LIMBURGO (A. T., 44)
Nome regionale di una contrada bassa o di scarsa elevazione a cavaliere della Mosa, appartenuta già per intero ai Paesi Bassi, divisa politicamente nel 1831 e nel 1839 in due parti: il Limburgo provincia belga e il Limburgo provincia olandese (separate quasi interamente dal corso della Mosa).
Storia. - Il Limburgo trae la sua origine dal castello omonimo costruito verso il 1064 da Udon, conte di Arlon, sulla riva sinistra del corso medio della Vesdre, in mezzo a vasti allodî, che suo suocero, il duca Federico della Bassa Lorena, gli aveva lasciato in eredità nell'antica contea di Luihgau. Udon e i suoi successori immediati ampliarono questo territorio, di cui si proclamarono conti, verso l'est, nella regione del corso superiore della Geule e della Vesdre, imponendosi come procuratori ai dominî ecclesiastici dei dintorni. Enrico, figlio di Udon e conte di Limburgo dal 1082, fu creato duca della Bassa Lorena nel 1101 dall'imperatore Enrico IV; e sebbene questa dignità gli fosse tolta nel 1106, i conti di Limburgo continuarono a portare il titolo ducale, di modo che fino al sec. XII si continuò a parlare dei duchi e del ducato di Limburgo. Dopo la morte del nipote di Enrico, Waleran III, nel 1226, la contea di Arlon passò per volontà di sua madre a uno dei figli minori di costui, il conte di Lussemburgo, e cessò di essere unita con il ducato di Limburgo. Morto nel 1280 il duca Waleran IV e nel 1283 la sua unica figlia, la duchessa Ermengarda, sposata al conte Renaud di Gueldria, il ducato di Limburgo fu conteso fra diversi pretendenti. La vittoria riportata dal duca di Brabante Giovanni I a Worringen nel 1288 decise i destini del paese. Nel sec. XV questo passò, insieme col Brabante, negli stati della casa di Borgogna e, insieme con esso, venne a far parte dei Paesi Bassi fino alla loro annessione alla Francia nel 1795.
La "Joyeuse Entrée" del Brabante del 1356 aveva proclamato l'indissolubile unione fra il Brabante, il Limburgo e i Paesi Bassi di Oltre Mosa; il ducato ebbe però una propria giurisdizione superiore (lo scabinato di Limburgo) e i suoi stati provinciali. Fino al momento in cui, nel sec. XVII, l'industria del panno si sviluppò nella regione della Vesdre, il Limburgo rimase un paese quasi esclusivamente agricolo e molto povero.
Il trattato di Vienna del 9 giugno 1815 riunì alla Prussia una parte dell'antico Limburgo (cantone di Eupen; ceduto al Belgio nel 1919 col trattato di Versailles), mentre la maggior parte venne riunita al regno dei Paesi Bassi e precisamente alla provincia di Liegi. In questo regno il nome della provincia di Limburgo fu dato all'antico dipartimento francese della Mosa Inferiore, sulle due rive di questo fiume, poiché comprendeva una parte degli antichi paesi d'Oltre Mosa e qualche comune dell'antico ducato di Limburgo. Nel 1830 la provincia di Limburgo si sollevò contro il re dei Paesi Bassi, insieme con le altre provincie belghe. Ma ciò nonostante le potenze ne imposero la divisione, che fu effettuata dai trattati del 15 novembre 1831 e del 19 aprile 1839. Dal 1839 al 1866, la provincia olandese, eccettuati Maastricht e Venloo, fece parte della Confederazione germanica, sotto il nome di ducato di Limburgo.
Bibl.: De Witt e Flament, De vorming van de heerschappijen op het grondgebied van Limburg (Publications de la Soc. archéologique et historique du Limbourg, XLVII, 1911); L. Dechesne, L'industrie drapière de la Vesdre avant 1800, Parigi 1927; S.-P. Ernst, Hist. du Limbourg, Liegi 1839-53, voll. 7; H. Pirenne, Hist. de Belgique (v. belgio, VI, p. 528); E. Poullet, Histoire politique nationale, 2ª ed., Lovanio 1883-92, voll. 2; L. Van der Essen, ecc., Atlas de géographie historique de la Belgique (v. belgio, VI, p. 528); L. Vanderkindere, La formation territoriale des principautés belges au moyen âge, II, Bruxelles 1902.
