LISISTRATA (Λυσιιστράτη)
L'insolito nome di L. appare assegnato a una figura femminile su una lekanìs del Pittore di Meidias nella Collezione Jatta a Ruvo (J. D. Beazley, Red-fig., p. 833), mentre un vaso simile e con praticamente le stesse iscrizioni ricordato in Lenormant-De Witte (vol. 2, p. 280) come visto a Napoli nel 1841, potrebbe eventualmente rappresentare una variante. La figura così designata non presenta caratteristiche particolari e praticamente non si distingue da altre infinite ninfe, muse o ancelle di Eros che s'incontrano nell'opera del pittore. D'altra parte il vaso è contemporaneo all'esecuzione della commedia di Aristofane di questo nome (411 a. C.) e poichè anche un'altra figura femminile è chiamata Myrrine, appunto come un secondo personaggio della Lysistrata, non è improbabile, come cautamente ha suggerito J. D. Beazley, che sia da riconoscere nel vaso del Pittore di Meidias un ricordo di questa famosa creazione letteraria.
Bibl.: J. D. Beazley, in Am. Journ. Arch., LIV, 1950, p. 319.