Kostenko, Lina Vasylivna
Scrittrice ucraina, nata a Ržyščiv (regione di Kiev) il 12 marzo 1930. Cresciuta in una famiglia di intellettuali segnata dalle persecuzioni staliniane, la K., dopo aver compiuto gli studi a Mosca, tornò in Ucraina alla fine degli anni Cinquanta. Ha esordito con alcune raccolte di poesie nell'ambito della cosiddetta generazione degli anni Sessanta (šistdesjatnyky), un gruppo di giovani intellettuali ucraini che si opponevano al sistema totalitario. Messa al bando dalle autorità sovietiche, K., soprannominata 'la grande ribelle', ha partecipato attivamente alle vicende culturali e politiche dell'Ucraina fino all'indipendenza (1991), divenendo una delle figure di spicco del dissenso intellettuale nell'ex Unione Sovietica.
Dopo le prime tre raccolte di poesie (Prominnja zemli, 1957, Raggi della terra; Vitryla, 1958, Le vele; Mandrivky sercja, 1961, Viaggi del cuore) K. non poté pubblicare fino al 1977, quando uscì Nad berehamy vičnoji riky (Sulle rive del fiume eterno), a cui seguirono Marusja Čuraj (1979), Nepovtornist´ (1980, L'irripetibile), Sad netanučych skul´ptur (1987, Il giardino delle sculture che non si sciolgono), Korotko, jak diahnoz (1994, In breve, come una diagnosi) e Berestečko (1999). Dichiaratamente al di fuori di scuole, mode o istituzioni, la scrittrice ha contribuito al rinnovamento radicale della letteratura ucraina sul piano filosofico e formale. Filo conduttore della sua opera, dalle liriche ai poemi di respiro epico, è l'interiorizzazione del tempo e della storia: solo con una precisa scelta etica l'individuo, nello scorrere indifferenziato e caotico degli eventi, può trovare la propria identità, dare senso alla realtà e così contribuire
al farsi della storia. L'opera creativa della K. si concentra essenzialmente sulla parola come unico modo di testimoniare la storia, rendendo possibile l'incontro tra le civiltà, gli eventi, le persone.
Con i romanzi in versi Marusja Čuraj e Berestečko la scrittrice ha modernizzato il genere storico, conferendogli attualità psicologica ed estetica. In una complessa struttura polifonica ha ricostruito il tessuto storico e psicologico del Seicento ucraino, filtrato attraverso la sensibilità dei protagonisti. In particolare, nel secondo romanzo, che ricorda la sconfitta cosacca nella battaglia di Berestečko contro i Polacchi (1651), il protagonista, l'hetman Bohdan Chmel´nyc'kyi (Chmel´nickij), una figura tragica della storia ucraina, svolge un'amara riflessione sulla sconfitta e sul difficile cammino verso la redenzione. Una delle caratteristiche principali dei romanzi storici di K. è rappresentata dalla lingua, che esplora i più svariati piani espressivi dell'ucraino antico e moderno, attualizzando il tempo storico.
Un'architettura complessa, in cui compaiono personaggi reali e immaginari, presentano anche i suoi poemi Skifs'ka Odiseja (1989, Odissea scitica), poema-ballata brioso e ironico, ambientato nel periodo a cavallo tra il 6° e il 5° secolo a.C., quando le antiche colonie greche del Mar Nero intrattenevano rapporti commerciali con la popolazione dei cosiddetti Sciti regi, e Snih u Florenciji (1989, Neve a Firenze), poema drammatico ambientato nella Firenze rinascimentale e dedicato all'arte intesa come misura e testimonianza etica del tempo. La filosofia di un sacrificio 'anonimo' è presente invece nel poema drammatico Duma pro brativ neazovs'kych (1989, Duma sui fratelli non di Azov).
La poesia di K. spazia dalla strofa classica (con rima sempre innovativa) al verso libero, dal monumentalismo delle opere storiche al minimalismo delle strutture poetiche dissolte: in particolare in Inkrustaciji (pubblicato in Vybrane, 1989, Opere scelte; trad. it. Intarsi, 1994) K. rompe la struttura poetica proponendo schegge di pensiero in cui ogni verso può essere letto come una singola poesia. Analisi sociopolitiche si alternano a dubbi esistenziali, in un caos generale che vede l'io al centro della storia e del tempo.
Tra le opere più recenti si ricordano il romanzo Zona vidčužennja (1999, Zona di estraniamento), in cui la scrittrice affronta il dramma dell'era postatomica, esplorando con un linguaggio innovativo il "buco nero della coscienza umana" dove "tutti sono estraniati da tutti", e il romanzo-saggio Posmertna zustrič Puškina (1998, L'incontro post-mortem di Puškin), ricostruzione di alcuni episodi della vita del poeta legati all'Ucraina.
bibliografia
M. Olynyk, A selected bibliography of words by and about Lina Kostenko, in Nationalities papers, 1979, 2, pp. 213-19.
J. Fizer, Šedevry poetyčnoji litoistoriji Liny Kostenko (Capolavori della cronaca-storia poetica di Lina Kostenko), in Sučasnist, 1988, 1-8, pp. 78-110.
O. Nykanorova, Poeziji odvična vysota: literaturno-krytyčni statti (L'eccelsa vetta della poesia: articoli di critica letteraria), Kyïv 1989.
V. Brjuchovec´kyj, Lina Kostenko: narys tvorčosti (Lina Kostenko: saggio sull'opera), Kyïv 1990.
M.M. Naydan, Anamnesis in the poetry of Lina Kostenko, in Canadian slavonic papers: Lina Kostenko, 1990, 2, pp. 119-33.
W. Smyrniw, Authorial comments in Lina Kostenko's "Skifs'ka Odiseja", in Canadian slavonic papers: Lina Kostenko, 1990, 2, pp. 134-47.
D.H. Struk, The how, the what and the why of "Marusia Churai". A historical novel in verse by Lina Kostenko, in Canadian slavonic papers: Lina Kostenko, 1990, 2, pp. 148-65.
M.T. Znayenko, Restoration of the self through history and myth in Lina Kostenko's "Marusia Churai", in Canadian slavonic papers: Lina Kostenko, 1990, 2, pp. 166-75.
O. Pachlovska, Il concetto di tempo e di storia nella poesia di Lina Kostenko, in Ricerche slavistiche, 1992-93, 2, pp. 95-166.
L. Calvi, Introduzione, in L. Kostenko, Intarsi, Abano Terme 1994.
H. Košars´ka, Tvorčist´ Liny Kostenko z pohljadu poetyky ekspresyvnosti (L'opera di Lina Kostenko dal punto di vista dell'espressività poetica), Kyïv 1994.