WOUTERS, Liliane
Poetessa belga, nata a Bruxelles nel 1930. La marche forcée (1954) è testimonianza vigorosa di una sensualità grezza e insieme di un misticismo ardente, in cui si esprime il tema della morte di Dio. Nelle raccolte successive (Le bois sec, 1960; Le gel, 1966) la sua ispirazione si è venuta facendo più scarna, fino a una certa durezza: poesia di pudore e di austerità, di confessione discreta e di classica sobrietà, che si serve volentieri di espressioni lapidarie, senza concessioni all'eloquenza. Apprezzata da Aragon e R. Lacôte, L. W. è per A. Bosquet "una delle tre o quattro poetesse più importanti nella storia della poesia francese". Rigorosa e pura, la sua è una delle voci più alte della poesia belga contemporanea.
Bibl.: R. Frickx-J. Burniaux, La littérature belge d'expression française, Parigi 1973; A. Jans, Lettres vivantes 1945-1975, Bruxelles 1975; Littérature française de Belgique, publié par R. Frickx et J. Uuno, Sheerbrooke 1979.