Scrittore cinese (Dantu 1857 - Ürümqi 1909). Di vasta e varia cultura scientifica e letteraria, profondamente legato alla tradizione nazionale e tuttavia ansioso di contribuire all'introduzione in Cina delle conoscenze occidentali, ebbe vita travagliata e frequenti attriti con le autorità ufficiali, fino all'esilio nel Xinjiang, dove morì. Traspose le disavventure della sua vita errabonda nel romanzo Laocan yuji ("I viaggi di Laocan" o "Vecchio rifiuto", 1906) pubblicato dapprima a puntate su quotidiani. Per la vivacità della lingua e l'acuta pittoresca descrizione dei corrotti costumi della burocrazia cinese al tramonto dell'impero, il romanzo ebbe vasto e durevole successo, costituendo, dagli anni Venti, un testo esemplare per il rinnovamento della lingua cinese scritta.