LISTA y ARAGÓN, Alberto
Letterato spagnolo, nato a Siviglia il 15 ottobre 1775 e ivi morto il 5 ottobre 1848. Ingegno pronto, equilibrato e versatile, che si conquistò la sua personalità di letterato attraverso difficoltà, pur insegnando matematica nel collegio di San Telmo a Siviglia (1796), fu con J. Meléndez Valdés e con G. M. de Jovellanos della schiera innovatrice che propugnò in letteratura un ritorno al classicismo e una più viva adesione ai bisogni spirituali del suo tempo. Ordinato sacerdote (1803), tenne la cattedra di retorica e poetica nella locale università (1808). Insieme con J. M. Blanco continuò la pubblicazione del Semanano patriótico fondato da J. Quintana, informandosi a spiriti liberali. Emigrò in Francia nel periodo della restaurazione (1813), rientrando in patria in seguito all'amnistia (1817). Le sue idee, espresse nel giornale El Censor e divulgate insegnando al collegio di S. Matteo a Madrid (1820-23), lo fecero di nuovo esule in Francia, dove diresse la Gaceta de Bayona. Una seconda amnistia (1833) lo ricondusse a Madrid, dove diresse la Gaceta de Madrid e insegnò letteratura drammatica nell'ateneo (1836). Si ritirò a Siviglia (1840), dove fu nominato canonico della cattedrale e decano della facoltà di filosofia all'università.
I suoi Ensayos literarios y críticos (Siviglia 1844) rivelano in lui l'eclettico, che pur ispirandosi teoricamente ai precetti neoclassici non ha rigidezze sistematiche e si apre con buon gusto e senso d'arte a tutti i valori spirituali. Più che poeta il L. è un abile verseggiatore, educato alle forme del Cinquecento spagnolo classicheggiante e biblico, il quale riesce con sostenuta eleganza oratoria a riecheggiare motivi di poeti antichi e di poeti contemporanei, ritrovando la sua nota intima dove il sentimento si vena di malinconia e di tenerezza (Poesías, in Bibl. aut. esp., LXVII).
Bibl.: M. Chaves, Don A. R. de L., Siviglia 1912.