Architetto italiano naturalizzato brasiliano (Roma 1914 - San Paolo, Brasile, 1992). Formatasi in Italia, prima di espatriare nel 1946 ha lavorato a Milano con Giò Ponti ed è stata vicedirettore della rivista Domus. Moglie di P. M. Bardi, insieme al marito ha concepito e progettato (1957-68) a San Paolo del Brasile il MASP (Museu de arte de Saõ Paulo), il più grande museo dell'America Latina, un edificio-ponte arditamente sospeso su uno spazio pubblico concepito come sua naturale estensione. Personalità complessa per innata versatilità (ha spaziato tra architettura, design, scenografia, allestimenti, moda e attività editoriale), è considerata una figura emblematica a livello internazionale. Fortemente legata al movimento moderno, ha saputo coniugare lo spirito sperimentalista con i temi della tradizione regionalista brasiliana. Tra le sue opere si ricordano: la Casa de vidrio a Morumby, San Paolo (1950-51); il Solar do Unhão, Museu de Arte Moderna da Bahia, Salvador (1963); il centro sociale SESC-Pompéia a San Paolo (1977-86); il Teatro Gregorio de Mattos, Salvador (1987); il Teatro Oficina, San Paulo (1990); la stazione di polizia di San Paolo (1990-92); il centro culturale Vera Cruz a San Bernardo do Campo, San Paolo (1991).