LIMBURGO (franc. Limbourg; olandese Limburg)
Nome di due province tra loro confinanti del Belgio e dei Paesi Bassi; ancora unite all'epoca della fondazione del regno unitario dei Paesi Bassi nel 1815, ricevettero tale nome da Guglielmo I d'Orange-Nassau. Nel 1830, con la creazione delle due entità statali separate del Belgio e dei Paesi Bassi, la regione del L. venne divisa. Sebbene il nome ottocentesco volesse ricordare l'antica contea, poi ducato di L., tra quest'ultimo e il L. moderno non vi è coincidenza territoriale, essendo l'antico L. situato più a S rispetto all'attuale.
Il territorio del L., dal punto di vista culturale appartenente all'area mosana - così denominata dal fiume che l'attraversa, per secoli importante via di comunicazione -, presenta notevoli differenziazioni geografiche ed economiche: alla prospera regione della Mosa e al fertile Haspengouw - il territorio a S del fiume Demer, parte di quella fascia argillosa che giunge fino al Reno - si contrappongono la regione di Kempen, a N della valle del Demer, che si estende in direzione E oltre il confine tra i Paesi Bassi e la Germania, e la regione nordoccidentale, in Belgio, costituita principalmente da arida brughiera.I centri abitati si svilupparono laddove le condizioni di vita erano più favorevoli, nello Haspengouw e nella regione della Mosa, dove si concentrò anche la produzione artistica. Un fattore determinante per lo sviluppo economico e culturale del territorio fu la rete viaria. L'antica strada che collegava Colonia con Bavai, costruita dai Romani nel periodo imperiale, correva attraverso Tongeren (Tongres), oltre il ponte sulla Mosa a Maastricht, e proseguiva in direzione della Renania. Da Tongeren partivano quindi ulteriori importanti diramazioni: una prima che, attraverso Sint Truiden (Saint-Trond) e Tienen (Tirlemont), passava per Lovanio e giungeva fino alle Fiandre, una seconda che, attraversando Maastricht, proseguiva in direzione di Nimega. Altre strade, infine, conducevano a Treviri, Reims e percorrevano la valle della Mosa fino all'Italia settentrionale.Il territorio cui attualmente corrispondono le province del L. belga e del L. olandese si trovava pressappoco al centro dell'antico vescovado di Liegi e aveva una lingua comune, il dietsch. L'evangelizzazione di quest'area ebbe inizio nel sec. 4° e il primo vescovo della regione - la cui giurisdizione comprendeva le città di Tongeren, Maastricht e Liegi - fu Servazio (m. nel 384 ca.), che ebbe la propria residenza nella romana Tongeren; in seguito i suoi successori stabilirono la sede vescovile dapprima a Maastricht e infine, all'inizio del sec. 8°, a Liegi con s. Uberto (m. nel 727). Il processo di cristianizzazione dell'area proseguì all'epoca dei Merovingi, intorno alla metà del sec. 7°, con le prime fondazioni monastiche nello Haspengouw e nella valle della Mosa, come quella di S. Evermaro (Sint Evermarus), sorta prima del 654 a Rutten (Belgio). Nell'evangelizzazione dell'area ebbe un ruolo importante anche il mondo anglosassone, come testimoniano l'Evangeliario di Erlinde e Reinilde (Codex Eyckensis), prodotto in Inghilterra nel sec. 8°, e due frammenti, casula e velamen, di tessuto ricamato a mano con motivi di origine anglosassone, provenienti dal monastero femminile di Aldeneik (v.), fondato da s. Erlinde e s. Reinilde prima del 739 (Maaseik, Mus. Kerkschat St. Katharinakerk).Alla fine del sec. 7° il ricco Trudone, proprietario di vasti territori nella regione e discendente di nobile stirpe franca originaria dello Haspengouw, dopo aver compiuto a Metz gli studi