Lisbona
Fra l’Atlantico e l’Europa
L’antico porto oceanico dell’Occidente, il grande emporio delle spezie, la città che voltava le spalle al continente per guardare al mare: Lisbona è la testimonianza di tutto questo, ma oggi è una capitale piena di vitalità, di iniziative, di cultura, elegante, cosmopolita, piacevole da vivere. Una città che non ha perduto l’apertura verso l’oceano, e ha ritrovato l’Europa
La capitale del Portogallo (v. anche Portogallo, storia del) è una delle città più singolari e affascinanti d’Europa. Le antiche città europee mostrano i segni del succedersi delle epoche, degli stili architettonici e delle attività economiche dominanti nel tempo. L’insieme che ne deriva, quasi sempre, è complesso e al limite confuso: elementi di epoche diverse e di natura disparata si trovano l’uno accanto all’altro in una disposizione che sembra casuale e incongruente, e questa è una ricchezza e un’attrattiva delle città antiche.
Nel caso di Lisbona, invece, si ha la curiosa sensazione di una città dalla storia breve, compressa. Il cuore del centro storico (detto Baixa «città bassa») è regolare e uniforme, tutto nello stesso stile, con un aspetto coerente e monumentale: come se la città fosse stata costruita d’un colpo.
In realtà, Lisbona è molto antica: fondata forse dai Fenici sulla riva destra del Tago, poco a monte del suo sbocco nell’Oceano Atlantico, importante già nell’antichità e nel Medioevo, ebbe una fase di imponente crescita tra 15° e 17° secolo. All’epoca delle grandi scoperte marittime il Portogallo era una potenza mondiale e Lisbona uno dei primi porti d’Europa, capolinea di viaggi e commerci floridissimi, con oltre 50.000 abitanti. Gli elementi antichi e medievali – moreschi e manuelini (uno stile portoghese caratteristico) –, rinascimentali e barocchi si trovavano accostati e confusi come in tutte le città antiche. Il fatto è che nel 1755 Lisbona fu quasi rasa al suolo da un terremoto e maremoto, e dopo il terremoto scoppiò un terribile incendio che finì di distruggere gran parte della città, uccidendo decine di migliaia di persone. Allora fu progettata e rapidamente costruita una ‘città nuova’, regolare e coerente. Il Portogallo, però, allora non era più una potenza mondiale, e la capitale, dopo la ricostruzione, si ingrandì solo lentamente fino al Novecento, quando intorno al centro sorsero quartieri molto più recenti e, a loro volta, dallo stile omogeneo.
Lisbona, tuttavia, non è uniforme e monotona: intanto, la ricostruzione settecentesca e l’espansione recente hanno saputo dare alla città spazi funzionali e piacevoli, come le famose piazze del Rossio e del Commercio, nel centro, o i lunghi viali e i grandi parchi dei quartieri nuovi. Poi, sulle colline intorno alla Baixa sono sopravvissuti quartieri di impianto medievale (Bairro Alto, Alfama), con numerosi edifici antichi (come il Castello di S. Giorgio); poco lontano dal centro, a Belém – antico porto della città – sorgono la famosa Torre e il monastero dei Jerónimos. L’intera città mostra una vitalità intensa e tranquilla che la rende molto piacevole. La popolazione è cresciuta gradualmente, all’inizio del 20° secolo (fino a 350.000 abitanti): nella seconda metà del secolo, al contrario, una forte immigrazione dalle aree rurali ha portato a 3.447.000 il numero degli abitanti della Grande Lisbona, mentre la città in senso stretto ne conta 565.000.
Oltre alle funzioni amministrative di capitale, Lisbona ha grande importanza come porto (oggi lontano dal centro, si estende per decine di chilometri lungo l’estuario del Tago), come polo commerciale di tutto il Portogallo e come centro industriale: i sobborghi industriali sono sorti sulla riva sinistra del fiume – collegata con un ponte sospeso lungo più di 3 km – e ospitano impianti metalmeccanici, chimici, tessili.
Nel 1988 un altro incendio ha colpito un quartiere antico della città, il Chiado, distruggendone una gran parte. La ricostruzione e, insieme, l’ingresso del Portogallo nell’Unione europea sono stati l’occasione per un nuovo intervento di modernizzazione, che ha riguardato soprattutto la grande viabilità e varie strutture di servizio: quasi un’altra rinascita.
Questo fervore di attività e la ricchezza culturale di Lisbona (musei – tra cui molto famoso è quello della Fondazione Gulbenkian –, università, teatri, una vita artistica e musicale intensa) attirano oggi moltissimi turisti e anche moderne attività economiche.