liquido
lìquido [agg. e s.m. Der. del lat. liquidus, da liquere "essere liquido"] [LSF] (a) Come agg., si dice, in contrapp. a solido e aeriforme, di uno stato di aggregazione (stato l.) della materia, caratterizzato dal fatto che un corpo che si trova in tale stato ha volume ben determinato e pressoché invariabile qualunque sia la pressione cui esso è sottoposto, ma non ha una forma propria, e assume perciò quella del recipiente che lo contiene (v. oltre: stato l.). (b) Come s.m., il termine indica quei corpi che, in condizioni ordinarie di temperatura e pressione, si trovano abitualmente allo stato liquido. Sono poi detti a l., dispositivi, in partic. strumenti di misurazione, in cui si sfruttano opportunamente determinate proprietà dei l. (per es., termometri a l., in cui si sfrutta la dilatabilità termica di un l.). Il passaggio dallo stato l. allo stato solido si chiama solidificazione; il passaggio inverso fusione; il passaggio dallo stato aeriforme a quello l. è detto liquefazione (o, in partic., condensazione), l'inverso evaporazione (o, in speciali condizioni, ebollizione). ◆ [FML] L. associato: v. onde elastiche nei fluidi: IV 262 f. ◆ [CHF] L. cristallino: lo stesso che l. mesomorfico, l. con particolari caratteristiche di anisotropia: v. cristalli liquidi. ◆ [FML] L. dielettrici: v. isolante: III 339 e. ◆ [FML] L. di elettroni bidimensionale: v. liquido quantistico di particelle cariche: III 439 d. ◆ [MCQ] L. di Fermi: l. le cui particelle seguono la statistica di Fermi-Dirac; ne è un esempio l'3He allo stato liquido. ◆ [FML] L. dilatante: v. oltre: L. newtoniano. ◆ [FML] L. di Lennard-Jones: l. caratterizzato da un potenziale intermolecolare isotropo e di tipo Lennard-Jones: v. liquidi molecolari: III 429 c. ◆ [FML] L. elettrone-buca: talvolta identificato con EHL, sigla dell'ingl. Electron-Hole Liquid, è osservato nei semiconduttori a gap indiretto, come germanio e silicio, in condizioni di intensa eccitazione ottica: v. liquido quantistico di particelle cariche: III 440 c. ◆ [CHF] L. ionico: l. costituito da una disposizione ordinata di ioni positivi e negativi: v. cristalli ionici. Si tratta di l. con forti legami chimici, ottenuti dalla fusione dei solidi corrispondenti, normalmente a temperature molto maggiori della temperatura ambiente; tali l. offrono la possibilità di studiare l'effetto che potenziali a lunga distanza, quali i potenziali coulombiani, hanno sulla struttura di un l. e inoltre come alcune proprietà collettive (per es., la conducibilità elettrica dei metalli) vengono a variare a causa della perdita dell'ordinamento spaziale che si ha nella transizione solido-liquido. ◆ [FML] L. isostropo: v. cristalli liquidi: II 21 c. ◆ [FML] L. mesomorfico: lo stesso che l. cristallino (v. sopra). ◆ [FML] L. molecolari: l. formati da molecole pluriatomiche la cui struttura in fase liquida è sostanzialmente la stessa di quella in fase gassosa, ossia le interazioni fra molecole sono molto meno intense di quelle fra gli atomi di una stessa molecola: v. liquidi molecolari. ◆ [FML] L. monoatomico: quello costituito da atomi; per il diagramma di fase, v. liquido, stato: III 443 e; per la struttura e la termodinamica, v. liquido, stato: III 445 d. ◆ [FML] L. newtoniano: l. la cui viscosità si mantenga sempre costante; i l. per i quali ciò non si verifichi, cioè i l. non newtoniani, si classificano, a seconda del modo di variare della loro viscosità, in l. dilatanti, plastici, pseudoplastici, reopectici, tixotropici. Precis., con riferimento al diagramma dello sforzo di taglio τ in funzione del gradiente della velocità dv/dx (v. fig.), si ha τ=μ(dv/dx) e la viscosità μ è misurata dal coefficiente angolare della tangente alla curva rappresentativa; risulta che: nei l. newtoniani (curva a) μ, come detto, è costante; nei l. plastici (curva b) occorre inizialmente applicare uno sforzo di taglio τ₀ per creare un campo di moto, cioè un gradiente di velocità (la precedente relazione diventa τ=μ(dv/dx)+τ₀); nei l. dilatanti (curva c) il coefficiente di viscosità aumenta al crescere di τ a differenza di quanto accade per i l. pseudoplastici (curva d), che costituiscono la classe più numerosa di l. non newtoniani e nei quali μ diminuisce al crescere dello sforzo di taglio; nei l. reopectici si ha un aumento di μ con il tempo di applicazione dello sforzo, al contrario di quanto accade per i l. tixotropici, che presentano una progressiva diminuzione di μ con il perdurare dell'applicazione. ◆ [MCF] L. perfetto: modello ideale di l., che è caratterizzato, a livello macroscopico, dall'essere non viscoso, incomprimibile e indilatabile. L'assenza di sforzi tangenziali implica che lo sforzo specifico in corrispondenza al generico elemento ideale di superficie tracciato nell'interno di un