VIGO, Lionardo
Scrittore, poeta ed erudito nato ad Acireale il 25 settembre 1799, morto ivi il 14 aprile 1879. Fu deputato al parlamento siciliano del 1848-49.
Temperamento strano di erudito e di patriota, propugnò fin da giovane l'uso del dialetto siciliano in sostituzione della lingua italiana. La raccolta dei canti popolari siciliani, da lui per primo ideata, procede da tale stato di animo, che formatosi nell'isola dopo la proclamazione del regno delle Due Sicilie (1815), che la privò della secolare costituzione e della bandiera, tende a scoprire nella letteratura orale del popolo gli avanzi della lingua e della letteratura nazionale. La prima edizione dei Canti popolari siciliani rimonta al 1857 (Catania); la seconda, che porta il titolo di Raccolta amplissima e comprende 6068 canti, reca la data del 1874 (Catania). L'opera, che è frutto di ricerche spesso affrettate e non oculate, non si sottrasse alla critica per le contraffazioni, che vi trovano posto, per la grafia male adoperata, per le indicazioni topografiche e della provenienza dei canti, spesso sbagliate o falsate.
Il V. ebbe dapprima, a collaboratori, i giovani (il Capuana, S. Salomone Marino e G. Pitrè); ma in seguito ad aspre critiche, che attaccarono l'opera sua ed alle quali presero parte il De Gubernatis e il Nigra, polemizzò con essi. La polemica ebbe origine dalla lettera che Giuseppina vigo-Pennisi indirizzò al Pitrè.
Bibl.: Grassi Bertazzi, L. V. e i suoi tempi, Milano 1897; S. Pulvirenti Leonardi, Pel centenario di L. V., Acireale 1901; Ricordi su L. V. in occasione del 1° centenario della sua nascita, ivi 1900; F. Guardione, L. V. e il decreto d. Parlamento siciliano del 13 aprile 1848 sulla decadenza dei Borboni, in Atti R. Accad. peloritana, XVIII (1903-04); Fresta, Studio critico sulla Raccolta amplissima dei canti popolari siciliani, Acireale 1919; G. Gentile, Il tramonto della cultura siciliana, Bologna s. a.; R. Corso, Sviluppo storico dell'etnografia siciliana, in Atti II Congresso di chimica pura e applicata in Palermo, Roma 1926.