ecclesiastici, fondò sulla sua proprietà un monastero, nella cui chiesa venne sepolto nel 693 circa. Sulla tomba fu edificata dai suoi seguaci l'abbazia di S. Trudone (Sint Truiden) che divenne ben presto una delle più importanti istituzioni benedettine della regione della Mosa. Nel 700 ca., con il contributo di s. Landrada, fu costruito il monastero femminile di Bilzen (Belgio); all'inizio del sec. 8° fu fondata l'abbazia di Susteren e intorno al 750 Odiliënberg (Paesi Bassi).All'epoca di Carlo Magno, ormai consolidato il cristianesimo, furono poste le fondamenta dell'organizzazione ecclesiastica della regione. Di epoca altomedievale si conservano alcuni singolari avori, come il piccolo pannello con la figura di S. Paolo, in stile tardoclassico, forse proveniente dalla Gallia nordorientale e risalente al sec. 6° e 7° (Tongeren, Schatkamer van de Onze-Lieve-Vrouwbasiliek), che reca sul verso l'elenco dei vescovi di Liegi fino alla fine del 10° secolo. Il suo pendant, con l'immagine di S. Pietro, è conservato nei Mus. Royaux d'Art et d'Histoire di Bruxelles, dove è custodito il c.d. dittico eburneo di Genoels-Elderen, così chiamato dal luogo in cui fu ritrovato, vicino a Tongeren. Le valve lavorate a giorno, che rappresentano il Cristo trionfante sul male, l'Annunciazione e la Visitazione all'interno di una cornice, appaiono un'interpretazione tardomerovingia di modelli bizantini della seconda metà dell'8° secolo.Scarse sono le testimonianze artistiche per l'età carolingia e le rare vestigia di architettura ottoniana vengono difficilmente distinte dagli elementi poi entrati a far parte della tradizione locale. A questo periodo risalgono, tra l'altro, la metà inferiore del corpo occidentale della chiesa di S. Servazio (Sint Servaas) a Maastricht e l'abbazia di Susteren, dedicata al Salvatore, completamente restaurata. Nel L. belga testimonianze per quest'epoca si ritrovano ancora nelle piccole chiese di Erpekom e Groot Loon, costruite in ciottoli, e nel coro della cappella di Spalbeek. L'opera muraria a spina di pesce (opus spicatum) dei campanili di Oostham, Beek e Gerdingen (Belgio) e della piccola chiesa di Mesch (Paesi Bassi) dimostra il persistere di tecniche murarie di tradizione romana. I rilievi in argento dell'abbazia di Susteren, che anticamente forse facevano parte di un dossale, risalgono presumibilmente al periodo ottoniano. Il pannello in avorio con la Crocifissione, conservato a Tongeren (Schatkamer van de Onze-Lieve-Vrouwbasiliek), risale forse all'anno 1000 circa. La nota testa di Cristo in legno, conservata nel tesoro della stessa chiesa, è quanto resta di un imponente e significativo crocifisso del 1060-1070 circa. La chiesa della Vergine di Tongeren possiede anche un secondo Cristo crocifisso a grandezza naturale dello stesso periodo, perfettamente conservato.A causa del decentramento amministrativo a opera dei successori di Carlo Magno e dello sviluppo del sistema feudale, il territorio dell'impero subì un'estrema frammentazione. L'area corrispondente all'attuale Belgio comprendeva tra l'altro varie libere signorie dell'impero, possedimenti del principato di Liegi, dei ducati di Brabante e L., della signoria di Horn, del territorio di Dahlem.
