TAMANINI, Livio
– Nacque il 25 febbraio 1907 a Pieve di Ledro, in Trentino, allora una provincia dell’Impero austroungarico, da Luigi e da Crescenzia Rudiferia.
A seguito dello scoppio del primo conflitto mondiale, nel 1915 l’intera famiglia si rifugiò dapprima a Rovereto, poi a Bolzano, Innsbruck, e infine a Tione, nelle cui vallate Tamanini incominciò ad appassionarsi alle scienze naturali, occupando il suo tempo libero a realizzare nel 1917 una collezione di farfalle, andata in seguito distrutta.
A conclusione del conflitto la famiglia si stabilì a Rovereto, dove Tamanini si iscrisse alle scuole medie e conseguì nel 1925 il diploma di ragioniere contabile, trovando poi lavoro in un’azienda locale. Nel 1920 fece la conoscenza dell’entomologo Bernardino Halbherr e l’anno successivo iniziò a collaborare con Giovanni de Cobelli, allora direttore del Museo civico di Rovereto (al tempo un ente privato), che lo incaricò del riordino delle collezioni e della biblioteca. Nel 1930 fu nominato socio attivo della Società del Museo; nel 1936 assunse l’incarico di bibliotecario e l’anno successivo di segretario e conservatore della sezione di entomologia ed erpetologia.
Nel 1938 si sposò con Franca Rizzo; lo stesso anno conseguì il diploma magistrale, studiando da privatista. L’esperienza come insegnante fu però presto interrotta dal secondo conflitto mondiale; Tamanini nel 1939 fu infatti richiamato sotto le armi e prese parte alle operazioni di guerra nella divisione alpina Tridentina dapprima sul fronte francese, poi in Albania e in Montenegro, raggiungendo il grado di capitano. Nel 1945, congedato, tornò a praticare l’insegnamento, dapprima ad Aldeno e in seguito a Rovereto, dove rimase fino al raggiungimento della pensione nel 1971. Ebbe allora modo di dedicarsi interamente alle sue ricerche almeno fino al 1987, quando la salute fisica cominciò a declinare.
Pur rimanendo un amatore, Tamanini riuscì a farsi apprezzare come stimato entomologo; lo testimonia la ragguardevole mole di pubblicazioni, 172, di cui 48 in collaborazione con Cesare Conci (per lunghi anni direttore del Museo di storia naturale di Milano), arricchite da oltre 2000 disegni originali; per la loro realizzazione Tamanini si dotò di attrezzature all’avanguardia, dai microscopi alle camere lucide ai dispositivi per la tecnica microfotografica.
I suoi interessi furono indirizzati in primo luogo allo studio dettagliato e approfondito di molti gruppi di Coleotteri, di Eterotteri Emitteri e Omotteri Psilloidei. Allo studio dei Coleotteri, campo in cui esordì nel 1934, a soli ventisette anni, con Un nuovo silfide cavernicolo dei dintorni di Rovereto (in Esplorazione scientifica delle grotte dei dintorni di Rovereto, II, Rovereto 1934, pp. 37 s.), dedicò complessivamente 20 pubblicazioni, distribuite su 7 famiglie. A questo rango ricondusse le tribù di Scaphidiini e Scaphisomini in un magistrale studio intitolato Le due tribù Scaphidiini e Scaphisomini vanno considerate a rango di famiglie a sé stanti (Coleoptera), in Memorie della Società entomologica italiana, 1969, vol. 48, pp. 129-137). Destinato a riuscire un classico modello di trattazione è lo studio sui Coleotteri cavernicoli, sui Trechini troglobi del genere Orotrechus delle Prealpi trentine e venete e di particolare interesse è il raffinato lavoro di revisione del genere Aphaotus, di cui il consuntivo, scritto in collaborazione con Cesare Conci, apparve in Revisione del genere Aphaotus Breit e descrizione di un nuovo genere di Coleotteri troglobi (in Studi trentini di scienze naturali, 1951, vol. 28, pp. 111-144).
Più tardo, non tanto in merito allo studio, a cui Tamanini si volse già nel 1930, quanto a pubblicazioni, iniziate solo nel 1946, è lo studio del gruppo degli Eterotteri, a cui però egli indirizzò ben 91 contributi. Notevolissimo fu l’apporto alla corologia degli Eterotteri italiani e alla loro distribuzione geografica, fra cui spiccarono lo Studio sistematico e corologico degli Emiitteri Eterotteri delle isole Egadi, Eolie e di Ustica, in Bollettino della Accademia gioenia di scienze naturali di Catania, s. 4, 1973, vol. 11, pp. 12-88; Gli Eterotteri della Basilicata e della Calabria (Italia meridionale) (Hemiptera Heteroptera), in Memorie del Museo civico di storia naturale di Verona, s. 2, sez. A, 1981, vol. 3, pp. 1-164; Gli Eterotteri dell’Alto Adige (Insecta: Heteroptera), in Studi trentini di scienze naturali. Acta biologica, 1982, vol. 59, pp. 65-194; Tabelle per la determinazione dei più comuni Eterotteri italiani (Heteroptera), in Memorie della Società entomologica italiana, 1988, vol. 67, pp. 359-471. Si dedicò anche al difficile genere Velia a illustrare il quale produsse ben 23 lavori, divenendone senza dubbio alcuno il massimo specialista mondiale. Notevole anche il contributo sugli Eterotteri acquatici a cui dedicò la monografia Eterotteri acquatici (Heteroptera: Gerromorpha, Nepomorpha), edita a Roma nel 1979 nella serie Guida per il riconoscimento delle specie animali delle acque interne italiane; da segnalare il lavoro di revisione compiuto su Carpocoris mediterranei, culminato in Revisione del genere Carpocoris Klt. con speciale riguardo alle specie italiana (Hemiptera Heter., Pentatomidae), in Memorie del Museo civico di storia naturale di Verona, 1958, vol. 6, pp. 333-388.
