ALEARDI, Lodovico
Letterato vicentino del sec. XVII; si conoscono pochissimi dati sulla sua vita.
Nel 1609 lasciò Vicenza per andare in Dalmazia e in Levante col conte Giacomo di Collalto, capitano generale delle genti da sbarco della Serenissima, da cui fu beneficato, come si ricava dalla dedicatoria allo stesso conte della favola Il Corsaro Arimante. Fu accademico Olimpico e Inviato, col nome di "Infecondo"; ma è impossibile (se teniamo presente la sicura datazione delle opere) che egli abbia presieduto come censore l'Accademia Olimpica nel 1561, come testimonia, invece, il Calvi (a meno che non si tratti di una svista e non si debba leggere 1651).Entrò nel Maggior Consiglio della città di Vicenza il 31 dic. 1647.
È ignota la data della morte.
La sua produzione teatrale appare tutta dominata da una costante preoccupazione favolistica e romanzesca, che manifesta già in pieno il gusto del Seicento. L'uso ampio delle parti puramente liriche e musicali e degli intermezzi per musica testimonia inoltre in lui un'anticipazione sia pure vaga del melodramma. Nella tragedia Armida, Vicenza 1607, l'A. dà una singolare interpretazione, deformata da scrupoli morali e religiosi, della vicenda di Enrico VIII e Anna Bolena (dove, s'intende, il nome della maga della Gerusalemme liberata serve a nascondere e nello stesso tempo a qualificare l'infelice dama inglese). Altre opere: Il Corsaro Arimante, Favola marittima, Vicenza 1610, tragedia romanzesca, seguita dal Glauco schernito, Favoletta in musica per gli intermedii; Amida tiranno, Vicenza 1611, tragedia a sfondo esotico, per la quale, forse, l'A. attinse ai suoi ricordi d'oltre mare; La Partenza, Idillio, Padova 1613, che si trova anche inserito fra gli Idilli di diversi ingegni, raccolti da G. B. Bidelli, Milano 1618; Arcinda, Favola boschereccia, Vicenza 1614. Per quel che se ne sa, nessuna di queste opere fu rappresentata. Ebbe, invece, l'onore delle scene la favola boschereccia L'origine di Vicenza, Vicenza 1612, con in fine gli intermezzi in musica, rappresentata per l'Accademia degli Inviati durante il carnevale di quell'anno.
Altre rime dell'autore si leggono in fronte a quelle di F. Cavalli, Padova 1615; ed egli fece anche gli argomenti in ottava rima ai canti dello Stato della Chiesa liberato di G. Gabrielli, Vicenza 1620.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, p. 431; Angiolgabriello di S. Maria [P. Calvi], Biblioteca e storia di quei scrittori..., VI, Vicenza 1782, pp. 37-40; G. Brognoligo, Negli albori del melodramma: L. A., in Il Fanfulla della Domenica, 10 ott. 1908; J. M. Lothian, An Italian Drama on Henry the Eighth, in The Modern Language Review, XXV (1930), pp. 337-338.