All'inizio del sec. 11° i conti di Loon riuscirono ad annettersi parti sempre maggiori di territorio fino a che la contea - all'apice della propria potenza intorno al 1200 - non raggiunse un'ampiezza pressappoco pari all'attuale L. belga. Della residenza dei conti a Borgloon (Looz) non si è conservato nulla, ma i resti delle fortificazioni di Montenaken e Kolmont e il castello di Brustem (1170) testimoniano l'esistenza di un saldo sistema difensivo contro Liegi, Sint Truiden e Tongeren. Nel 1366 Borgloon fu tuttavia definitivamente annessa al principato di Liegi. Altrettanto smembrato era il territorio del L. olandese: mentre il Sud era costituito da distinte signorie, il Centro e il Nord furono annessi al ducato della Gheldria. La città di Maastricht era governata contemporaneamente dai duchi del Brabante e dai vescovi-principi di Liegi.Il periodo aureo del Romanico mosano ebbe inizio dalla seconda metà del 12° secolo. Nelle due province del L. furono ricostruite, tra le altre, l'abbazia di S. Trudone, la chiesa di S. Servazio e la chiesa della Vergine (Onze Lieve Vrouw) a Maastricht, mentre l'abbazia di Rolduc (Paesi Bassi) era stata edificata alcuni anni prima secondo un modello lombardo.La chiesa di S. Servazio a Maastricht è una delle opere architettoniche più imponenti di tutta la regione mosana. Essa fu ricostruita alla fine del sec. 10° al di sopra della camera sepolcrale e della piccola cripta (confessio) in parte ancora carolingia. Dell'antica basilica a tre navate della fine del sec. 10° si conservarono, nella ricostruzione di poco anteriore al 1039, la navata centrale e le laterali. Nel corso di questa fase costruttiva furono aggiunti alla basilica, che era priva di transetto, un transetto basso, una sacrestia con cappella dei canonici e un nuovo coro, completamente ricostruito nella seconda metà del 12° secolo. Nelle parti orientali dell'edificio è chiaramente evidente l'influsso della Renania: come nel duomo di Spira, l'abside presenta una galleria nana ed è fiancheggiata da due campanili. Anche il corpo occidentale, innalzato nella prima metà del sec. 12° sulle fondamenta di un precedente edificio ottoniano, presenta caratteristiche tipiche della Renania.Nello stesso periodo fu edificata, secondo uno schema lombardo, l'abbaziale di Rolduc, caratterizzata da pseudo-transetti che si aprono lungo il corpo longitudinale. Una struttura analoga presenta la chiesa della Vergine a Maastricht, anch'essa dotata di un importante corpo occidentale della fine dell'11° secolo. Dell'abbazia di S. Trudone, del sec. 11°, considerata uno dei più grandi e singolari edifici dell'epoca e distrutta nel 1798, si è conservata integra soltanto la torre centrale del corpo occidentale.
Tutti gli esempi di architettura romanica presi in considerazione, ancora ben conservati, sembrano rappresentare un compromesso tra antiche tradizioni mosane, particolarmente per le forme semplici e lineari, i transetti bassi e i pilastri quadrati, ma con influssi della Renania e dell'Italia settentrionale. Nella Munsterkerk di Roermond (Paesi Bassi), costruita nei primi anni del sec. 13°, si individuano invece elementi derivati da Colonia e dalla Francia.La scultura monumentale di questo periodo fu influenzata in grande misura dall'Italia settentrionale. Furono senza dubbio maestranze italiane a realizzare per Rolduc e per le due chiese di Maastricht numerosi capitelli di eccezionale qualità, databili intorno al 1150, tra i quali il più famoso è il capitello di Heimo nel coro della chiesa della Vergine, sul quale è raffigurato lo scalpellino, il cui nome compare in un'iscrizione, che offre alla Madonna un capitello decorato.