RICHIER, Ligier
Scultore, nato a Saint-Mihiel probabilmente circa il 1500, morto a Ginevra nel 1566 o 1567, è il maggiore e il più noto di tutta una dinastia di scultori lorenesi. Lavorò sempre nella sua provincia e quasi tutte le sue opere si conservano in Lorena. La sua arte, ancora improntata al carattere patetico e al naturalismo medievali, è tuttavia contrassegnata dallo spirito del Rinascimento italiano. Una delle sue prime opere fu il postergale marmoreo della chiesa di Hattonchatel (1528). Nel 1547, per commissione di Anna di Lorena, e per la collegiata di S. Pietro a Bar-le-Duc, eseguì la statua funebre di Renato di Châlons, conte di Nassau, ucciso all'assedio di Saint-Dizier. In un magnifico slancio, lo scheletro del duca, col braccio sinistro levato verso il cielo, offre a Dio il suo cuore fedele. L'opera, di perfetta esattezza anatomica, è intensamente patetica. Per Filippa di Gheldria, seconda moglie di Renato II di Lorena, il R. scolpì una lunga figura, dal bianco viso scarno, drappeggiata nella cappa nera delle Clarisse: opera in cui la policromia dei marmi accresce l'effetto drammatico. Nel 1367 abbandonò la Francia per sottrarsi alle persecuzioni contro i protestanti, e lasciò incompiuto un grande sepolcro composto di numerose statue, che stava eseguendo per la chiesa di S. Stefano a Saint-Mihiel: un Seppellimento di Cristo che certamente fu terminato da suo figlio. Quest'opera grandiosa mostra una ispirazione diversa: l'ordine consueto delle figure e l'iconografia tradizionale non vi sono più rispettati e le figure rivelano un certo manierismo.
Bibl.: C. H. Dauban, L. R. sculpteur lorrain, Parigi 1861; Abbé Soubaut, Les L. R. et leurs oeuvres, Nancy 1883; L. Germain, La famille des R. in Mémoires de la Société des lettres, sciences et arts de Bar-le-Duc, Parigi 1888; P. Denis, L. R., ivi 1911; M. Devigne, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII, Lipsia 1934 (con bibl.).