DEWINNE, Liévin
Pittore, nato a Gand il 24 gennaio 1821, morto a Bruxelles il 13 maggio 1880. Fu allievo di Félix Devigne e dell'Accademia di Gand, sotto la direzione di van der Haert. Stretto dal bisogno, per diversi anni si rassegnò a eseguire disegni industriali, decorazioni di stendardi, miniature e quadri di soggetti facilmente vendibili (Lo scorticatore d'anguille, La botteguccia, ecc.). I primi lavori importanti sono del 1849 circa, quando uno dei suoi quadri, esposto a Gand, gli valse un sussidio municipale che gli permise di recarsi a Parigi e di rimanervi per più di quattro anni. Dipinse anche grandi composizioni, comc Noemi e Ruth (Salon del 1853), Cristo nell'Orto degli olivi, S. Francesco d'Assisi (Salon di Bruxelles del 1854). Ritornato a Gand, nel 1858 dipinse Le pie donne al sepolcro. Viaggiò anche in Olanda e in Italia. Fin dal 1861 si era stabilito a Bruxelles, dove acquistò fama di ritrattista fra i primissimi Belgi. Tra le sue opere più rinomate si hanno da citare: il ritratto di Leopoldo I (museo di Bruxelles), d'impostazione maestosa, uno dei capolavori della pittura belga del secolo scorso, il ritratto del procuratore generale Leclercq (collezione G. Leclercq) e il ritratto della signora van der Stichelen (collezione Guinotte). Lavori del D. si trovano nei musei di Anversa, di Bruxelles e di Gand. I suoi ritratti, che denotano un fine intuito psicologico, sono concepiti con immediatezza persuasiva e tenuti in una gamma di colori armoniosi.
Bibl.: G. van Zype, Maîtres d'hier, Bruxelles 1922.