È infine da considerare uno dei massimi esempi dell'arte mosana il monumento sepolcrale di s. Trudone, nell'abbazia dedicata al santo, databile tra il 1169 e il 1172. Si sono conservati alcuni capitelli lavorati e un fregio con uccelli e viticci.Al 1150 ca. risale il timpano del portale di S. Servazio a Maastricht che reca al centro la Maiestas Domini e ai lati i simboli degli evangelisti, nel quale si individuano influssi lombardi ed echi bizantini. Un motivo simile è scolpito sull'architrave, gravemente danneggiato, della chiesa di S. Giovanni (Sint Jans) a Wellen (Belgio). Nella chiesa di S. Servazio a Maastricht è ancora conservato un singolare frammento della recinzione del coro, forse anteriore al 1166, con la raffigurazione di Cristo in trono insieme a s. Pietro e s. Paolo inginocchiati e, al di sotto, una Madonna in trono con Bambino. In questo edificio si trova anche l'enigmatico rilievo proveniente dalla chiesa della Vergine, detto del Giuramento sulle reliquie, risalente più o meno alla stessa epoca. Non possono non essere menzionati i capitelli decorati con uccelli e viticci della parte più antica del chiostro della basilica dedicata alla Vergine (Onze Lieve Vrouw) di Tongeren. Infine devono essere segnalati i fonti battesimali romanici in pietra calcarea azzurra, decorati in modo piuttosto rozzo, prodotti nell'area di Namur (Belgio), i quali conobbero un'ampia diffusione anche al di fuori della regione della Mosa. Lo sfarzoso monumento sepolcrale policromo del conte Gerardo di Gheldria e della sua consorte Margherita di Brabante (1231), nella Munsterkerk di Roermond, segna per la scultura della regione il passaggio dall'arte tardoromanica alla prima età gotica. Le figure dei giacenti, con lineamenti già fortemente individualizzati, sono poste su un basamento decorato con colonnine e trilobi.Oltre ai grandi monumenti citati, deve essere menzionata nel L. olandese e nel L. belga la presenza di una serie di edifici più modesti, ma che nel loro insieme contribuiscono a delineare il carattere architettonico della regione. Nello Haspengouw e nella regione della Mosa si trovano importanti testimonianze di architettura postcarolingia e romanica in numerose chiese rurali - contraddistinte in genere da un impianto a tre navate, senza transetto, da un campanile chiuso e privo di decorazione, nonché da un modesto corpo occidentale - frequentemente realizzate in marna locale. Una tecnica muraria propria dell'epoca postcarolingia caratterizza ancora la muratura della navata centrale nella collegiata di Aldeneik, databile con sicurezza alla seconda metà del 12° secolo. Risalgono al sec. 11° la navata centrale di S. Servazio (Sint Servatius) a Berg (Belgio) e a Sint Truiden la navata centrale di S. Gengolfo (Sint Gangulfus), la chiesa di S. Pietro (Sint Pieter), nonché, nei pressi della città, la piccola chiesa di Guvelingen. S. Pietro conserva ancora la caratteristica galleria nana di tradizione renana all'esterno dell'abside. Tra le piccole chiese romaniche della regione vanno ancora menzionate quelle di Heerlen e Limbricht (Paesi Bassi), l'edificio in mattoni di Jeuk, le chiese di Kortessem e Gotem, la chiesa a navata unica di Groot Loon e la cappella del beghinaggio di Borgloon (Belgio). Frequenti per l'epoca romanica sono le torri occidentali, presenti ancora per es. a Oostham, Beek, Sint Martens Voeren, Kortessem, Moelingen, Zepperen, Wellen, Rutten, Vliermaal, Wilderen (Belgio) e Cadier, Keer, Gulpen, Schinnen, Eygelshoven (Paesi Bassi).Ancora più che nell'architettura e nella scultura, la regione della Mosa eccelse nella produzione di oreficeria e di opere in metallo e in smalto, arti che raggiunsero il massimo splendore nel sec. 12°, con Godefroid e Renier de Huy, Nicola di Verdun e più tardi, nel 1230 ca., con Hugo di Oignies. Benché di