LOCOMOBILE (ingl. portable steam engine)
Le locomobili sono motori termici facilmente trasportabili, sistemati su di una intelaiatura metallica montata su un carro a due o quattro ruote. La locomobile a vapore è la più diffusa e si compone del generatore di vapore e dell'apparato motore disposto sul cielo della caldaia.
Il generatore (fig. 1) è per lo più tubolare, caratterizzato da un fascio di tubi di ferro del diametro di 45-100 mm. che mettono in comunicazione la camera di combustione A, in cui brucia il combustibile (carbone, legna o paglia), con la camera del fumo B, a cui è applicato il camino in lamiera. La camera di combustione è per lo più di forma parallelepipeda (tipo locomotiva) in lamiera di ferro o di rame ed è racchiusa da una seconda cassa di ferro o portafocolare P collegata al primo anello del corpo principale della caldaia. La camera di combustione o focolare porta sulla faccia posteriore un'apertura per il caricamento del combustibile, sulla faccia anteriore (piastra tubiera) una serie di fori per l'innesto dei tubi. Il cielo del focolare è collegato per mezzo di tiranti al cielo del portafocolare e, se piano, rinforzato da speciali cavallotti. La camera del fumo ha forma cilindrica di diametro di poco superiore a quello del corpo principale ed è provvista di porta a chiusura ermetica. Il camino ribaltabile porta all'estremità superiore un cappello mobile C. Il tiraggio è ottenuto facendo scaricare alla base del camino il vapore proveniente dai cilindri ed è regolato manovrando lo sportello s del cineraio e il cappello del camino. La superficie di riscaldamento S di una locomobile del tipo descritto è data da:
dove n è il numero dei tubi, b la larghezza del focolare e le altre lettere rappresentano le dimensioni indicate in figura.
La superficie riscaldante varia tra 6 e 30 mq. con un potere evaporizzante che può in buone condizioni superare i 25 kg/mqh. Lavorano di solito a vapore saturo a 5 ÷ 10 kg/cmq., raramente oltre, con un consumo di carbone variabile tra 2 e 4 kg/HPh dai grandi ai piccoli motori.
L'apparato motore può essere a un solo cilindro o a due cilindri a semplice espansione (cilindri gemelli) o a doppia espansione (compound). La distribuzione è per lo più a cassetto piano comandato da un eccentrico calettato sull'albero motore. L'entrata del vapore nella camera di distribuzione è regolata per mezzo di una leva o volantino a portata del conduttore; l'alimentazione è ottenuta con una piccola pompa a semplice effetto comandata da un secondo eccentrico calettato sull'albero. La portata della pompa è regolata per mezzo di un rubinetto che permette di scaricare nel serbatoio dell'acqua una parte dell'acqua aspirata. Il secondo apparecchio di alimentazione, reso obbligatorio dal regolamento quando la superficie di riscaldamento superi i 5 mq., può essere costituito da un iniettore a vapore o da una pompa a mano. Spesso una parte del vapore di scarico viene per un apposito tubo inviata nel serbatoio dell'acqua, ottenendo così un preriscaldamento dell'acqua di alimentazione. Sull'albero è pure fissato un grosso volano, che ha lo scopo di rendere uniforme la distribuzione del lavoro motore e di trasmettere il movimento all'oporatrice, e una puleggia che comanda per mezzo di cinghia l'albero del regolatore questo è quasi sempre del tipo a forza centrifuga a sfere ed agisce sulla valvola di presa del vapore, regolandone l'accesso nella camera di distribuzione col variare del carico. La potenza effettiva delle locomobili non supera generalmente i 30 ÷ 35 HP con un consumo di vapore di 10 ÷ 20 kg/HPh. In alcuni tipi più moderni è applicato il surriscaldatore e l'apparecchio preriscaldatore dell'acqua, ottenendosi rendimenti più elevati e consumi attorno a 1 kg. di carbone e 7 kg. di vapore per cavallo-ora. La fig. 2 illustra un tipo speciale di locomobile compound di 75 ÷ 80 HP a vapore saturo alla pressione di 12 kg/cmq. con preriscaldatore di acqua.
Le locomobili sono ancora oggi largamente adoperate soprattutto nell'agricoltura per mettere in moto le trebbiatrici (fig. 3), le presse da fieno e da paglia, gli apparecchi di sollevamento d'acqua per irrigazione e bonifica, gli argani per la trazione funicolare degli aratri, ecc. Nella motocoltura il loro uso è gradualnente sostituito da quello delle locomotive stradali e dei motori a combustione (trattori) specialmente nel campo dell'aratura meccanica. La fig. 4 illustra un nuovo tipo di locomobile a combustione interna di olio pesante della Ditta Oreglia di Piacenza.
Le locomobili di velocità non superiore ai 10 km all'ora sono soggette alle norme per la prevenzione contro gl'infortunî sancite nel titolo I del regolamento, approvato con r. decr. 12 maggio 1927, n. 824 per l'applicazione del r. decr.-legge 9 luglio 1926, n. 1331 che costituisce l'Associazione nazionale per il controllo della combustione. Tutte le locomobili sono esonerate dall'applicazione delle norme sul controllo della combustione sancite al titolo II del succitato regolamento.
Bibl.: L. Cei, Locomobili e trebbiatrici, Milano 1919.