LICOSA
. Fra i ragni, velocissimi nella corsa, ascritti alla famiglia Licosidi (Lycosidae) merita particolare menzione il genere Lycosa. La specie più nota di questo genere è la Tarantola pugliese (Lycosa tarentula Rossi), così chiamata dalla città di Taranto e diffusa non soltanto in alcune regioni italiane, ma anche in Dalmazia, Spagna, Marocco, ecc. Questo ragno, lungo circa 3 cm., dalle zampe lunghe e robuste, è dorsalmente variegato di grigio, di nero e di fulvo; ventralmente l'addome ha un bel colore ranciato, con una larga macchia nera. Si scava una profonda tana tappezzata internamente di seta, proteggendone l'apertura rotonda mercé un intreccio di fuscelli e di fili di seta; ne esce di notte in cerca di preda e al pari delle congeneri la femmina, nel periodo dell'incubazione, porta il bozzolo delle uova appeso alle filiere (v. ragni).
Secondo la tradizione popolare il morso velenoso della tarantola provocherebbe nelle persone morsicate i più strani malori che non guarirebbero se non s'invoca il pronto rimedio della musica e se il paziente non si abbandona per più ore a una danza sfrenata (ballo di S. Vito). In realtà il morso della tarantola produce solo fenomeni locali e senza gravità; il quadro del "tarentismo" è espressione piuttosto di fatti isterici.