quest'epoca si conservino nella regione poche opere, quanto resta costituisce l'espressione più elevata delle arti suntuarie medievali. Questo vale soprattutto per la monumentale cassa-reliquiario di S. Servazio a Maastricht, chiamata Noodkist o Domus Aurea, formata da lamine di rame dorate e cesellate con le immagini dei dodici apostoli, della Gerusalemme celeste e del Giudizio universale. Questo capolavoro dell'arte mosana, di cui non è noto l'autore, fu realizzato intorno al 1160. A Tongeren (Schatkamer van de Onze-Lieve-Vrouwbasiliek) si conserva un reliquiario della Santa Croce a forma di trittico, forse prodotto a Liegi, di poco posteriore al 1180, costituito da una cornice all'interno della quale sono dieci piccoli pannelli smaltati raffiguranti i busti dei vescovi di Tongeren, alternati a placchette incise con rappresentazioni tipologiche della crocifissione. Lo sportello centrale mostra le figure di due angeli turibolanti.A partire dal sec. 12° si assiste a un crescente sviluppo degli insediamenti urbani, specialmente in prossimità delle grandi vie commerciali, mentre i villaggi sorsero per lo più intorno a castelli e possedimenti signorili e per l'amministrazione erano legati al signore locale.L'impulso dato alla vita monastica dai nuovi ordini dei Cistercensi e dei Premostratensi ebbe un'eco anche nel L., dove si trovano due delle più importanti fondazioni femminili cistercensi dell'area mosana: l'abbazia di Herkenrode, presso Kuringen (Belgio), e quella di Roermond, fondate rispettivamente dai conti di Loon e di Gheldria. Notevole importanza ebbe anche il movimento delle beghine, che, nato nella prima metà del sec. 13° proprio nel vescovado di Liegi, conobbe ben presto una diffusione europea. A partire dal sec. 13° i grandi ordini cavallereschi fondarono insediamenti fortificati nel territorio di Loon: nel 1220 il conte di Loon e la badessa del monastero di Bilzen donarono una piccola chiesa con i terreni a essa pertinenti ai Cavalieri Teutonici, i quali vi insediarono una commenda da cui ebbe origine la commenda territoriale di Alden Biesen, che ne istituì dodici indipendenti.L'architettura gotica, che nella regione della Mosa ebbe un avvio difficile, fu per lungo tempo influenzata dalla tradizione romanica, come dimostrano le torri occidentali chiuse senza ingresso e i transetti bassi. Nell'area corrispondente alle attuali province del L. sono rari gli esempi di grandi opere architettoniche gotiche. Il passaggio dall'architettura tardoromanica alla prima arte gotica è evidente nella Munsterkerk di Roermond, fondata nel 1218, i cui modelli risalgono a Colonia, mentre i primi archi a sesto acuto sono presenti nella chiesa di S. Giovanni Battista (Sint Jan de Doper) di Nieuwstadt (Paesi Bassi), del tardo 13° secolo. È nelle chiese di modeste dimensioni che si rivelano con maggiore evidenza i caratteri peculiari dell'architettura regionale mosana dell'età gotica: tali edifici, costruiti prevalentemente in marna, sono generalmente a tre navate; le pareti della navata centrale, di solito tozze e basse, sono sorrette da colonne in pietra sormontate da capitelli - a sezione circolare nella parte inferiore e ottagonale in quella superiore - ornati da semplici foglie, peculiari della regione mosana e realizzati direttamente nelle cave di pietra. Un coro poligonale è collegato alla struttura a tre navate. Esempi di questo stile regionale di architettura gotica sono le chiese di Eysden, Stein, Thorn, quelle di S. Giovanni (Sint Jan), S. Matteo (Sint Matthijs) e la chiesa dell'antico convento dei Crocigeri