti) maestri del tempo: J. Archadelt, A. Gabrieli, O. di Lasso, L. Marenzio, Palestrina, C. Porta, C. de Rore, Ph. Verdelot, ecc.
La vasta produzione musicale del B. comprende inoltre: Di L. B. Cantor della Illustrissima Signoria di Venetia in S. Marco. Il Primo Libro de Madrigali a Quatro voci... (Venetia, appresso li Figliuoli di Antonio Gardano, 1570); Graduale Sanctuarium ad consuetudinem Sacrosanctae Romanae Ecclesiae, nuper cum Missali novo Romano diligenter collatum... (Venetiis, apud Juntas, 1572); L. B. Veneti Magnae Domus Venetiarum Musicae Magister Ecclesiasticarum Cantionum Quatuor vocum omnibus Adventus Dominicis, nec non Septuagesimae, Sexagesimae, Quinquagesimae, simul atque quibuscumque totius anni opportunitatibus deseruientium... (Venetiis, apud Angelum Gardanum, 1578); L. B. Veneti Missae quatuor quinque vocum, una ex quibus alternatim canitur, nuper in lucem edditae, & impressae, quarum nomina sunt haec: Missa Ecce mitto Angelum meum, Missa Fuggite il sonno, Missa Duodecimi Toni, Missa Alternatim canenda (Venetiis, apud Angelum Gardanum, 1580, ristampate nel 1595 con titolo leggermente diverso e con l'aggiunta di una quinta messa Defunctorum); I Capricci... a sei voci nuovamente composti et dati in luce (Venetia, appresso Angelo Gardano, 1586). Insieme con Giovanni Gabrieli e Orazio Vecchi, il B. rivide e corresse l'Antiphonarium omnium dierum festorum Ordinis Minorum juxta ritum Missalis et Breviariis novi, pubblicato nel 1587 dall'editore A. Gardano di Venezia. Sempre a Venezia apparvero, nel 1605 e presso lo stesso editore: Primus chorus. Messe et Motetti con il Te Deum laudamus. A otto voci dì L. B. Veneto... Nuovamente poste in luce dal Rev. P. Fr. Girolamo Griti suo discepolo; presso Alessandro Raverii: Ecclesiastici Concentus canendi una, duobus tribus & quatuor vocibus aut organo, aut alijs quibusuis instrumentis eiusdem generis, & alij quinque sex, septem & octo, tum ad concertandum, tum ad vocibus canendum accomodati. Liber Primus nel 1606, e nel 1609 Completorium... duodecim vocum, tribus choris distinctum, cum suis versiculis, responsorijs, hymno, antiphonis, una cum motectis, quae in toto anno decantari solent.
Come maestro della Cappella Antoniana di Padova, il B. compilò nel 1585 un Capitolario che fu pubblicato nell'opera Arca del Santo di Padova, ove si contengono gli Ordini, e le Regole spettanti alla retta amministrazione, e buon Governo de' Beni, Rendite, ed Oblazioni dell'Arca stessa di P. Saviolo e Franco Benedetto (Padova 1765). Composizioni del B. sono anche incluse nelle raccolte Il Trionfo di Dori descritto da Diversi et posto in Musica, à Sei voci, da altretanti Autori (Venetia appresso Angelo Gardano, 1592); Madrigali pastorali descritti da Diversi et posti in musica da altri tanti Autori à sei voci, intitolati Il Bon Bacio (ibid. 1594); Musica vaga et arteficiosa continente Mottetti [sic] con Oblighi, e Canoni diversi... (Venetia, appresso Giacomo Vincenti, 1615, a cura di Romano Micheli); Florilegii musici portensis, Sacras Harmonias sive Motectas V. VI. VII. VIII. X. vocum... Pars altera (Lipsiae 1621, a cura di Erhard Bodenschatz) e altre nelle diverse raccolte sacre curate da Johann Donfrid e Abraham Schade (Schadeus). Il salmo Cantate Domino canticum novum a otto voci è conservato nelle Cantiones sacrae diversorum auctorum, manoscritto dei XVIII secolo che si trova presso la Biblioteca del Liceo musicale di Bologna. Arnaldo Bonaventura trascrisse in notazione moderna un Madrigale del B. su versi di Dante.
Bibl.: F. Caffi, Storia della musica sacra nella già Cappella ducale di San Marco in Venezia dal 1318 al 1797, I, Venezia 1854, p. 176; G. Gaspari, Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, I, Bologna, 1890, p. 64; II, ibid. 1892, pp. 8, 34, 342, 370, 372, 462; III, ibid. 1893, pp. 30, 38, 44; IV, ibid. 1905, p. 79; L. Busi, Il Padre G. B. Martini. Musicista-letterato del secolo XVIII, Bologna 1891, p. 276; R. Eitner, Bibliographie der Musik-Sammelwerke des XVI. und VII. Jahrhunderts, Berlin 1877, pp. 394 s.; G. Tebaldini, L'Archivio musicale della Cappella Antoniana in Padova, Padova 1895, pp. 7, 10-12, 14 n., 16, 90, 97, 152, 156 s.; R. Casimiri, Musica e Musicisti nella Cattedrale di Padova nei secoli XV, XVI, XVII. Contributo per una storia, in Note d'Archivio per la Storia musicale, XVIII (1941), nn. 3-5, p. 112; XIX (1942), n. 3, pp. 70, 78; A. Einstein, The Italian Madrigal, Princeton, N. J., 1949, I, p. 203; II, p. 754; F. J. Fétis, Biogr. univ. des Musiciens, I, Paris 1860, p. 227; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, pp. 311 s.; C. Schmidl, Diz. univ. dei Musicisti, I, p. 100, e Suppl., p. 53; G. Grove's Dict. of Music and Musicians, I, London 1954, p. 369.