lisciviazione
Operazione chimica, detta anche estrazione solido-liquido, consistente nella separazione di uno o più componenti da una massa solida mediante un solvente. La lisciviazione si distingue dalla dissoluzione, la quale non lascia in genere un residuo solido insolubile al termine dell’operazione. La massa solida che rimane invece dopo la lisciviazione rappresenta ancora una percentuale notevole del materiale di partenza. L’operazione si applica largamente nella lavorazione di minerali, nell’estrazione di zucchero dalle barbabietole e di olio dai semi, nel lavaggio di precipitati e così via. Come solvente, o mezzo lisciviante, si possono impiegare, a seconda della natura del componente da estrarre, acqua, liquidi organici, soluzioni alcaline, acide, saline e via dicendo. Il materiale prima di essere trattato può essere sottoposto a operazioni preliminari atte a rendere il soluto più accessibile all’azione del solvente (frantumazione, macinazione, riscaldamento e, nel caso di minerali, anche arrostimento ossidante). Il processo è realizzabile con operazioni discontinue (singole o a più stadi) oppure continue. Un esempio semplice di operazione discontinua è la percolazione: il materiale da trattare è posto in un recipiente munito di doppio fondo bucherellato e viene attraversato dal solvente. Dalla soluzione che si raccoglie nella parte inferiore dell’apparecchio si può poi separare il solvente (per es. tramite distillazione eventualmente preceduta da filtrazione). Nei sistemi di lisciviazione continui il materiale solido e il solvente si muovono in controcorrente; il moto dei solidi può avvenire per gravità oppure per mezzo di coclee, di elevatori a tazze forate o di ruote munite di pale (ne è un esempio il lisciviatore continuo a coclea tipo Hildebrandt). Il processo di lisciviazione è particolarmente impiegato nella metallurgia di numerosi metalli quali: argento, rame, manganese, vanadio, uranio, nichel. Di solito la lisciviazione si compie a pressione atmosferica, ma non mancano casi di lisciviazione sotto pressione, a caldo, in cui sono usati come liquidi soluzioni di ammoniaca, di acidi. Tenuto conto della più elevata temperatura di esercizio (150÷250 °C), operando sotto pressione si realizzano velocità di dissoluzione molto più elevate e anche separazioni migliori. Le soluzioni che si ottengono nella lisciviazione sono separate dai residui (per decantazione, filtrazione, centrifugazione) e poi sottoposte alle varie lavorazioni di recupero del composto o dei composti presenti (per cristallizzazione, distillazione, elettrolisi, evaporazione, precipitazione).
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