Sugli Omotteri Psilloidei Tamanini, in un arco cronologico che va dal 1955 al 1977, pubblicò 6 note più altre 39 pubblicazioni, culminate, in collaborazione con Cesare Conci e Carmelo Rapisarda, con Annotated catalogue of the Italian Psylloidea. First part, in Atti dell’Accademia roveretana degli Agiati, s. 7, 1993, vol. 2 (B), pp. 33-135; Annotated catalogue of the Italian Psylloidea. Second part, ibid., 1996, vol. 5 (B), pp. 5-207.
In quanto espressamente tassonomista, Tamanini fu avido raccoglitore di esemplari. La sua collezione fu ceduta a un prezzo simbolico al Museo civico di Rovereto, unitamente ai corrispettivi schedari degli Eterotteri e degli Psilloidei e alla biblioteca.
La collezione di Coleotteri ammonta a circa 16.000 esemplari, in maggioranza frutto delle ricerche in Trentino. Quella di Eterotteri supera le 1600 specie e i 43.000 esemplari. Di queste due collezioni il valore è accresciuto dalla presenza dei tipi delle specie descritte (Martinelli, 1999). Va segnalato che la raccolta di Psilloidei è al momento unica nel suo genere nell’intera realtà museale italiana.
Nel 1973 Tamanini fu nominato direttore del Museo civico di Rovereto, carica che mantenne fino al 1983; fu anche conservatore onorario del Museo tridentino di scienze naturali in Trento, dove si dedicò alla sistemazione delle collezioni emitterologiche. In veste di conservatore prestò la sua opera anche presso il Museo civico di storia naturale di Verona. Nel 1939 fu nominato socio della Società entomologica italiana, di cui fu anche consigliere dal 1958 al 1991; nel 1977 fu eletto, unico in veste di non professionista, socio straordinario dell’Accademia nazionale italiana di entomologia; ancora nel 1949 fu eletto socio ordinario della Accademia roveretana degli Agiati.
Morì a Rovereto il 4 aprile 1997.
Opere. Oltre ai lavori già citati, meritano di essere segnalati i seguenti: Osservazioni biologiche e morfologiche sugli Aradus betulinus Fall. A. corticalis L. A. pictus Bär. (Hemiptera Heteroptera, Aradidae), in Studi trentini di scienze naturali, 1956, vol. 33, pp. 3-53; Guida del Museo civico di Rovereto. Pubblicata nella ricorrenza del centenario dell’istituzione, Rovereto 1958 (in collaborazione con Cesare Conci; poi in seconda edizione nel 1976); Interessanti reperti emitterologici nella Venezia tridentina (Hemiptera Heteroptera), in Studi trentini di scienze naturali, 1961, vol. 31, pp. 67-130; Gli Scaphiidisi italiani (Coleoptera: Scaphiidae e Scaphisomidae), in Memorie della Società entomologica italiana, 1969, vol. 49, pp. 5-26; Priorità e sinonimia di Nepa cinerea Linneo e Nepa rubra Linneo. Regione tipica e valore delle razze europee di Nepa cinerea Linneo 1758 (Hemiptera, Heteroptera, Nepidae), in Studi trentini di scienze naturali. Sez. B, 1973, vol. 50, pp. 222-259.
Fonti e Bibl.: C. Conci, L. T. Festeggiando i suoi 60 anni di lavoro al Museo civico di Rovereto, Rovereto 1983; Id., L. T., in Rendiconti dell’Accademia nazionale italiana di entomologia, XLVI (1998), pp. 81-89; A. Galvagni, A L. T., naturalista ed entomologo insigne (1907-1997), in Atti della Accademia roveretana degli Agiati, s. 7, CCXLVIII (1998), vol. 8, B, pp. 7-27, con elenco delle opere di Tamanini; A. Martinelli, Catalogo dei tipi delle collezioni di Coleotteri ed Emitteri Eterotteri di L. T., in Annali del Museo civico di Rovereto. Sezione di archeologia, storia, scienze naturali, XV (1999), pp. 191-209; T., L., in Un secolo di vita dell’Accademia degli Agiati (1901-2000), II, a cura di G. Coppola - A. Passerini - G. Zandonati, Rovereto 2003, pp. 1046-1048.