a Maastricht, quelle di Meerssen, Sittard e Weert nel L. olandese, nonché quelle di As, Beek, Bocholt, Gerdingen, Gruitrode, Kortessem, Neerglabbeek, Neeroeteren, Opitter, Tongerlo, Bree ed Eksel nel L. belga.I più antichi edifici gotici della regione mostrano, per la loro semplicità, l'influenza degli Ordini mendicanti. La chiesa domenicana di Maastricht, costruita nel 1300 ca., rivela influenze dell'architettura cistercense francese per la sostituzione del triforio con una continuazione cieca delle finestre. La chiesa del beghinaggio di Sint Truiden, la cui costruzione iniziò nel 1265 ca., è caratterizzata da una facciata occidentale romanica e da un semplice coro gotico. L'abbaziale di Thorn - una basilica cruciforme con cappelle laterali eretta in forme gotiche -, la chiesa 'a sala' di S. Cristoforo (Sint Cristoffel) a Roermond e la parte del coro di quella di S. Martino (Sint Martinus) a Weert costituiscono esempi più evoluti di arte gotica. Le maggiori opere di architettura gotica nel L. olandese sono S. Pietro (Sint Petrus) a Sittard, la cui costruzione iniziò nella prima metà del sec. 14°, e la chiesa della prepositura benedettina di S. Bartolomeo (Sint Bartholomeus) a Meerssen, realizzata poco più tardi. Nella provincia belga i monumenti più imponenti di architettura gotica sono la chiesa di S. Quintino (Sint Quintinus) di Hasselt, rinnovata nel sec. 14°, e la basilica dedicata alla Vergine di Tongeren. In quest'ultima, iniziata nel 1240, sono presenti molte caratteristiche della regione della Mosa, come il coro privo di ambulacro e la torre occidentale, che rivela influssi brabantini e venne innalzata fra il 1442 e il 1541.Sebbene gli edifici ecclesiastici del L. - non soltanto le abbazie e le cattedrali, ma anche edifici più modesti - fossero particolarmente ricchi di opere di scultura gotica, non sono frequenti i portali scolpiti. Tra questi si distingue il portale meridionale del nartece della chiesa di S. Servazio a Maastricht, risalente al sec. 13°, che riprende modelli francesi, con le rappresentazioni della Dormizione, dell'Assunzione e dell'Incoronazione di Maria.Per i numerosi monasteri e chiese furono prodotte, soprattutto in centri urbani come Roermond e Maastricht, statue pregevoli, che mostrano l'influenza del Sud della regione mosana, della Renania e del Brabante. Le chiese di Venray e Horst (Paesi Bassi) possiedono un imponente complesso di statue, con opere del sec. 14° che risentono dell'influenza della Gheldria, di Colonia e della Renania inferiore. Da Liegi proviene un elegante tipo di Madonna stante con Bambino, degli inizi del sec. 14°, del quale sono conservati esemplari nella chiesa del beghinaggio di Sint Truiden, nella cappella del vecchio castello (Oude Biesen) di Rijkhoven e nella chiesa di Niel bij As (Belgio).A partire dal sec. 15° nella regione del L. si ebbe una consistente produzione di scultura lignea, che in parte è stato possibile ordinare intorno alle figure di vari maestri anonimi, quali il Maestro del Cristo di Beek, il Maestro di Oostham, oppure attribuire alle diverse botteghe, come per es. quella di Neeroeteren. Vasta e di elevata qualità è l'opera del Maestro di Elsloo, forse identificabile con Jan van Oel, intagliatore di Roermond. Con maggiore sicurezza è stata individuata la produzione lignea di Jan van Steffesweert, scultore residente a Maastricht, poiché egli, oltre ad apporre sulle sue opere un segno, spesso le firmava e le datava, dal 1500 al 1524.Per la produzione lignea vanno inoltre ricordati gli stalli del coro di S. Pietro a Sittard, del 