l. perfetto riesce sempre normale all'elemento medesimo, e in conseguenza esso risulta avere lo stesso valore in corrispondenza a tutti i possibili elementi di superficie condotti per un punto; di più (e ciò vale per qualsiasi fluido non viscoso, l. o aeriforme che sia), l'orientamento dello sforzo specifico è tale che esso si manifesta sempre come una pressione (e mai come una trazione) sulle particelle che lo subiscono. È ciò che brevem. si esprime dicendo che in un l. perfetto (in generale, in un fluido perfetto), intorno a un suo punto qualunque, la pressione è la stessa in tutte le direzioni: tale proprietà, stabilita in via teorica da A. Cauchy, trova conferma nel principio sperimentale di B. Pascal. Sono relativ. pochi i l. il cui comportamento è sensibilmente quello di un l. perfetto (un buon esempio è l'argon); il comportamento dei l. reali se ne discosta più o meno sensibilmente e per esso v. liquido, stato. ◆ [MTR] L. pesante: soluzione che si utilizza per determinare la densità o il peso specifico dei solidi in metodi di misurazione basati sulla spinta idrostatica subita da corpi campione immersi in un l. di densità nota (metodi a pesata idrostatica: v. densità, misurazione della: II 103 c) e il cui principio generale è di variare in modo noto la concentrazione del l. (per es., in acqua) fino a che il corpo immerso risulti in equilibrio indifferente; l. pesanti piuttosto usati sono il l. di Clerici, soluzione acquosa in parti uguali di formiato e malonato di tallio (la soluzione satura a 10 °C ha densità 4.2 g/cm3, la maggiore ottenuta con l. ordinari), il l. di Klein, soluzione acquosa di borotungstato di cadmio (densità massima, a temperatura ordinaria, 3.3 g/cm3), il l. di Rohrbach, soluzione acquosa di ioduro doppio di mercurio e bario (densità massima 3.59 g/cm3), il l. di Sonstadt-Thoulet, soluzione acquosa di ioduro doppio di mercurio e potassio (densità massima 3.19 g/cm3). ◆ [FML] L. plastico e pseudoplastico: v. sopra: L. newtoniano. ◆ [CHF] L. polare: l. le cui molecole sono polari, cioè hanno un momento elettrico, o sono capaci d'interagire tramite legami chimici deboli, quale il legame idrogeno; lo studio di tali l. è piuttosto complesso per la complessità del potenziale intermolecolare, ma riveste particolare importanza in quanto molti l. ordinari, e in partic. l'acqua, appartengono a questa classe. ◆ [MCQ] L. quantistico: generic., insieme, di grande densità, di particelle il cui stato è trattato in termini interagenti di meccanica quantistica. ◆ [FML] L. quantistico di particelle cariche: insieme di particelle cariche per le quali l'energia d'interazione elettrostatica è maggiore dell'energia cinetica, la quale ultima, peraltro, condiziona lo stato fondamentale e le eccitazioni più basse: v. liquido quantistico di particelle cariche. ◆ [FML] L. reopectico: v. sopra: L. newtoniano. ◆ [FML] L. soprafuso, o sopraraffreddato: l. che sia ancora tale, eccezionalmente, nonostante si trovi a temperatura minore della sua temperatura di solidificazione. ◆ [FML] L. tixotropico: v. sopra: L. newtoniano. ◆ [FSD] Calore specifico dei l. classici: v. calore specifico dei liquidi: I 438 c. ◆ [FSD] Calore specifico dei l. superfluidi: v. calore specifico dei liquidi: I 439 e. ◆ [CHF] Conducibilità di l. a legame covalente e a legame ionico: v. conduzione elettrica nei liquidi: I 688 b. ◆ [TRM] Linea di l.: nel diagramma di fase di una sostanza, la curva di coesistenza tra la fase l. e quelle solida, dalla parte del raffreddamento, e aeriforme, dalla parte del riscaldamento; è detto anche linea, o curva, di liquidus. ◆ [FML] Metallo l.: denomin. non soltanto di un elemento metallico allo stato l. (per es., il mercurio), ma anche di leghe metalliche allo stato l. e di elementi non metallici (per es., antimonio e bismuto) e semiconduttori (germanio e silicio) che presentano le proprietà di un metallo se sono allo stato l.: v. metalli liquidi. ◆ [FML] Propagazione di onde longitudinali in un l.: v. onde elastiche nei fluidi: IV 261 e. ◆ [CHF] Soluzioni l. o miscele l.: sistemi nei quali le molecole componenti il l. non sono tutte della stessa specie; lo studio di questi sistemi è di grande interesse in quanto molti dei processi chimici e in partic. tutte le reazioni biologiche si svolgono in soluzione; il problema centrale è capire la struttura e la dinamica delle molecole del solvente che si dispongono intorno a una molecola di soluto, poiché è stato dimostrato che queste molecole influenzano le proprietà chimiche del soluto stesso. ◆ [FML] Stato l.: tra i tre stati di aggregazione della materia, la fase più densa delle due fasi fluide, che può coesistere con la fase aeriforme a temperature minori di quella critica e maggiore di quella del punto triplo: v. liquido, stato.