Mardoli, Lippa de'
Moglie di Giandonato de' M. ‛ compagno della fiera ' della società dei Franzesi, figlia di Salto de' Portinari cugino di Folco, quindi biscugina di Beatrice, è dal Barbi identificata nella " fededegna persona " che rivelò al Boccaccio l'identità della donna amata da Dante (Esposizioni sopra la Comedia, ediz. Padoan, p. 114).
Questa tesi si basa sulla familiarità che deve aver unito monna Lippa allo stesso Boccaccio in quanto madre di Margherita de' M., sua matrigna, e con lei convivente essendo vedova senza figli maschi. Il Barbi giunge perfino a supporre che uno di quei " due orsi ferocissimi e terribili, e desiderosi della sua morte ", che costrinsero il giovane Boccaccio ad allontanarsi dalla casa paterna sia proprio la madre della matrigna. Abbiamo molti documenti che ci testimoniano la presenza di monna Lippa in casa di Boccaccio di Chellino, nel popolo di Santa Felicita, fino alla morte, anteriore all'agosto 1340, allorché il suo erede Sandro Portinari fa quietanza a Boccaccio di Chellino della somma di cento fiorini di cui questi era debitore alla suocera; infine, con un atto del 25 gennaio dell'anno successivo, l'esecutrice testamentaria di monna Lippa riconosce al Boccaccio le spese che egli aveva sostenuto negli ultimi tre anni per il mantenimento, la malattia e il funerale della suocera.
Si può quindi supporre col Barbi che al suo ritorno da Napoli il Boccaccio, ritrovando in casa la vecchia Lippa, abbia sentito dalla sua stessa voce le vicende dell'amore di D. per Beatrice, sua compagna di gioventù.
Bibl. - M. Barbi, Sulla " fededegna persona " che rivelò al Boccaccio la Beatrice dantesca, in " Studi d. " I (1920) 148-155 (poi in Problemi II 415-420).