1380, il gruppo di statue tardogotiche conservate nella chiesa di Neeroeteren e il jubé riccamente scolpito di Tessenderlo, del 1520-1530 (Belgio). Il più antico retablo della regione della Mosa, perfettamente conservato, è quello c.d. degli apostoli, proveniente dalla chiesa del beghinaggio di Tongeren, del 1435 ca., attualmente a Bruxelles (Mus. Royaux d'Art et d'Histoire).La pittura rivestì un ruolo marginale nella regione. Nell'antico convento dei Crocigeri, attualmente sede delle Cistercensi di Kolen, presso Kerniel (Belgio), è conservata una delle più antiche opere di pittura su legno dei Paesi Bassi: si tratta del reliquiario di S. Odilia (1292), la cui cassa in legno è completamente dipinta con scene della Vita della santa, con figure caratterizzate da linee di contorno nere e colorate prive di sfumature, su fondo monocromo rosso o verde. Il reliquiario, che proviene dal convento dei Crocigeri di Huy (Belgio), fu probabilmente eseguito in questa città. Della pittura del tardo sec. 14° devono essere menzionati il piccolo trittico con l'Annunciazione e, nel pannello centrale, la reliquia del velo della Vergine (Tongeren, Schatkamer van de Onze-Lieve-Vrouwbasiliek), così come le tavole con scene mariane casualmente rinvenute a Kortessem (Bruxelles, Mus. Royaux des Beaux-Arts de Belgique). Per il resto la pittura di epoca medievale è principalmente limitata ad affreschi in chiese e cappelle, per es. la raffigurazione di S. Uberto durante una battuta di caccia - una delle rappresentazioni più antiche di questo tema - proveniente dalla piccola chiesa di Erpekom, risalente al sec. 13° o forse anche al 12° e attualmente conservata a Genk (Openluchtmus. Bokrijk), in Belgio. I primi dipinti nella chiesa del beghinaggio di Sint Truiden e le storie della Vita di s. Uberto a Sint Huibrechts Hern (Belgio) risalgono al 1300 circa. Di epoca poco più tarda sono i dipinti di Aldeneik e quelli sulla parete della navata laterale nord nella chiesa domenicana di Maastricht (1337); al sec. 14° risalgono anche le volte del coro della piccola chiesa di Limbricht; tutte queste opere risentono dell'influenza dello stile internazionale. Infine la chiesa del beghinaggio di Sint Truiden e S. Genoveffa (Sint Genoveva) della vicina Zepperen conservano una serie di dipinti murali o su pilastri, dell'inizio del 16° secolo.
Bibl.: J.J.M. Timmers, De Kunst van het Maasland [L'arte dell'antica Mosa], 2 voll., Assen 1971-1980; H.E. Kubach, A. Verbeeck, Romanische Baukunst an Rhein und Maas, 4 voll., Berlin 1976-1989; E. Van Caster, R. Op de Beeck, De Grafkunst in Belgisch Limburg. Vloerzerken enplaten met persoonsvoorstellingen (13de tot 17de eeuw) [L'arte funeraria nel L. belga. Lastre tombali con raffigurazioni di personaggi (secc. 13°-17°)], Assen 1981; Handschriften uit de abdij van Sint-Truiden [Manoscritti dell'abbazia di S. Trudone], Leuven 1986; C.G. De Dijn, Kunst en cultuur in Limburg. Belgisch Limburg [Arte e cultura nel Limburgo. L. belga], Hasselt 1989; Kunst en Kultuur in Limburg. Nederlands Limburg [Arte e cultura nel Limburgo. L. olandese], Maastricht 1989; In beeld geprezen. Miniaturen uit Maaslandse devotieboeken 1250-1350 [L'immagine esaltata. Miniature nei libri devozionali mosani 1250-1350], Leuven 1989; Filles de Cîteaux au Pays Mosan, Huy 1990; Laat-gotische beeldsnijkunst uit Limburg en grensland [Scultura tardogotica nel L. e nei paesi limitrofi], I, cat.; II, "Atti del Simposio, Sint-Truiden 1990", SintTruiden 1990-1992; E. Den Hartog, Romanesque Architecture and Sculpture in the Meuse Valley, Leeuwarden 1992.