MARINI, Lionardo
Teologo domenicano, nato nell'isola di Chio, nel 1509, morto a Roma l'11 giugno 1573. Nel 1550 creato vescovo titolare di Laodicea, amministrò la diocesi di Mantova, poi andò nunzio a Madrid (1553); nel 1560 fu promosso alla diocesi di Lanciano, nel 1562-53 prese parte al concilio di Trento. Andò come legato alla corte di Massimiliano II, fu poi creato vescovo d'Alba e incaricato di visitare 25 diocesi d'Italia (1566). Gregorio XIII nel 1572 lo mandò come inviato straordinario a Filippo II e intendeva farlo cardinale. Il Marini fu collaboratore dei confratelli P. Egidio Foscarini e P. Francesco Foreiro nella composizione del Catechismus Romanus detto "del concilio di Trento" (1566); fu anche membro delle commissioni per la riforma del breviario (1568) e del messale (1560).
Tre suoi nipoti appartennero pure all'ordine domenicano: Tommaso (morto nel 1635), che occupò alte cariche nell'ordine; Giovanni Battista (1597-1669), zelatore della disciplina e degli studî, segretario della S. Congregazione dell'indice (1628), curò un'edizione dell'Index librorum prohibitorum, ebbe aspre polemiche col gesuita Teofilo Raynaud e fu generale dell'ordine (1650-1669); e Domenico (1599-1669), vescovo d'Avignone (1648) e autore di un'Expositio commentaria in II, II et III partem S. Thomae (voll. 3, Lione 1663-68) per chiarezza e profondità una delle migliori opere del genere in quel tempo.