La provincia Belga.
Provincia di confine limitata dalle provincie di Anversa, Brabante e Liegi e dal Limburgo olandese. L'area è di kmq. 2408; la popolazione, quasi interamente di parlata fiamminga, saliva nel 1920 a 300.455 ab., nel 1930 a 367.642 (125 per kmq.); era di 160.090 ab. il 31 dicembre 1831. I comuni compresi nella provincia sono 206, distribuiti nei tre arrondissements di Hasselt, Maaseyck e Tongeren (Tongres); il capoluogo è Hasselt. Nessun punto della provincia supera i 130 m. s. m. La regione è in parte tributaria della Mosa che ne segna il confine orientale, in parte della Schelda, per mezzo degli affluenti e subaffluenti del Rupel.
La parte settentrionale e centrale della provincia è compresa nell'ingrata regione della Campina, dal clima rigido, dal suolo sabbioso e ciottoloso, coperta dalla landa o occupata da acquitrini prima che l'uomo ne iniziasse con ammirabile lavoro la trasformazione: mentre la landa si è andata sempre più restringendo per lasciare il posto ai campi coltivati, nelle valli, mediante l'irrigazione, si sono estese le praterie, e sulle dune e sui rilievi sono stati piantati boschi specialmente di pini. Le principali colture sono quelle dei cereali (avena e segala) dei foraggi, delle patate, ecc. Accanto all'agricoltura è intenso l'allevamento del bestiame, specialmente delle vacche da latte, che alimenta una fiorentissima industria di latticinî (burro). Ma negli ultimi anni in questa regione del Limburgo si è iniziata una nuova trasfomazione economica, per la scoperta dell'importante bacino carbonifero, prosecuzione di quello del Limburgo olandese, che si estende dalla Mosa fino ad Anversa su una lunghezza di circa 80 chilometri. I principali centri minerarî sono Genck, Winterslag, Waterschei, la cui popolazione si è rapidamente accresciuta in pochissimo tempo. Accanto all'industria mineraria si annoverano: fabbriche di prodotti chimici, officine metallurgiche a Neerpelt e Lommel, distillerie di alcool, birrerie. Hasselt (23.320 ab.) è città di mercato e centro industriale.
Il Limburgo meridionale fa parte degli altipiani del Belgio sud-orientale (Hesbaye e regione vicina): l'agricoltura, molto fiorente, dà grano e altri cereali, foraggi, barbabietola da zucchero, frutta; vi si esercita l'allevamento del bestiame. Le principali industrie derivano dall'agricoltura: distillerie, birrerie, zuccherifici, fabbriche di marmellate e sciroppi, concerie. Vanno anche ricordate le cave di pietra da calce e da costruzione, di sabbia, ecc. I centri principali sono: Saint-Trond (16.624 ab.), mercato agricolo e centro di industrie; Tongeren (11.717 ab.), mercato specialmente per il grano e il bestiame. Quanto alle comunicazioni, il Limburgo è attraversato da numerosi canali e linee ferroviarie: di queste, le più importanti, provenienti dalla Gemania, dall'Olanda e dal Belgio meridionale per Anversa e Bruxelles, attraversano la provincia alle estremità settentrionale e meridionale.
La Provincia olandese.
È la provincia sud-orientale dell'Olanda (2205 kmq. di superficie) che nella parte meridionale s'insinua come un cuneo tra il Belgio e la Renania (Germania). La Mosa la traversa in tutta la sua lunghezza e in parte ne forma la frontiera col Belgio e col Brabante olandese.
Nel 1930 la popolazione era di 550.624 ab. (250 per kmq.); essa è in aumento continuo e assai forte (440.364 nel 1920), ciò che si spiega tra l'altro con l'immigrazione nella regione mineraria.
