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linforragia

Dizionario di Medicina (2010)
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linforragia


Fuoriuscita di linfa dai vasi linfatici per lesione di questi; detta anche linforrea. L’interruzione dei vasi linfatici si verifica in ogni lesione traumatica dei tessuti, aperta o chiusa. In pratica tali lesioni sono mascherate da quelle dei vasi sanguigni e la l. è nascosta dall’emorragia. La lesione può rendersi evidente in caso di ferita di grossi vasi linfatici (per esempio in prossimità delle articolazioni del gomito e del ginocchio o alla radice degli arti), attraverso lo scolo di una quantità più o meno abbondante di un liquido incolore o appena tinto di rosa, che si rapprende all’aria con la formazione di un coagulo gelatinoso, giallastro. In caso di lesione traumatica chiusa, la l. si rende manifesta attraverso uno scollamento della cute, per la raccolta di linfa. Importanti sono le l. da lesione del dotto toracico, dalle cui discontinuità possono fuoriuscire enormi quantità di linfa (fino a più litri al giorno), tanto da incidere sulle condizioni generali del paziente (oliguria, sete intensa, senso di oppressione, vertigini, dimagramento progressivo).

Vocabolario
linforragìa
linforragia linforragìa s. f. [comp. di linfo- e -ragia]. – Nel linguaggio medico, fuoriuscita della linfa da vasi linfatici interrotti per lesione dei tessuti.
linforrèa
linforrea linforrèa s. f. [comp. di linfo- e -rea]. – Nel linguaggio medico, eccessiva produzione o abnorme flusso di linfa; talvolta impropriam. usato come sinon. di linforragia.
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