LICURGO (Λυκοῦργος, Licurgus)
2°. - Figlio di Pheres (Apollod., i, 9, 14) o di Pronax (Apollod., i, 9, 13; Paus., iii, 18, 12), fu signore della città di Nemea e sacerdote di Zeus. La sua impresa principale fu la partecipazione alla spedizione dei Sette a Tebe.
A Nemea Pausania (ii, 15, 3) ricorda la tomba dell'eroe.
La figura di L., probabilmente riconosciuta dal nome scritto accanto, appariva tra le scene che decoravano il Trono di Amicle (Paus., iii, 18, 12:... ῎Adrastoq dĕ kaĭ Tudeŭq ᾿Αμϕιάραον καὶ Λυκοῦργον τὸν Πρώνακτος μάχης καταπαύουσιν). Pure in una scena di combattimento appare sulla lamina bronzea di un bracciale di scudo da Olimpia, di periodo arcaico, dove si legge inciso il nome dell'eroe Adrasto, e con qualche incertezza i nomi di Anfiarao e Licurgo. Inoltre la figura di L. è presente su tutti i monumenti in cui è rappresentata l'impresa dei Sette, ma non è riconoscibile dalle altre. Incerte sono poi alcune identificazioni proposte per generiche scene nelle quali si vorrebbero riconoscere L. e Issipile (v.).
Bibl.: Rapp, in Roscher, II, 2, 1894-7, c. 2204 s., s. v. Lykurgos, nn. 5 e 6; Marbach, in Pauly-Wissowa, XIII, 1926, c. 2440 ss., s. v. Lykurgos, n. 3; E. Kunze, Archaische Schilbänder, in Olympische Forschungen, II, Berlino 1950, pp. 175 e 213, tav. 13.
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