LLGHG
– Sigla di Long lived greenhouse gases, gas a lungo tempo di residenza in atmosfera che costituiscono, secondo i rapporti scientifici dell'IPCC, gli agenti portanti dei cambiamenti climatici in atto (v. ): diossido di carbonio (CO2), metano (CH4), monossido di diazoto (N2O), idroclorofluorocarburi (HCFC), idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC), esafluoruro di zolfo (SF6). Tra i LLGHG il diossido di carbonio e il metano presentano le azioni più rilevanti e sono caratterizzati da specifici, pari rispettivamente a 1,66±0,17 Wm−2 e 0,48±0,05 Wm−2. Analogamete agli altri gas a effetto serra, il forzante radiativo di un LLGHG è una funzione dell’aumento in atmosfera della sua concentrazione in un intervallo di tempo. Ai fini dell’ottimizzazione delle strategie di minimizzazione dei drivers climatici non naturali (quali, tra i più significativi, CO2 e metano rilasciati dalle attività antropiche), rispetto agli obiettivi di stabilizzazione della concentrazione in atmosfera dei LLGHG, previsti dal Protocollo di Kyoto, sembra essere più efficace un’impostazione basata sulla relazione tra picco di riscaldamento atmosferico ed emissioni cumulative nell’intervallo temporale in cui sono prodotte. Per quanto riguarda il CO2 in particolare, ossia il driver climatico che comporta il forzante radiativo più elevato, va considerato che questo gas, introdotto in atmosfera, dopo avere eventualmente interagito in senso chimico con componenti a vita breve (sia della biosfera terrestre sia della superficie oceanica), è coinvolto in dinamiche di ridistribuzione tra i vari reservoires attivi di carbonio (per es., biosfera terrestre a vita lunga, oceano profondo), secondo una scala dei tempi secolare e processi di feedback per il sistema climatico. Modelli di calcolo specifici (per es., C4MIP, Coupled carbon cycle climate model intercomparison project) si occupano di analizzare tali aspetti per prevederne e simularne gli impatti.