ROFINO, Licinio (Licinius Rufīnus)
Giureconsulto, vissuto tra la fine del sec. II e il principio del III d. C. Da un frammento riprodotto nel Digesto (XXIIII,1, de don. int. vir. et ux., 41), dove è citata una costituzione dell'imperator Antoninus, si è dedotto che scriveva sotto Caracalla; e da una quaestio (Dig., XXXX, 13, quibus ad lib., 4) che risulta proposta a Paolo (v.) da un L.R. si è tratta l'ulteriore conclusione che il nostro autore fosse discepolo di Paolo. Più verosimile è però l'opinione che R. vivesse in provincia, e si tenesse in corrispondenza con Paolo per dare al proprio insegnamento il controllo di un giurista autorevole. Infatti l'unica opera che di lui si conosca è quella delle Regulae, in 12 libri, rappresentata nel Digesto da 17 passi: a quanto pare, un semplice e modesto manuale, condotto press'a poco secondo il sistema abituale delle opere di diritto civile (v. sabino, masurio). Nel sec. XVI si parlò di un manoscritto, trovato in Germania, che avrebbe attribuito a R. la paternità della Collatio legum Mosaicarum et Romanarum; ma il supposto manoscritto non fu mai trovato, e comunque l'attribuzione sarebbe infondata.
Bibl.: O. Lenel, Palingenesia iuris civilis, I, Lipsia 1889, 559 segg.; P. Krüger, Histoire des sources, trad. Briassaud, Parigi 1894, pp. 299 e 405; H. Krüger, Römische Juristen und ihre Werke, in Studi in onore di P. Bonfante, Milano 1930, II, p. 331.