Strumento a corde pizzicate, introdotto nel 9° sec. dagli Arabi in Spagna e di qui diffuso in tutta Europa. È composto da un corpo convesso, nel cui centro si apre il foro di risonanza, e da un manico allungato. Con numero di corde e tipo di accordatura variabili, fu considerato a lungo lo strumento più adatto a sostenere il canto vocale. Fu usato anche per accompagnare le danze e in formazioni cameristiche. Due varietà del l. erano l’arciliuto e il liuto tiorbato, munito di una doppia serie di corde, di cui una vibra per simpatia con le corde reali. La musica per l. si annotava per mezzo di una speciale intavolatura consistente nello scrivere le singole note al posto corrispondente da toccarsi su ognuna delle corde.
L’arte di costruire strumenti musicali a corda è detta liuteria.