Motta, Lidia. – Autrice e curatrice radiofonica italiana (1929-2006). Assunta in RAI nel 1955, ha ideato programmi che hanno segnato la storia dell’emittente nazionale, stimolando l’ascoltatore a una partecipazione attiva e dando ampio risalto alle tematiche sociali e agli approfondimenti culturali. Fondatrice e curatrice dal 1969 al 1994 di Chiamate Roma 3131, la più celebre e longeva trasmissione radiofonica RAI, per i colloqui virtuali con personaggi del passato Le interviste impossibili (1974-75) ha mobilitato scrittori e intellettuali quali A. Arbasino, I. Calvino, M. Bellonci e G. Ceronetti, contribuendo a ridurre la distanza tra cultura elitaria e cultura di massa e aprendo il grande pubblico alla letteratura. Collaboratrice di G. Patroni Griffi e C. Guerzoni, tra i suoi altri lavori occorre citare il rivoluzionario Sala F (1976-79), programma integramente al femminile in cui hanno per la prima volta trovato spazio le tematiche di genere, la soap Matilde (1985) e la trascrizione radiofonica de La bottega dell’orefice (1960) di K. Wojtyla. Del suo percorso umano e professionale attesta compiutamente il testo autobiografico La mia radio (2000).