(gr. Λυκάων) Mitico re degli Arcadi, figlio di Pelasgo e di Melibea (o della ninfa Cillene), padre di 50 figli e di 2 figlie (Dia, che da Apollo ha Driope, ed Elice, che da Zeus ha Arcade); una tradizione più tarda vuole figli di L. anche Enotro e Peucezio, che, passati in Italia, diedero il nome ai popoli degli Enotri e dei Peucezi. Secondo la leggenda più antica, L. fu buono e saggio, ma avendo sacrificato a Zeus un bambino fu trasformato in lupo; secondo una versione posteriore L. e i suoi figli furono empi e crudeli: essendosi presentato alla loro casa Zeus, gli imbandirono carne umana (secondo alcuni di Arcade). Il dio, scoperto l’orrendo banchetto, li fulminò tutti tranne uno, Nictimo.
L. si diceva fondatore di Licosura in Arcadia ed era legato al culto di Zeus Liceo (da ricondurre a λύκος, «lupo») e alle feste Licee che si tenevano in onore della divinità sul Monte Liceo in Arcadia (a O di Megalopoli), celebre anche per il culto di Pan e di Apollo Parrasio. Tali feste erano celebrate ancora nel 3° sec. d.C., in primavera, e consistevano principalmente in un sacrificio di animali e anche, fino in tarda età, di fanciulli.