LIENZ (A. T., 56-57)
Cittadina del Tirolo, a 676 m. s. m., nell'alta valle della Drava, dove questa si congiunge all'Isel Tal, che scende da nord. È in una conca, larga 3 km., scavata dal ghiacciaio quaternario fra gli scisti cristallini, che costituiscono le pendici occidentali del Kreuzeck Gruppe (m. 2704) e le catene calcaree meridionali della Lienzer Klause, gola scavata dalla Drava nella soglia sospesa della valle della Pusteria, sopra quella più profonda dell'Isel, fino a Drauburg, al "Tiroler Tor", limite occidentale della Carinzia. Con inverni freddi e prolungati ed estati fresche (media del gennaio, −5°,4; del luglio, 17°,5), ha piogge abbondanti (anno mm. 1015) specie autunnali. Sui terrazzi morenici del versante a solatio si stendono ricche colture e castagneti, con numerosi villaggi, mentre il fondo umido della conca è mantenuto a prati, spesso inondati dalla Drava che vi scorre sopraelevata.
Questa conca fu uno degli estremi limiti raggiunti dalle invasioni slave; oggi, peraltro, la popolazione è tedesca, per l'influsso esercitato, per secoli, dalla contea episcopale di Salisburgo, che, fino al 1810, possedeva tutta l'Isel Tal sopra Lienz.
L'attuale cittadina (ab. 5700 circa), erede della vicina romana Aguntum, sorge all'incrocio delle vie che dalla Carinzia portano alla Pusteria, all'Isel Tal e, attraverso il breve passo dell'Iselsberg, al Möll Tal; essa compare fin dal secolo XII, come centro di mercato, e dal 1272 al 1500 fu sede dei conti di Gorizia. È posta sulla ferrovia che da S. Candido (confine italiano) va a Villaco, ed è capoluogo del distretto dell'Ost-Tirol e centro turistico assai importante, soprattutto per le escursioni negli Alti Tauri (Gross Venediger, m. 3660, e Gross Glockner, m. 3798), con deliziosi dintorni verdeggianti.