lima
È usato solo due volte, in rima. In If XXVII 9 Come 'l bue cicilian che mugghiò prima / col pianto di colui... / che l'avea temperato con sua lima, il termine sembra usato nel senso estensivo di " strumenti " dello scultore, cioè " con suoi ingegni e ferri " (Cesari); ma Benvenuto, seguito da altri, intende " opera artificiosa ". La terzina allude alla nota leggenda di Perillo e Falaride.
Il senso figurato di " tormento che rode " è documentato in Rime CIII 22 Ahi angosciosa e dispietata lima / che sordamente la mia vita scemi, detto del doloroso e chiuso amore che logora il poeta: " l'immagine s'incontra già presso il trovatore tardo Guiraut de Calanso " (Contini), e sarà ripresa da Michelangelo (Rime 161, ediz. Girardi).