La parte settentrionale della provincia consta di terreni sabbiosi e di una striscia di fertili argille lungo il fiume. La parte sud è fertilissima ed è formata da una coltre di loes con argille alluviali lungo la Mosa; qui si trovano le colline più alte dell'Olanda: sul punto ove convergono le frontiere dell'Olanda, del Belgio e della Germania s'innalza il Vierlandenpunt (Altura dei quattro paesi), alto m. 322,5, il punto più alto del paese; il paesaggio di questa parte meridionale è assai ameno e attira gran numero di turisti. La pietra calcarea delle colline fu scavata già dai Romani e anche in tempi preromani per costruzioni, di modo che le cave vi formano un intricatissimo dedalo di grotte artificiali e di gallerie nelle quali, oltre a una ricchezza stragrande di fossili, sono stati scoperti recentemente anche dei graffiti preistorici.
L'agricoltura nel Limburgo ha fatto grandi progressi dal secolo scorso: sono grandemente diminuiti gl'incolti e aumentati i terreni agricoli, i pascoli e i boschi. Il Limburgo settentrionale non è più il povero paese di cinquant'anni fa: vi si producono cereali (segala e avena), patate, piselli, barbabietole. Nella parte centrale della provincia è assai sviluppata l'orticoltura, con esportazione in Germania. Venlo è il centro di questa regione. Nella parte meridionale la produzione media per ettaro dei diversi prodotti è assai più alta che nel nord; il grano è il prodotto principale. Sviluppatissima è la produzione di frutta, con esportazione in Germania. Fiorente l'allevamento del bestiame, specie dei suini e dei bovini; i cavalli e gli ovini diminuiscono con la diminuzione dei terreni incolti. Il principale mercato del bestiame è Maastricht, capoluogo della provincia (60.553 ab. nel 1930).
L'industria si è sviluppata in specie lungo la Mosa. Venlo, Roermond, Maastricht e Heerlen ne sono i centri più importanti. Famose le fabbriche di porcellane e le vetrerie di Maastricht, le quali occupano varie migliaia di operai. Forte la produzione di birra con ben 86 birrerie, cioè un terzo di tutte quelle che si trovano in Olanda. Carta, sigari, sigarette e cemento sono pure prodotti industriali di prim'ordine. La grande industria del Limburgo, però, è quella mineraria. Il carbon fossile si trova anche nel nord, dove per ora non è sfruttato; la parte meridionale invece dà una fortissima produzione. Lo sfruttamento di queste miniere è antichissimo; ma la lavorazione in grande è cominciata solo col 1900; vi sono quattro grandissime miniere dello stato (tra cui la miniera Maurits, la più grande e più moderna del mondo) e sette più piccole di imprese private, che dànno insieme 12 milioni di tonn. La ricchezza delle miniere è tale che, continuando nel ritmo attuale, la produzione è garantita per varî secoli. In tutta la regione lavorano oltre 35.000 persone. Il centro della regione mineraria è Heerlen, che da 5000 abitanti nel 1885 è salita a 50.000 nel 1933. Naturalmente si sono sviluppate nella regione molte industrie derivate da quella mineraria: le miniere dello stato forniscono gas alle città del Limburgo, e a Eindhoven, il grande centro industriale del Brabante, sono sorte le industrie degli olî, benzoli, ecc. La produzione media annuale delle miniere è tra le più alte d'Europa; ciò si deve ai sistemi e agl'impianti modernissimi che permettono anche di produrre a prezzo di concorrenza sul mercato internazionale nonostante le forti spese che lo stato sostiene per migliorare la vita degli operai. Le miniere del Limburgo infatti sono degne di essere citate anche per l'organizzazione operaia, esempio magnifico di previdenza sociale. Il 20% dei minatori sono stranieri (più di 7000): i Tedeschi, gli Austriaci e i Belgi sono numerosissimi, in specie i primi; ma non mancano Polacchi, Sloveni e Croati. Gli Italiani non sono molto numerosi, ma sono tra gli operai più apprezzati e più disciplinati e vi hanno istituzioni proprie assai fiorenti.
Il Limburgo olandese è attraversato da importanti linee ferroviarie e da vie d'acqua che lo collegano con le altre provincie olandesi, con la Germania e con il Belgio.